Isaac Lahey - Teen Wolf

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Isaac Lahey di Teen Wolf

Tempo: prima della 'sono un lupo figo' era, quindi il padre è ancora vivo

Canzone: For You - Liam Payne feat. Rita Ora

Il campanello risuona nell'ingresso di casa nostra, mia madre si alza e va ad aprire, ma subito trattiene il respiro, così mi giro per vedere e spalanco gli occhi dallo stupore

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Il campanello risuona nell'ingresso di casa nostra, mia madre si alza e va ad aprire, ma subito trattiene il respiro, così mi giro per vedere e spalanco gli occhi dallo stupore.
Isaac, il mio migliore amico, è davanti alla porta con un nuovo livido sullo zigomo e sembra uno zombie. Corro subito verso di loro mentre mio padre si alza per portare mia sorella di cinque anni in camera sua. Ormai i miei genitori sanno della storia di Isaac e sono sempre disponibili ad aiutarlo qualvolta ne avesse bisogno, come me.
Appena sono di fronte a lui, lo vedo barcollare sui suoi piedi ed immediatamente io e mia madre lo aiutiamo a reggersi sui piedi. Stavolta suo padre deve veramente aver esagerato più di altre volte.

A stento riusciamo ad aiutarlo ad entrare in camera mia, la più vicina, adagiandolo sul letto. Mio padre entra subito dopo e mia madre si copre gli occhi con la mano sinistra, è la più sensibile in queste cose.
Mamma:-Oh, Isaac... come ti ha conciato?- chiede mentre aiuto il mio amico di cui sono infinitamente cotta a sistemarsi meglio sul letto, ricevendo un gemito di dolore da parte sua.
T/n:-Scusami, scusa- dico flebilmente con le guance rosse di rabbia a causa del padre di Isaac... ogni volta la stessa storia.

È successo già un paio di volte che Isaac venisse a casa mia per rifugiarsi in un posto sicuro e lontano da quel mostro; come ho detto, non è vicina la sua abitazione dalla mia e visto che nessuno dei due ha ancora la patente, per venire da me deve farsi la strada tutta a piedi, molto spesso a corsa.

Mio padre scuote la testa, prima di adagiare la mano sulla fronte del castano per sentire se ha la febbre.
Papà:-Quell'uomo va denunciato, non può trattare Isaac così- dice innescando una conversazione con mia madre, entrambi molto preoccupati, cercando la soluzione migliore per il bene del ragazzo.
Io mi siedo vicino a lui, prendendogli la mano tra le mie, mentre si sforza di guardarmi negli occhi. I suoi sono, pur essendo di una bellezza unica, pieni di dolore.

T/n:-Andrà tutto bene- gli sussurro vedendolo lanciare un'occhiata veloce a mia madre che ha gli occhi lucidi ed è sul punto di piangere. Gli hanno sempre voluto bene e a lui dispiace farli soffrire così.
Isaac:-Mi dispiace- dice con le sue ultime forze, io accenno un sorriso.
T/n:-Non è colpa tua, lo sai che sono più tranquilla sapendo che in questo momento sei con me, al sicuro- rispondo a bassa voce.

Lascio la mano del ragazzo e mi alzo dal letto per andare a dire ai miei genitori se possono lasciare la stanza, visto il loro volume troppo alto della voce che impedisce ad Isaac di riposarsi; e ovviamente fanno come richiesto, lasciandoci soli.
Ritorno da lui, che però ormai è crollato in un sonno bisognoso.
Allungo la mano e gli accarezzo il viso, non ho mai pianto se non la prima volta in cui ho scoperto cosa gli facesse suo padre. Non perché sono insensibile, ma perché non posso mostrarmi debole nel momento in cui ha bisogno di me.

***

È da due ore che lui sta dormendo, sono ormai le nove di sera e sto sistemando la camera, dopo avergli disinfettato la ferita e avergli messo una coperta calda addosso.
Metto il mio astuccio nello zaino ma vengo fermata dalla sua voce.
Isaac:-T/n... che ore sono?- chiede con un tono basso.
T/n:-Le nove e mezza, come ti senti?- domando sedendomi accanto a lui, mentre egli alza il busto ansimando leggermente dal dolore. Probabilmente deve avere una ferita sull'addome, ma non vuole dirmelo per non farmi preoccupare maggiormente.
Isaac:-Uno splendore- scherza, non posso fare altro che amare il suo lato ironico anche nelle situazioni peggiori.

T/n:-Rispondi.
Isaac:-Non ho niente di troppo grave- alzo gli occhi al cielo.
T/n:-Riesci a raccontarmi cosa ha fatto?- gli prendo le mani e le stringo, lui sospira e distoglie lo sguardo dal mio.
Isaac:-Se ti riferisci allo zigomo, mi ha sbattuto la testa al muro e quando sono uscito di casa ha provato ad inseguirmi con la macchina, ma sono passato dal cimitero e non ha potuto continuare a starmi dietro- annuisco, stringendo un po' di più la presa sulle sue mani accertandomi però di non fargli male.
T/n:-E il livido all'addome?
Isaac:-Quale livido?- chiede sorpreso, mentre io gli alzo leggermente la maglia, scoprendo un' ematoma violaceo. Lui si morde un labbro, non volendo ammettere il vero.
Isaac:-Ha usato una scopa- mi porto convulsivamente le mani al viso, troppo arrabbiata per ciò che sta accadendo al mio migliore amico.

T/n:-Isaac, sai che non va bene che ti tratti così... non prendere questa situazione con superficialità e non abituarti a tutto ciò- lo ammonisco. Lui non fa altro che abbassare lo sguardo, subito dopo lo rialza ai miei occhi.
T/n:-Perché sembri così... rilassato?- chiedo confusa.
T/n:-Voglio dire, quello ti molesta e ogni volta sembri sempre più calmo.
Isaac:-È solo che... quando sono qui, in questa camera, con te, non esiste nient'altro per me... va bene così.
T/n:-Non va bene così; la cosa che hai detto è molto carina ma non devi sentirti costretto ad accettare tutto ciò- continuo.
Isaac:-Non la accetto, ma non ci penso neanche perché adesso mi sento al sicuro- il mio cuore fa una capriola e accenno un sorriso.

T/n:-Mi fa piacere- gli dico onestamente.
Isaac:-E se non mi vedi piangere o avere paura è perché quando penso a te sto bene- continua facendomi sgranare gli occhi leggermente.

Sono solo la sua migliore amica.

Mi mordo il labbro non sapendo cosa dire o fare.
Isaac:-T/n... sai che ho sofferto per una vita e ogni volta che stavo male contavo su di te- comincia un discorso, leggermente tesa.
T/n:-Isaac, vai al punto- lo incito e lui ridacchia guardandomi negli occhi.
Isaac:-Non ho mai pensato di innamorarmi, tantomeno della mia migliore amica, ma poi ti ho trovata e... oh mio Dio, non credevo fosse così difficile- borbotta scherzando, ma ormai non mi importa di ciò che dice, perché mi attacco alle sue labbra, sorridendo; il ragazzo non se lo aspettava, così dopo qualche secondo lo sento sorridere e ricambiare il bacio, posando una mano tra i miei capelli.

Quando ci stacchiamo, lui sembra perso nei miei occhi.
Isaac:-T-T-n...- sussurra stranito. Io aggrotto la fronte. Mi fissa negli occhi e si allontana leggermente.
Isaac:-Perché i tuoi occhi... stanno luccicando? E sono giallo acceso? È uno scherzo? Sono bellissimi... inusuali direi ma... cosa sono?- domanda spaventato.
T/n:-Isaac... devo dirti una cosa importante ma devi credermi- sospiro. È giunto il momento. Così prendo le sue mani, titubante.
Isaac:-Ok... ti crederò.

Every tear, every fear
Gone with the thought of you
Changing what I thought I knew

𝕀𝕄𝕄𝔸𝔾𝕀ℕ𝔸 𝕄𝕌𝕃𝕋𝕀𝔽𝔸ℕ𝔻𝕆𝕄 su richiesta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora