Mercoledì 23/09/1987
ClaudioMi sveglio con un gran mal di testa, e un mal di schiena terribile. Solo dopo qualche minuto mi accorgo di essere seduto alla mia scrivania. Mi sono addormentato, ma che stavo facendo?
Guardo il macello che avevo sulla scrivania: fogli sparsi, traduzioni mal riuscite, riviste di musica e, oddio ma quella è la mia cassetta preferita, che ci fa lì senza la custodia!? I libri sono tutti ammassati su un lato della scrivania, tranne quello di tedesco, materia che, a quanto pare, stavo studiando... ma che ore sono?
Guardo la sveglia inorridendo alla vista di ciò che le lancette segnavano: 8:06. Sono in ritardo, ritardissimo. Ma nessuno mi ha svegliato? Nessuno si è accorto che ero in ritardo? I miei sono andati al lavoro, Giorgia l'hanno portata in macchina e Ambra? Ambra che viene a scuola con me non si è nemmeno degnata di venire a controllare che fossi sveglio... Ah no, lei ha il motorino quindi può andare dove vuole quando vuole senza che nessuno le dica nulla. Non vedo l'ora che lo diano anche a me. Lei deve essere sempre quella privilegiata che può avere le cose prima di me. E il motorino prima di me, e il giradischi prima di me. Ma sono io il più grande... beh di 5 minuti, ma sono sempre io. Faccio colazione velocemente e poi vado in camera a sistemare ciò che c'era sul tavolo mettendo il necessario dentro allo zaino. Trovo però un foglietto con appuntato un numero di telefono.
"Ecco il mio numero, te l'ho messo nello zaino mentre dormivi oggi pomeriggio al fontanile" sembra sentire la sua voce che me lo dice... Luca. Quanto l'ho pensato in questi ultimi tre giorni; credo che il momento più felice della mia vita sia quando è caduto davanti a me domenica e poi mi ha mostrato il suo posto segreto. Ahhh che momento magico... Ok, dovrei smetterla, sembro uno stalker... Ma no, dopotutto finché sono tra me e me è normale no? No, assolutamente no. Non è affatto normale, smettila di pensare e torna a preparare la tua roba che sei in ritardo.
Detto fatto. Mi vesto, prendo tutto e mi dirigo con lo skate alla fermata della metro, che provvedo a prendere subito. Stessa cosa vale per il pullman. Lungo tutto il tragitto ascolto la mia musica preferita e quando arrivo a scuola, sono pronto per spiegare alla bidella che la giustifica l'avrei portata domani. In realtà avrei potuto semplicemente falsificare la firma di mia madre, ma poi se ne sarebbe accorta subito quindi meglio non rischiare e vivere. Dopo la lunga trattativa con la bidella, mi siedo finalmente in corridoio ad aspettare che suoni la campanella per poter entrare in classe.Luca
Oggi mi sono alzato deciso a chiedergli della festa. No, più che deciso. Forse così sembro un po' troppo esaltato, ma non mi importa. Faccio colazione, e prendo la macchina per andare a scuola. Alla fine, Stefano è riuscito a riavere la sua macchina ieri sera dopo che ce ne siamo andati e quindi in sella alla sua Prinz verde maledetta se n'è andato a scuola da solo. Non voglio usare la macchina per andare a scuola, ho sempre il presentimento che mi lasci a piedi. Fatto sta che arrivo a scuola al mio solito orario, sempre con dieci minuti di anticipo rispetto alla campanella, così posso fare ciò che mi pare. Decido di andare a vedere se Claudio c'è. Esco dalla mia classe e mi dirigo verso la 3BLL, la classe in cui ho capito si trova lui. Passando davanti, vedo una ragazza. L'ho già incrociata in corridoio e l'ho vista un paio di volte in compagnia di Claudio durante l'intervallo, quindi sono sicuro lo conosca.
"Ehm, ciao scusa il disturbo... sei tu Laura Villa?"
"Sì, sono io perché?"
"Claudio Limonta è in questa classe per caso? Ehm, ha dimenticato una cosa che devo ridargli"
"Sì, sta in questa classe, ma oggi non si è presentato... Strano perché di solito arriva sempre prima di me, mi sa che è in ritardo"
"Capito, grazie comunque. Appena arriva gli diresti che sono passato? Digli che lo aspetto nel bagno guasto del terzo piano al cambio della quarta ora. Ah, sì, sono Luca, Luca Fumagalli"
"Ok, glielo dirò"
"So che può sembrare strano ma è tutto nella norma" ridacchio un po' imbarazzato
"No tranquillo non stavo pensando nulla di male"
"Perfetto, grazie mille, buona lezione"
"Anche a te" mi dice per poi rientrare in classe. Ok, è fatta. Ora mi rimane solo che chiedere della festa. Sto complicando le cose inutilmente, cosa mi costa dire "Ehi Claudio, sabato sera c'è una festa da una mia amica ed ha invitato tutti. Vieni?" Mh, buona questa, meglio delle altre. Mi piace.
"Stefano" lo raggiungo
"Luca, buongiorno"
"Caffè?"
"Sì, grazie, puoi prenderlo anche per me? I soldi sono nella tasca dello zaino"
"Ok presi, vado. Zucchero? Non ricordo mai quando ne vuoi"
"Due tacche grazie. Anzi stamattina fai il cappuccino con tre tacche di zucchero. Ho bisogno di restare sveglio" mi dice strofinandosi la faccia con le mani
"Sembri uno straccio, che ti è successo?"
"Non sono riuscito a dormire, il gallo rompicazzo ha deciso di svegliarmi alle cinque stamattina e poi è partito l'allarme antifurto che si è scaricata la batteria quindi ho passato tre ore a sentire quel coso assurdo"
"Ah, mi dispiace, allora ti porto presto il tuo cappuccino"
"Grazie maggiordomo"mi dice riappoggiando la testa sul banco, mentre io mi dirigo verso le macchinette. Inizia quindi la prima ora, fisica. Ha spiegato solo roba nuova, ma non ci ho capito molto, vedrò di chiedere a qualche mio compagno di classe di spiegarmela, anche perché ci servirà per gli esercizi delle prossime settimane. Non vedo l'ora della prossima lezione: arte, ma oggi fortunatamente c'è disegno quindi è leggera, al contrario di fisica che alla prima ora è micidiale. Sembra proprio messa apposta ber farci dormire e farci distrarre, infatti meno della metà della classe sta ascoltando... c'è persino chi, in terza fila, sta giocando a battaglia navale sui diari! Incredibile come la prof abbia la abilità di non notare che i suoi studenti fanno di tutto tranne che ascoltarla. Tra tutte le cose che si possono fare durante queste fantastiche lezioni, oltre che dedicarsi a varie attività ludiche c'è anche la possibilità di perdersi nei meandri della propria mente e distrarsi a tal punto da non sentire nemmeno più la voce della prof che spiega. Quest'ultima opzione è la mia preferita quest'anno... anche se dovrei ascoltare le lezioni perché fisica è una possibile materia d'esame, non faccio che pensare a tutto ciò che sta accadendo in questo periodo. Prendo il calendario del diario: è pochi giorni che ho incontrato Claudio ma già lo riconosco come un amico di cui posso fidarmi. È inutile cercare di fermare la spirale di pensieri che va avanti ininterrotta nel mio cervello, tanto prima o poi questi pensieri svaniranno, quindi non c'è bisogno di fermarsi prima. Inoltre, oggi ho pure tre ore di allenamento, quindi non avrò molto tempo per fare le mie cose e a fine giornata sarò talmente stanco che non riuscirò a fare altro che mettermi a letto e dormire.Posso dire che da ora i capitoli si allungheranno e saranno più sulle 1200-1300, parola più parola meno. Sono così emozionata di farvi sapere cosa ha in serbo questa storia aiuto!
Alice
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lui
Romance1987, Nord Italia Luca è un normale ragazzo italiano di diciotto anni, che frequenta un normale liceo scientifico e abita in un normale paesello della provincia di Milano. Un giorno però tutta la sua esistenza viene sconvolta: incontra Claudio. Clau...