quattordicesimo

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Domenica 27/09/1987
Luca

"Mamma" dico avvicinandomi ai miei sistemando nel carrello le cose che ero andato a prenderle
"Oh Luca, grazie per le cose, tuo padre è in coda al pane, ma tiriamo per le lunghe"
"Ah sì, a proposito, ho incontrato un mio amico di scuola e mi ha proposto di andare al cinema e magari mangiare insieme, va bene?"
"Lo conosco?"
"No, è lo stesso che devo accompagnare alla festa, si è appena trasferito"
"Ah, ok. Per me va bene, mi sa che alla fine io e papà torniamo a casa e ci prendiamo una pizza d'asporto"
"Va bene, allora io mi fermo, poi torniamo a piedi, tanto siamo vicini"
"D'accordo, fai come vuoi, sei grande abbastanza, basta che non torni troppo tardi"
"Grazie mamma" le prendo i soldi dalla mano e la saluto prima di voltarmi e avviarmi con passo spedito verso l'uscita pronto per incontrare Claudio. Proprio al momento giusto, mi stavo annoiando da morire a casa, mi ci voleva proprio un bel film insieme. Mi avvicino mentre lo vedo girarsi da tutt'altra parte
"Ehy -gli dico mentre gli do un colpetto sulla spalla- ci sono"
"Oh Luca, scusa ero sovrappensiero e non ti ho visto"
"Tranquillo, allora che si fa?"
"Ho controllato, danno un film che è uscito a marzo, apparentemente sono riusciti solo ora ad avere la pellicola. Si chiama "Stand by me", mai sentito?"
"Ah, sì, ho visto la locandina su una rivista, ispirava anche a me"
"Beh, allora ti va se guardiamo quello? O magari hai voglia di fare altro, magari il cinema ti sembra noioso, magari..." dice, iniziando ad abbassare la voce sempre di più
"Claudio" provo a chiamarlo venendo ignorato totalmente
"Magari, che ne so, magari non volevi venire ma ti sei sentito forzato, o magari avevi di meglio-"
"Claudio" ripeto mettendogli la mano sulla spalla
"S-si?" dice guardandomi come se fosse appena uscito da uno stato di trance
"Mi va benissimo. Non ti avrei detto che ci stavo sennò, non ti pare?"
"Oh, sì...Scusa" dice sussurrando, tanto che faccio fatica a sentirlo nel rumore del centro commerciale
"Non scusarti, tranquillo -cerco di rassicurarlo- Allora, andiamo?"
Al sentire le mie parole vedo il suo volto farsi radioso, le guance leggermente arrossate e un sorriso stupendo si fa strada tra le sue labbra. Un sorriso, sì, uno di quelli contagiosi che illuminano tutto ciò che sta intorno.
"Certo!" mi risponde entusiasta, e io non posso che essere felice, consapevole del fatto che probabilmente gli ho migliorato la giornata. Al pensiero inevitabilmente mi spunta un sorriso.
"Sai Luca, sei carino quando sorridi" Non sfugge nulla al ragazzo... ma aspetta...
"C-carino?" sul serio?
"Sì. Carino. Ora andiamo dai che sennò inizia" dice ridendo ed iniziando a correre lasciandomi indietro
"Ehy, aspettami!" gli corro dietro ancora col pensiero di quel complimento in mente.

-un paio di ore dopo-

Dopo aver preso qualcosa da mangiare ci sediamo ad un tavolo nel centro dell'atrio e iniziamo a discutere sul film appena visto.
"Allora? Com'è stato il film?" mi chiede con una certa enfasi, forse ansioso di sapere la mia opinione. Magari spera che questa sia uguale alla mia... oh io spero che la sua opinione sua uguale alla mia... è come se cercassi, come se volessi avere qualcosa in comune con lui.
"A me è piaciuto molto, sia la storia che il legame di amicizia che c'era tra i quattro" gli rispondo
"Sì, anche a me, e molto. Sai, mi ha ricordato un po' "I Goonies", non so se l'hai visto, è uscito un paio di anni fa"
"Ah, Sì! Ero andato a vederlo con un mio amico. Anche perché, se non sbaglio, l'attore che ha fatto Teddy, aveva mica fatto Mouth in quel film ?"
"Ecco dove l'avevo già visto! Te ne intendi di cinema mh?"
"Sì, beh, mi interesso, e poi mi piace molto andare al cinema. E tu, Claudio? Cosa ti piace fare?"
"A me piace molto dipingere e suonare il piano, anche se in realtà ho solo una tastiera perché in casa mia non c'è abbastanza spazio per un piano. È stata mia zia ad insegnarmi. Fa la professoressa al conservatorio di Milano e ha un pianoforte in casa. Ogni volta che vado da lei lo suono"
"Davvero? Mi piacerebbe sentire qualche pezzo un giorno"
"Ma no, non sono niente di che, a volte riarrangio i classici o suono qualcosa di mio ma nulla di che" lo vedo sorridere e arrossire leggermente dall'imbarazzo. Sono sicuro che è bravissimo, cioè, aver imparato con una insegnante di conservatorio non è cosa da tutti. Scommetto che è ad un alto livello... Ah quanto mi piacerebbe sentirlo suonare... magari Bach o Chopin...
"E tu? Suoni qualcosa o ti limiti al flauto delle scuole medie?"
"No che non mi limito al flauto! Suono la chitarra da quando ero in quarta elementare, ma non è che sono bravo o cosa. Però mi piace, la porto sempre quando faccio le serate d'estate con gli amici che magari ci sediamo intorno al fuoco o sulla spiaggia..."
"Mi piacerebbe sentirti suonare. Ho sempre voluto imparare a suonare la chitarra, ma i miei non riuscivano a permettersi le lezioni. Quindi avendo mia zia che mi faceva i corsi gratis di piano ho cominciato. E alla fine mi sono appassionato"
"Capisco... se vuoi qualche volta potrei insegnarti io qualcosa... Sempre che non ti rubo tempo"
"No affatto, mi piacerebbe molto"
"Ne sono felice, davvero" Sì. E lo dico con sincerità. Stare qui con lui a chiacchierare mi rende davvero felice. Non so perché. E non ho mai provato nulla di simile con altre persone...
"Sai Luca, è stato bello aver fatto la tua conoscenza. Non so, mi trovo bene a stare qui con te a parlare anche se ci conosciamo praticamente da una settimana... E poi così posso vantarmi di avere un amico in quinta"
"Vantati pure -rido- Comunque, posso dire lo stesso, cioè, riguardo al fatto amicizia. Ehm, aspe, che ore fai? Ho lasciato a casa l'orologio"
"Sono le nove, che facciamo?"
"Di già? Non saprei, qualche idea?"
"Boh, potremmo farci una passeggiata sull'argine. Tanto dobbiamo tornare a casa no?"
"Sì, ci sta. Non fa nemmeno tanto freddo"
Dopo questa conversazione, ci avviamo verso l'argine. La luna splende e crea uno strano riflesso sulle acque ancora piene del naviglio. Proprio come quella sera una settimana fa quando ci siamo visti per la prima volta. Passeggiamo in silenzio. Lui ha un'espressione rilassata in volto; qualunque cosa stia pensando deve essere qualcosa di bello o di rilassante. Sembra in pace con sé stesso, e non voglio interrompere questo momento tutto suo. Magari sta pensando a me così come io sto pensando a lui. O magari sta pensando al fatto che domani c'è scuola. Oppure semplicemente sta contemplando la luna. Come quella sera. Tutto mi ricorda quella sera. Tranne per il fatto che fa più fresco.
"Ehi a cosa pensi?" mi chiede all'improvviso. Talmente all'improvviso che assorto com'ero nei miei pensieri non l'ho sentito.
"Mh? Scusa non stavo ascoltando"
"A cosa stai pensando? Sembri così immerso. Non so"
"Ma no nulla, tranquillo"
"Sai, io stavo pensando che è una settimana che ci siamo incontrati per la prima volta... Cioè, ci siamo solo visti ma boh mi è sembrato bello ricordartelo"
Quindi era questo ciò a cui stava pensando. Che coincidenza.
"Sai che stavo pensando la stessa cosa? Cioè non ti sembra assurdo che abbiamo pensato la stessa cosa nello stesso momento?"
"Sì! Però sai, Luca, quest'atmosfera mi ricorda quel giorno, mi sembrava carino fartelo notare ahaha"
Carino. Carino. Ancora questa parola. Carino. Ah, Claudio, tu mi confondi...
"Sì, hai fatto bene. Ma tanto non mi stavo annoiando nemmeno a stare in silenzio"
"Non era questo il mio intento però anche io mi trovavo bene, anche stando in silenzio"
"Sì, beh, a volte stare in silenzio è molto bello. Sai, i rumori della natura, il suono dei passi di qualcuno a fianco a te, il rumore dell'acqua. A me piace molto"
"Concordo. Ah, comunque per la festa. Non so se ti avessi già confermato o no, non ricordo, ma alla fine ci posso venire"
"Fantastico! Ti porto io, come ti avevo già anticipato l'altro giorno?" ripensandoci però la macchina è un po'... non fa nulla.
"Sì perfetto. Almeno mia madre non si preoccupa"
"Ok, poi ti faccio sapere orario e tutto"
"Va bene! Ah, meglio se me lo dici a scuola, al pomeriggio il telefono è sempre un po' occupato"
"Ok, lo terrò a mente. Così domani dico a Silvia che ci sei anche tu"
"Ma scusa... ma secondo te si preoccuperà di sapere quanti siamo o no?"
"Probabilmente no, però non si sa mai. Magari le girano quel giorno"
"Sì, meglio prevenire"
Ci mettiamo subito a ridere, sinceramente non so nemmeno perché ma la sua risata cristallina mi entra nelle orecchie confondendomi ancora di più. Non so più cosa devo fare...

Bene buongiorno, buon pomeriggio, buonasera o buonanotte, qualunque sia il momento del giorno in cui leggerete. In questo capitolo possiamo osservare un momento di quotidianità tra i due ma anche un inizio di confusione da parte di Luca. Abbiamo infine la conferma della festa, spoiler sarà tra pochi capitoli!

Alice

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