ventesimo

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Sabato 03/11/87
Luca

Tutte le persone che stanno ballando su questa pista sembrano come ipnotizzate e, trascinate dall'euforia del momento, si muovono come se fossero in un mondo tutto loro. In mezzo al fumo i confini si mescolano e le forme sono confuse. C'è chi si abbraccia, c'è chi si bacia e c'è chi si scatena con gli amici.
E poi c'è Claudio.
È qui davanti a me, bello come non lo è mai stato. Con le guance un po' arrossate sia per il caldo che per l'alcol che ha precedentemente assunto. Con quegli occhi verdi che ora sono sorridenti e sembrano due mezzelune. Con quel sorriso radioso e la risata contagiosa.
Sotto le luci soffuse sembra quasi... non lo so, è una sensazione troppo strana da descrivere, soprattutto ora nella mia poca lucidità.
Prende un sorso dell'ennesimo drink. E così faccio io, finendo quello che avevo in mano. Quando faccio per andare a buttarlo, qualcuno mi prende dentro e lo fa cadere chissà dove ma ormai non ci bado più molto. Per me tutto il mondo ora ruota al ragazzo che sta ballando davanti a me.
Ad un certo punto ci troviamo spinti dalla gente ubriaca ed entusiasta che al sentire la canzone del momento va in visibilio: "Bad" di Michael Jackson. Siamo vicini. Talmente vicini che i nostri corpi si sfiorano mentre balliamo. Talmente vicini che riesco a sentire il suo profumo e lui il mio. Forse troppo vicini.
Lui alza lo sguardo e nel far questo, mi fermo ad osservarlo dritto negli occhi, rendendomi conto che c'è un'unica cosa che vorrei fare in questo momento.
Un tocco. Un unico tocco, che mi permette di capire che lui vuole esattamente ciò che voglio anche io in questo momento. Le nostre menti sono come connesse, e in un secondo mi accorgo che lui ha anticipato le mie mosse. Nella follia e nella leggerezza del momento sento due labbra soffici sulle mie, delicate come petali di rosa. Due braccia esili mi avvolgono e io ricambio quel bacio, esaudendo un desiderio che forse avevo represso sin dal primo momento in cui l'ho conosciuto; in questo momento, durante questa festa, questo bacio è l'unica cosa che voglio.

E proprio mentre il ritornello suona, ci ritroviamo collegati da qualcosa che trascende il legame fisico. In questa nuova dimensione sembra che il tempo si sia fermato. Tutto attorno a noi si muove a rallentatore fino a scomparire lasciandoci soli sulla pista. Io. Lui. Persino la musica assordante ora è sommessa e le parole sono confuse. Lui appoggia delicatamente le mani sulle mie guance mentre io gli cingo la vita, ormai abbandonato a quella sensazione fantastica. Sono davvero in paradiso, e ora so cosa voglio veramente.

Quando ci stacchiamo per riprendere fiato, tutto ritorna alla normalità. La gente ritorna a ballare scatenata sulla pista, la musica ad essere alta e martellante e il tempo ricomincia a scorrere regolarmente. Sinceramente non riuscirei a descrivere ciò che ho appena provato, sono troppo ubriaco per farlo. Ma sicuramente sono felice, e sicuramente lo è anche Claudio, le cui labbra sono ancora leggermente gonfie e le cui guance sono ancor più rosse di prima. Ci fermiamo un attimo e guardandoci negli occhi scoppiamo entrambi a ridere mettendoci di nuovo a ballare per non dare troppo nell'occhio. Poi lui mi trascina a prendere un altro drink, che accetto volentieri, e dopo averlo bevuto ci avviamo un po' traballanti verso il bagno. Qui chiudiamo la porta a chiave e presi dalla foga del momento riprendiamo a baciarci, sicuri di non essere visti da nessuno.
"Ehy Claudio"
"Ehy Luca" mi risponde lui mettendosi a ridere di nuovo. Io faccio lo stesso, non riuscendo a controllare la mia mente ormai offuscata dall'alcol. Lo adoro. Adoro lui, adoro la sua voce, i suoi occhi, i suoi capelli, le lentiggini sparse su tutto il corpo. Adoro ogni suo piccolo gesto, il modo in cui parla, la sua risata.
Non so cosa sia questo sentimento. So solo che mi piace da morire.
"Vieni qui" gli dico spingendolo contro il muro e prendendo il mento per dargli un altro bacio. Lui si abbandona completamente a me, ma anche io non sono da meno. Alza la gamba, forse un modo per eliminare qualsiasi distanza, e sento tutto il suo corpo contro il mio. È un bacio afrodisiaco. Quando ci stacchiamo, si fa per dire perché le sue braccia erano ancora attorno al mio collo, le sue labbra sono ancora più rosse e le guance sembrano prendere fuoco. Mamma mia se è stato bello.
"Luca, ci conviene andare a casa -dice guardandomi e ridendo- mia mamma sarà preoccupata, sono quasi le due" dice mettendosi a ridere di nuovo
"Oddio siiiii, ci conviene" gli rispondo per poi uscire dal bagno e cercare Silvia. Credo che alla fine Stefano si fermi qui a dormire dato che alla fine ha bevuto anche lui. Lo sapevo che non c'era speranza.
Essendo il più lucido tra i due mi metto a cercare Silvia e, dopo averla salutata e ringraziata per la festa, vado a recuperare Claudio in salotto, sorreggendolo su una spalla verso l'uscita.
In qualche modo abbiamo deciso di tornare a casa a piedi, quindi prendiamo una strada di campagna che costeggia il Naviglio. È una notte splendida. In cielo non c'è una nuvola, ed è possibile osservare le stelle alla perfezione.
L'unica fonte luminosa è la luna che splende in cielo creando magnifici riflessi argentati sull'acqua. Mentre camminiamo, data la vicinanza dei nostri corpi, le mani si sfiorano e prima di accorgercene ci ritroviamo l'uno a stringere la mano dell'altro: in quest'atmosfera surreale, non faccio a meno che cercare di pensare a cosa succederà dopo. In un attimo di lucidità provo a immaginare i prossimi giorni. Qualcuno deve averci visto, non è possibile che le nostre azioni siano passate del tutto inosservate no? Una cosa è certa però: la stragrande maggioranza della gente a quella festa era ubriaca fradicia quindi anche se ci ha visto probabilmente si ricorderà meno di zero. Compreso Claudio, che ogni tanto farfuglia qualcosa di insensato. Sta trascinando i piedi ed è visibilmente stanco, ma anche in questo momento, essere con lui mi rende felice.
"Ehi Luca, quanto manca? Sono stanco..." dice sbiascicando le parole appoggiandosi alla mia spalla. Tutta l'euforia e la vivacità sembrano averlo abbandonato nel momento in cui ha varcato la soglia della porta.
"Tranquillo -gli dico prendendogli il mento e dandogli un altro bacio- manca pochissimo e poi potrai stare nel tuo letto e fare tanti sogni d'oro"
"Ah sì?" esclama sorridendo
"Sì, guarda siamo arrivati a Bellinzago, credo" rispondo cercando di mettere a fuoco il cartello. Già non ci vedo molto bene di mio, poi è buio e sono pure ubriaco.
"Senti -mi dice a bassa voce- ti dà fastidio se ti tengo la mano?"
"No"
"No? Davvero?"
"No, davvero"
"E ti dà fastidio se ti do un altro bacio? Mi piaci tanto tanto" Gli piaccio tanto... e lui piace tanto a me. Prima che io possa rispondere mi appoggia le mani sulle guance e di nuovo riprende a baciarmi. Non riesco a resistere e ricambio subito. Questa volta però è un bacio dolce e leggero, uno di quei baci che donano tranquillità; è come una ventata d'aria fresca.
È proprio la fredda brezza che si alza all'improvviso che ci fa staccare e che ci fa affrettare a tornare a casa. Talmente in fretta che inciampo in una radice sporgente, trascinando Claudio con me nella caduta. Ci mettiamo a ridere e dopo esserci rialzati a fatica ci sfidiamo in una "gara" di corsa. Inutile dire che è stata un fiasco totale finito con me che sono caduto in un fosso, asciutto fortunatamente, e con Claudio che cercando di tirarmi su mi è venuto addosso. Rimaniamo così un po', è davvero bello: ci siamo solo noi sdraiati per terra mano nella mano che guardiamo le stelle. Tutto è silenzioso tranne le ultime cicale che ci fanno compagnia. Adoro tutto questo e il solo pensiero che dobbiamo separarci stanotte mi fa male. Spero di poter vivere altri momenti così in futuro e spero anche che Claudio si ricordi di questa sera, anche se sono preoccupato per quello che potrebbe pensare. Tuttavia, ho come l'impressione che lui sia... non so, ho l'impressione che sia diverso dagli altri, non so spiegare bene in che senso, ma sì, non è come tutti gli altri. Ha qualcosa di unico e particolare dentro di sé.
Riprendiamo a camminare e, grazie ad un qualche miracolo divino, riusciamo ad arrivare alla nostra via di casa. Giusto per essere sicuro che arrivi sano e salvo, lo accompagno nel suo cortile sorreggendolo con un braccio dato che ormai mi stava crollando addosso dal sonno. Cerco di accompagnarlo su per le scale, dandogli un ultimo bacio per svegliarlo un attimino.
"Grazie, di tutto -mi dice sorridendo- ci vediamo domani" dice cercando le chiavi nella tasca. Sono quasi sicuro che appena entrato si addormenterà sul divano vestito, senza nemmeno preoccuparsi di fare rumore.
"Domani è domenica sciocchino, dormi e riposati che stasera è stata fin troppo emozionante" gli rispondo dandogli un bacio sulla fronte per poi scendere le scale e dirigermi verso casa mia.
Una volta arrivato entro cercando di fare il minimo rumore possibile per non svegliare nessuno, ma ovviamente non ci riesco e non solo faccio cadere le chiavi, ma sbatto la porta di camera mia e poi faccio cadere una pila di libri accatastati accanto al letto, chiudendo in bellezza con la giacca che cade dall' appendino in corridoio. E io che pensavo di riuscire ad essere furtivo.
Mi sdraio sul letto morbido, in silenzio finalmente. Le mie orecchie fischiano ancora dalla musica alta ma la serata che ho passato è stata letteralmente pazzesca. Mi sono ubriacato, ho baciato un ragazzo e sono persino salito su una Prinz. Tra tutte queste cose e anche tra tante altre, quei baci rubati che io e Claudio ci siamo scambiati fino a poco fa rimarranno per sempre nella mia mente.

È con questa certezza che finalmente chiudo gli occhi e prendo sonno, lasciando che il buio e il silenzio mi avvolgano completamente.

Finalmente i nostri due protagonisti iniziano a conoscere i propri sentimenti. Ma come andrà avanti questa storia? Non dimentichiamoci che erano ubriachi entrambi...  se tutto ciò fosse solo causa dell'euforia del momento? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! (Scusate la lentezza)
Alice

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