Sabato 10/10/1987
LucaSuona la campanella e noi di quinta torniamo in palestra per montare la rete in attesa dell'altra classe. Mentre chiacchieriamo tra di noi inizia a sentirsi un insolito brusio provenire dagli spogliatoi: l'altra classe è arrivata, ma non ho ancora capito quale sia.
"Ok bene 5A, oggi la partita la faremo contro la 3B del linguistico. Sono forti, non fatevi sconfiggere. Intanto prendete dei palloni e fate un po' di riscaldamento" ma è la classe di Claudio! Avrò forse occasione di parlarci... Io e Stefano ci mettiamo in coppia e iniziamo a fare un po' di passaggi tra di noi fino a che poi ci mettiamo in cerchio e facciamo un po' di riscaldamento vario col resto della classe. Mentre facciamo inizia ad entrare l'altra classe. Sono un sacco casinisti e c'è certa gente che si atteggia come se fosse re del mondo. Stupidi pischelli, non solo fanno casino, ma si credono migliori di noi. Una delle classi più ingestibili della scuola... seconda solo a quella di Giorgio. Ma il linguistico non doveva essere calmo?
"Bene, quinta continuate a fare quello che state facendo, terza fate un po' di riscaldamento e poi andate a prendere i palloni e fate qualche passaggio. Poi iniziamo" dice il prof mentre noi continuiamo a chiacchierare del più e del meno. Poi ci dividiamo in tre squadre e così loro. Diciamo una forte, una debole e una media, in cui c'è gente che non è forte ma che non fa nemmeno schifo; loro fanno lo stesso e dopo la prima partita, quella della squadra debole entra la squadra media. Claudio non è entrato in nessuna delle due quindi deduco sia bravo con lo sport. Io non vedo l'ora di entrare e fare strage anche io con le alzate. Ora che ci penso, in che posizione potrebbe giocare se facesse pallavolo? Alzatore? Libero? Centrale? Secondo me alzatore è più adatto non lo so. Dopo che anche questa partita si conclude finalmente entro io con la mia squadra. È una semplice partita come tutte le altre, senza schemi strani o posizioni fisse. Io scelgo la posizione di battuta mentre Claudio lo vedo che si posiziona sotto rete, evidentemente unico posto libero.
Con la palla in mano lo guardo, ma lui non fa lo stesso. Guarda dritto davanti a sé senza nemmeno degnarmi di uno sguardo, senza farmi un sorrisino come al solito. Sembra anche alquanto arrabbiato.
Quando cominciamo a giocare lo sembra ancora di più: si è praticamente infuriato quando uno gli ha fatto un'alzata sbagliata. Mentre ero fuori per il cambio, ho chiesto al prof e ho scoperto che è proprio lui quello che pratica questo sport in modo quasi agonistico. Ho anche scoperto che è un centrale nonostante sia più basso della media dei centrali. È competitivo e gioca bene. Lo invidio. Quando fa punto esulta calorosamente con tutta la squadra e se lo subisce, si arrabbia con il colpevole o se ne sta semplicemente zitto, esercitando la su rabbia tramite sguardi. Sembra quasi una bomba ad orologeria, pronto a esplodere da un momento all'altro. Secondo me è già tanto che non abbia ancora urlato contro qualcuno.
Ad un certo punto ci troviamo sotto rete, ma lui è lì solo per uno schema di gioco. Io lo guardo cercando di sorridergli o perlomeno capire cosa sta succedendo ma mi ignora girandosi verso il compagno mormorando
"Lasciami stare, c'è una partita" Il suo lato competitivo ha preso il sopravvento e infatti appena il fischio suona, lui si sposta velocemente verso la posizione da schiacciatore, io faccio lo stesso. La battuta praticamente regalata ha permesso alla loro squadra di fare dei passaggi perfetti e mi sono trovato da solo davanti a Claudio che, grazie ad un'alzata fenomenale e alla sua potenza di tiro sbalorditiva mi schiaccia la palla addosso, dritta in faccia. Non sono nemmeno riuscito a reagire alla sua schiacciata talmente è stato veloce.
Cado a terra dolorante chiudendo gli occhi. Mi fa male il naso. Anzi, mi fanno male tutte le ossa della faccia. La mia visuale si fa un po' sfocata e mi comincia anche a far male una parte della testa, probabilmente quella che ho picchiato mentre cadevo.
"Limonta! Quante volte ti ho detto che non devi usare quella schiacciata qui a scuola! Non mi importa se sei arrabbiato o cosa, se uno non è abituato si può fare male!" lo rimprovera il prof
"Mh, mi scusi prof" mormora mentre dà il cambio a un suo amico.
"Fumagalli stai bene? Come ti senti?"
"Non mi sento" rispondo un bel po' intontito dalla pallonata. Mi ha fatto davvero male.
"Nolli! Porta Luca in infermeria, fatti dare del ghiaccio e fallo stendere un attimo se non si sente bene"
"D'accordo prof! -dice per poi rivolgersi a me- amico ce la fai?"
"Aiutami ad alzarmi, mi sento stordito" gli dico per poi afferrare la sua mano e alzarmi
"Ah, Fumagalli, va a sciacquarti il naso, stai sanguinando" mi tocco la faccia, in effetti mi sta scendendo un po' di sangue. Dopo esserci assicurati che il sangue non scendesse più, ci siamo diretti in infermeria dove la bidella mi ha dato del ghiaccio e mi ha fatto stendere un po' dato che ero ancora bello scosso. Mi ha fatto davvero male... Ce ne vuole per schiacciare così su una persona. Tuttavia, mi ha dato l'impressione di averlo fatto apposta, cioè, come se volesse davvero schiacciarmi in faccia. Non lo so. Sembra davvero arrabbiato, ma non me la spiego sta cosa... cioè, è arrabbiato perché l'ho, anzi, mi ha baciato o voleva darmele perché apparentemente mi piacciono anche i ragazzi? Non ci credo che l'ho detto... O magari davvero non voleva e il suo istinto da pallavolista ha preso il sopravvento. Dopo una mezz'ora passata a pensare io e Stefano torniamo giù a recuperare la nostra roba dato che ormai la lezione è finita.
"Sicuro di stare bene? -mi dice il prof- Se vuoi puoi andare a casa"
"Non si preoccupi prof, metto il ghiaccio e la botta passerà in un paio di giorni, non c'è bisogno che vada a casa, grazie comunque"
"Bene, meglio così -mi dice per poi rivolgersi agli alti mentre vado in spogliatoio- Bene partita finita, andate a cambiarvi che tra due minuti suona"
Appena arrivo vedo che Claudio è già lì. Evidentemente doveva andare in bagno ed è rimasto o che so io. Sembra essere assorto nei suoi pensieri e non vorrei rovinare il momento ma è una buona occasione per parlargli, quindi cautamente mi avvicino e lo tocco dentro
"Ehi, tutto bene? Ho saputo che hai avuto la febbre sta settimana, ti-" mi blocca rispondendo in una maniera non poco brusca. Non è da lui, non si è mai comportato così con me, non mi sembra un tipo da portare rancore e invece eccolo qui.
"Non ho nulla. Scusa per prima, per la pallonata. Ora devo andare che ho dimenticato di fare i compiti. Ciao" mi dice per poi prendere le sue cose e andarsene di fretta. Ecco. Perfetto, mi odia, e non poco. Devo escogitare un piano per cercare di chiarire le cose, non posso continuare così.Purtroppo anche stavolta va così... mi spiace solo per il naso del povero Luca.
Alla prossima,
Alice
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lui
Romance1987, Nord Italia Luca è un normale ragazzo italiano di diciotto anni, che frequenta un normale liceo scientifico e abita in un normale paesello della provincia di Milano. Un giorno però tutta la sua esistenza viene sconvolta: incontra Claudio. Clau...