Jesper Fahey - Grishaverse

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Jesper Llewellyn Fahey della dilogia di Sei Di Corvi

Tempo: capitolo 23 di Crooked Kingdom quando Kaz e Jesper litigano

Canzone: 3am - Halsey (vi prego è Jesper questa canzone)

Su richiesta🥊 (ci ho messo davvero tutta me stessa per fare questo capitolo, inspirandomi a ciò che sento quando mi alleno e all'adrenalina che comporta questo fantastico sport, cercando di non dimenticare quanto sia iperattivo il nostro caro Jesper).

Kaz:-Secondo te che aspetto ha il perdono, Jordie?- alza la voce Kaz verso Jesper, lasciandoci tutti interdetti

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Kaz:-Secondo te che aspetto ha il perdono, Jordie?- alza la voce Kaz verso Jesper, lasciandoci tutti interdetti.
Jesper:-Chi diavolo è Jordie?- domanda e per un istante il volto di Kaz si spenge.
Kaz:-Che cosa vuoi da me?- ringhia Kaz e Jesper sembra stufo di questa situazione.
Mentre litigano penso a quanto possa essere stupida questa situazione: abbiamo tutta Ketterdam e non solo contro e se cominciamo a puntarci dita contro tra di noi è finita.
Mi riconcentro su ciò che sta dicendo Kaz.
Kaz:-Questo è vero. Non puoi vincere. Pensi di essere un giocatore ma sei un perdente nato. Risse. Carte. Ragazze. Ragazzi. Continui a giocare finché non perdi, e allora per una volta nella vita, perdi e vattene.

Jesper colpisce per prima, dando il via ad una rissa che non mi piace per niente. Non stanno usando bastoni o rivoltelle, stanno usando i loro sentimenti l'uno contro l'altro. Scuoto la testa, delusa da entrambi, ma non posso continuare a vederli farsi del male.
Faccio un passo avanti mentre Jesper si allontana da Kaz e mi metto in mezzo.
T/n:-Smettetela, Jesper non toccarlo più- gli occhi di Jesper non sono il solito grigio acceso, sono spenti, sono tenebrosi.
Jesper:-T/n, spostati e fatti gli affari tuoi- mi mordo il labbro.
T/n:-Non posso vedervi così.
Jesper:-Allora va via, nessuno ti ha chiesto di rimanere- anche se non lo faccio notare, sono sicura che il mio cuore si è rotto un altro po' alle sue parole.
T/n:-Jes...
Jesper:-Vattene!- grida spostandomi di parte e facendomi perdere l'equilibrio. Wylan fa in tempo e mi salva dalla caduta, vorrei ringraziarlo ma dalla mia bocca non esce neanche una parola.

Wylan mi chiede come sto, ma appena nota i miei occhi lucidi, mi affretto ad allontanarmi. Avrei voluto sentire il mio nome essere chiamato ma nulla, non c'è nulla a fermarmi.
Comincio a correre, corro verso qualcosa che mi dica di fermarmi. Ma certo... non mi stupisco di essere finita nella palestra dell'hotel di lusso. Non dovrei essere qui ma nessuno sa che faccio parte della banda. Allora mi posiziono davanti al sacco da boxe e mi metto in posizione di guardia. La mia gamba destra è leggermente posta davanti a quella sinistra e si parte. Diretto destro, montante sinistro, perno e gancio destro. Lo ripeto. Aggiungo un altro colpo, e un altro. Il fiato si fa corto. Le mie gambe bruciano come le mie nocche che sono scoperte dalle fasce e dai guantoni. La pelle si scortica, si arrossisce come il mio viso arrabbiato. Per un pugile, ciò che è più importante è il rispetto. Non è un caso che prima di cominciare a combattere si saluti l'avversario. Ma Jesper mi ha mancato di rispetto e adesso sono arrabbiata. Sudo, così mi tolgo la maglia, rimanendo solo con un top sportivo che tengo sempre in missione.

Dopo circa dieci minuti, Jesper fa la sua entrata affascinante nella stanza, ma sembra più esigente, che elegante. Con poche falcate è accanto a me, poco distante dal sacco.
Aumento la frequenza di colpi, diretto, diretto, gancio, montante, perno a destra e gancio.
Le mie labbra lasciano un ringhio di rabbia per sfogare la fatica che provo. Solo ora mi volto verso Jesper che stringe le labbra, e alza le mani in aria in segno di resa.
Incrocio le braccia al petto e lo guardo seriamente.
Jesper:-T/n, lo sai che non intendevo...- lo interrompo, facendo un passo verso di lui.
T/n:-Nessuno ti ha chiesto di rimanere- dico senza un briciolo di emozione nella voce.
Jesper sospira, abbassando le spalle, i suoi occhi grigi spenti.
T/n:-Come ti senti ora che te l'ho detto?- domando stringendo gli occhi. Mi sfilo i guantoni.
Jesper:-Mi sento uno stupido- si passa la mano sul viso e il suo sguardo cade sulle mie nocche arrossate e poi al sacco.
Jesper:-Non intendevo dire quelle cose, ero arrabbiato e volevo solo...- non finisce la frase.
T/n:-Sfogarti. Jes, tu hai un problema- lui mi guarda storto.
Jesper:-Solo uno?- domanda cercando di sdrammatizzare la situazione, ma lo ignoro.

T/n:-Non sai più come nascondere le tue paure e sofferenze, prima era facile col gioco d'azzardo ma ora... hai fatto un bel casino- gli punto un dito al petto.
Lo vedo stringere le mani e guardare la stanza in cerca di qualcosa da fare, qualsiasi cosa pur di non stare fermo.
T/n:-Lo so che non volevi farlo e anche a me dispiace se ho agito bruscamente- lo vedo aprire la bocca per dire qualcosa ma non fa a tempo perché continuo a parlare.
T/n:-Vorrei solo poterti aiutare ma è così difficile quando non vuoi neanche accettare di stare male- scrollo le spalle, dispiaciuta.
Jesper:-Io... ho bisogno di aria- dice cominciando a spostarsi per la stanza a grandi falcate.
Jesper:-Non so cosa farne di me stesso, ho bisogno sempre di una distrazione e tutti continuano a dirmi che ho un problema più grande di quel che mi aspetto- completa la frase tirando un pugno al sacco.
Mi volto solo ora verso di lui che intanto aveva proceduto la sua camminata alle mie spalle.
T/n:-Non hai mai pensato che forse qualcosa sotto c'è?- lui aggrotta le sopracciglia. No. Come pensavo.

T/n:-Non sono qui per dirti che va tutto bene, non voglio mentirti- accenno un sorriso dispiaciuto, Jesper mi guarda attraverso quelle lune grigie e ci risiamo. Ogni volta finisco per perdermi in quegli occhi ladri, non riesco a rimanere coi piedi per terra e alla fine mi ritrovo più sola di prima.
T/n:-Tu non hai bisogno di una distrazione, ma di un ancora che ti tenga saldo a te stesso- i suoi occhi si illuminano ed in un istante mi ritrovo le sue labbra sulle mie, le sue mani intorno ai miei fianchi ed il suo corpo stretto al mio. Porto le braccia intorno al suo collo mentre mi prende in braccio e mi porta la schiena contro il sacco. Il sangue scorre veloce nelle mie vene, o nelle sue. Mi stacco di poco per guardarlo in viso, mi sorride leggermente con quel suo ghigno presuntuoso e io cerco di nascondere il mio.

È il bacio che cercavo. È un knock out.
T/n:-Cosa significa questo? Che sarò la tua dipendenza per qualche giorno fino a quando non troverai delle carte?- domando abbassando lo sguardo.
Jesper mi lascia leggermente coi piedi a terra.
Jesper:-Significa che voglio che tu rimanga con me nonostante abbia detto il contrario... ma temevo di rovinare tutto come ho sempre fatto- mi accarezza il volto con le sue dita affusolate.
T/n:-Rimarrò Jes, ma spezzami il cuore ed io ti stendo, chiaro?- alle mie parole, lui ridacchia e mi lascia un bacio veloce sulle labbra.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 06, 2023 ⏰

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