Richard Grayson Di Titans
Tempo: seconda stagione
Canzone: Alone pt. II - Alan Walker feat. Ava Max
Richiesta📍
Mi aggiro per l'appartamento gigantesco senza una meta, sbuffando a ripetizione ogni volta che ripenso alla situazione attuale in cui mi sono ritrovata: vivevo per strada, i pochi soldi che facevo venivano da piccoli crimini che, con la mia abilità dell'essere praticamente
invisibile, riuscivano veramente bene. Non avrei mai creduto che l'unica persona ad accorgersi di me potesse essere la spalla di Batman. Pensavo che mi avrebbe portato in prigione ma mi sbagliavo. Mi ha portata in questo posto, a costo che ci rimanga per non finire in altri guai finché egli non si fidi di me.Ormai è da due settimane che sono rinchiusa, Dick lo sa che non posso smettere di commettere crimini, c'è l'ho nel sangue e non posso cambiare, ma per qualche motivo mi trattiene ancora.
Ad un certo punto, svolto l'angolo e mi appoggio con la schiena al muro, lasciandomi scendere per terra fino a sedermi. Nascondo la testa tra le braccia allacciate alle gambe.
Rimango così per qualche minuto, pensando che l'unica cosa che voglio fare è tornare ad essere invisibile. Ma come si può essere invisibili nella Villa Wayne?Sento una mano appoggiarsi al mio braccio ed alzo la testa di scatto.
T/n:-Oh... Dick, sei te, mi hai fatto prendere un colpo- sbotto.
Dick:-T/n, ho trovato questo in camera tua- dice porgendomi una collana di perle.
Dick:-Dove l'hai presa?- domanda alzando un sopracciglio, io mi alzo di scatto e lo allontano spingendolo per il petto.
T/n:-Cosa ci facevi in camera mia?- chiedo raggirando il problema.
Dick:-Volevo parlarti, non rispondevi e mi sono preoccupato.
Sembra quasi che avesse la risposta pronta.
T/n:-Preoccuparti di me è inutile. È inutile come tenermi qui. Non posso cambiare, pensavo che la mia tendenza al rubare fosse dovuta alla sopravvivenza ma, Richard, penso di essere una cattiva persona. Non riesco a controllarmi- abbasso lo sguardo e sento il ragazzo sospirare.Dick:-Ascoltami, so che ti sembrerà una presa in giro, ma tutti noi abbiamo una parte oscura e non dobbiamo abbandonarci ad essa, bisogna imparare ad usarla come punto di forza nei momenti adatti- dice facendo un passo verso di me, arrivando ad un metro di distanza.
Il mio sguardo rimane puntato verso il basso.
T/n:-Non c'è possibilità che rubare diventi un punto di forza- sbotto. Lui ridacchia.
Dick:-Non intendo quello. Essere invisibile, passare inosservati, non tutti ci riescono.Trattengo il respiro, avvicinandomi ancora fino ad arrivargli ad un palmo dal viso, lui sembra come bloccato.
T/n:-È terribile. Pensi che sia una qualità ma è una maledizione. Nessuno mi nota, anche nei momenti in cui vorrei essere vista. È come non esistere. Non esisto per nessuno- ringhio tristemente, sperando che egli dica qualcosa, ma tutto ciò che fa e fissarmi negli occhi, impassibile. Ero diventata invisibile anche per lui.Mi dirigo verso camera mia, aprendola prima di sbatterla fortemente. Quando però mi aspetto di sentire il colpo dovuto all'impatto della porta, sento delle mani fermarla.
Dick:-L'unico motivo per cui sei invisibile è perché credi di esserlo. Per me non lo sei, io ti ho visto, come ti vedo ora, e so che sei una persona buona- dice alzando un po' la voce. Chiude la porta dietro di sé avvicinandosi.
T/n:-E allora perché fai così?- domando scuotendo la testa.
Dick:-Così come?
T/n:-Sei sempre così severo sia con me che con te stesso. Non ho mai un momento di parlarti di cose personali che cambi discorso. Stessa cosa quando chiedo qualcosa su di te, Richard, non Nightwing. Ed ecco, quando ti chiamo Richard hai sempre la stessa reazione, diventi rigido, ti blocchi- spiego rimanendo distante da lui.
Dick:-Nessuno mi chiama Richard.
T/n:-Non penso sia questo il motivo della tua freddezza.
Dick:-Perché vuoi aprirti con me? Non sembra da come ti comporti.
T/n:-È l'unica cosa che voglio! Sono totalmente sola, non ho nessuno... speravo che tu fossi diverso, non ce la farò da sola- sospiro tristemente.
T/n:-Ho bisogno di qualcuno, chiunque, un amico, un padre, un ragazzo, un fratello, chiunque... ma qualcuno- lascio che una lacrima mi solchi il viso.
T/n:-Se non ti dispiace, io vado via- dico prendendo il mio zaino praticamente vuoto e sorpassarlo, ma appena giungo vicino al suo corpo, sento il suo braccio bloccarmi la vita.
Dick:-Non vai da nessuna parte- dice ancora più freddamente.
T/n:-Non puoi obbligarmi, è un reato.
Dick:-Non voglio che tu vada via, ok?- trattengo il respiro.
T/n:-Perché?
Dick:-Perché... ti voglio bene- lo zaino mi cade di spalla, non sono abituata a questo genere di cose.T/n:-Non me lo dimostri- dico guardandolo negli occhi marroni.
Dick:-N-non posso... fin'ora ho solo distrutto chiunque mi stesse attorno e...- non finisce di parlare che le mie braccia gli circondano il busto, vista la differenza di altezza. Le sue braccia sono paralizzate lungo i fianchi.
T/n:-Perché non lo dimostri?!- singhiozzo tirandogli dei lievi pugni al petto.
T/n:-Richard!- lo chiamo come se non fosse già lì. Ed improvvisamente qualcosa si sblocca in lui. Mi afferra il collo con una mano ed avvicina il viso al mio pericolosamente.
Dick:-Ti ho detto che nessuno mi chiama così.
T/n:-Non posso? Non ti piace?
Dick:-È questo il problema, mi piace come mi piaci tu, è sbagliato, sei troppo piccola e... ti farei solo del male, quindi devo starti alla larga. Vattene se è questo che vuoi ma non posso... non posso starti vicino- sento la sua mano tremare sopra la pelle delicata del mio collo.
T/n:-Anche a me piaci, voglio stare con te- un bagliore si accende nei suoi occhi.
Dick:-No, T/n, è totalmente sbagliato, ti prego, non complicarmi le cose.
T/n:-Non possiamo neanche provarci?- insisto, ma sento che la presa al mio collo aumenta, così porto le mani al suo polso e faccio pressione, subito dopo mi lascia andare.Si guarda il palmo della mano, stupito. Scuote la testa quando mi avvicino di qualche passo.
Dick:-Allora non capisci proprio niente? Lo hai visto? Ti ho messo le mani addosso, non posso permettermi che accada di nuovo- abbasso la testa, delusa da ciò che è appena successo.
T/n:-Cosa vuoi che faccia ora?- domando semplicemente.
Dick:-N-Non lo so, è questo il problema, tu hai troppo controllo di me, non va assolutamente bene, inoltre sei solo una ragazzina che...- in un attimo mi ritrovo di fronte a lui di nuovo.
T/n:-Che hai portato in questo posto, che hai fatto innamorare e ora stai respingendo. Richard... non farmi questo- sussurro a pochi centimetri dal suo viso.
Dick:-Ti avverto, non aspettarti che io ti tocchi.
T/n:-Allora allontanati- dico talmente vicina a lui da farci sfiorare le punte dei nasi.
Lui non fiata un'altra parola.
Dick:-T/n- dice severo, fissandomi negli occhi.
T/n:-Scusami- dico un attimo prima di fare combaciare le nostre labbra mettendomi in punta di piedi. Lui è impietrito, facendomi provare una paura mista ad insicurezza. Porto le mie mani dietro il suo collo, stringendo delicatamente; e finalmente, dopo qualche secondo, lo sento borbottare qualcosa sulle mie labbra, prima di ricambiare e portare le sue mani sui miei fianchi, facendomi sorridere.Dopo poco ci stacchiamo entrambi stupiti dell'accaduto.
Dick:-E smettila di chiamarmi Richard- conclude facendomi un occhiolino ed uscendo dalla camera.Then I saw your face, your forgiven eyes
Looking back at me from the other side
Like you understood me
And I'm never letting you go, oh
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