capitolo 9

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<<Haahah, calma, sto scherzando!>>
Si giustificò vedendo il mio noto imbarazzo.

<<Lo sa veramente?>> chiesi ancora destabilizzata dalla presa in giro.
<<Avrà intuito qualcosa>> e sorrise senza preoccupazioni.
Roteai gli occhi e me ne andai via proseguendo per l'antico corridoio tappezzato di carta e dipinti sullo stile giapponese.

<<Di cosa ti preoccupi?>> Chiese avvicinandosi Obanai.
<<TU>> -urlai- <<NON TI DEVI AVVICINARE, SEI UN BASTARDO>> e continuai.

Lo buttai a terra salendo a cavalcioni su di lui, massacrandolo di pugni sul viso.
Il suo naso ormai era un fiume di sangue che correva e i suo viso era macchiato ovunque di rosso.
<<Me lo merito...lo so>> queste parole uscirono lentamente dalla sua bocca e dopo di esse io mi fermai.
Vedevo i suoi occhi socchiusi e lacrimanti, il suo viso distrutto e le sue bende macchiate di sangue.
<<I...io>> balbettai.
Cosa avevo appena fatto? Sono....sono...un mostro. Non me lo perdonerà mai, lo ho amato così tanto da distruggerlo.
Mi alzai di colpo, indietreggiando e accasciandomi contro il muro dietro di me con la mia mano che copriva la bocca.
Cominciai a piangere disperatamente coprendomi il viso con le mani sporche.
"Non so controllarmi" queste erano le parole che mi rimbombavano in testa continuamente mentre realizzavo l'accaduto.

Sfortunatamente ero nel corridoio dove vi si trovavano le camere dei pilastri e così dopo 5 minuti apparvero Shinobu, Rengukou, Mitsuri e Gomei.

<<Cosa...Cosa...è successo>> chiese Mitsuri con la sua tenera voce osservando il corpo del suo amico a terra.

...

<<T/n cos'è successo?>> domandò Shinobu avvicinandosi a me.

...

<<Obanai...Obanai!>>

[...]

<<È l'ora di fare i bagagli, non credi?>>
Rengukou sta volta non aveva il suo sorriso stampato in volto, non emanava gioia da tutti i pori della pelle, e non era affatto felice.
Shinobu non era solare come al solito, era scortese e quando mi fissava mandava solo odio dai suoi occhi color lilla.
Gomei non ne voleva sapere nulla, voleva solo che il decimo pilastro, nonché io, sparisse dalla faccia della terra.
E gli altri pilastri compresa Mitsuri votò per mandarmi via.
<<Sì, hai ragione>> dissi mentre afferrai quei pochi abiti nel mio armadio e buttandoli in una valigetta grande e di legno.
Afferrai il manico di essa e passando tra i 7 pilastri (Muichiro ancora era ferito e non ne sapeva nulla, invece Obanai era "ricoverato" in infermeria) e cominciai ad andare verso l'uscita di tutto il campo, dove c'erano i miei amati fiori di glicine. Attraversai i 42 alberi e mi ritrovai da sola, nel "nulla", e senza una difesa vera e propria.
Mi voltai per vederli un'ultima volta, ma non c'erano, erano spariti? No, se ne erano andati dai loro veri amici, non volevano guardare una sconosciuta e una persona insignificante come me...
Mi ritrovai con gli occhi lucidi e senza forze, così distrutta emotivamente decisi di non andare nella mia nativa casa ma, andare nella "grotta" dove portai Obanai qualche giorno fa.

<<Mi manchi tanto, mamma>> dissi stringendo il ciondolo della luna che portavo al collo fin da bambina.
Mi ricordo benissimo le sue parole prima di lasciarmi: "Io, sarò lì, sul mare della luna, in una grandissima barca a vela con papà" e io risposi "Vi posso venire a trovare?" ma mia mamma non rispose ma chiuse gli occhi e se ne andò per sempre.
Mia madre amava la luna, la osservavamo insieme la sera prima di dormire, quando piangevo mi portava fuori a guardare quell'enorme sfera bianca che brilla in cielo sulla nostra testa e mi tranquillizzavo, mi manca guardarla e avere il tempo di annoiarmi.

<<Mamma verrò a trovarti, promesso>> sussurrai al "pendolo" della collana in lacrime.

Mi rannicchiai su quelle pietre scavate dall'umidità, fredde come poche cose e soprattutto scomode e cominciai a dormire lasciandomi andare tra le braccia di Morfeo.

<<Mamma, mamma>>
<<T/n, vieni a fare il giro sulla barca?>>
<<Ma io voglio abbracciarti>>
<<Stammi lontana, sei pericolosa>>
<<Madre, io non volevo...>>
<<SEI UN PERICOLO, VAI VIA>>
<<Ti prego, voglio...>>
<<NON MI IMPORTA>>
Mi spinse dalla barca e caddi nel vuoto infinito, per poi svegliarmi dall'incubo.

<<mam- AH>> mi svegliai con il bisogno di aria e con il viso pieno di lacrime a causa del sogno.
Mi guardai intorno ed era l'alba...avevo dormito un bel po' e mi sentivo leggermente meglio, sul punto di vista fisico.
Presi completamente i 5 sensi e mi alzai pronta per iniziare la giornata.
Mi sistemai il kimono e la spada e indossai il mio haori nero-azzurro.
Uscii dalla caverna e cominciai ad andare verso la mia casa da dove è iniziato tutto, la mia amata home.
Non distava tantissimo da questo piccolo rifugio, perciò ci misi un paio di ore.

Obbiettivi per il futuro? Comprarmi un bello stallone per viaggiare più velocemente tra un paese e l'altro.

Aaa come va cari lettori?

Spero tutto bene; oggi un nuovo capitolo di questa storia, perdonate questa parte abbastanza triste ma non vedevi l'ora di fare un backstory come si deve.
Oggi non sono andata a scuola, allora ho deciso di scrivere qui.

Ci si vedeee
-Cate         ig: caterinabartoloo

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