03/10/1987
LucaArriviamo a destinazione e dopo aver passato un po' di tempo a cercare parcheggio nella zona, scendiamo dalla macchina e ci avviamo verso la villa della mia amica. Sono un po' teso, devo dire, e non so nemmeno perché. Dopotutto non è la mia prima festa, ma forse è la presenza di Claudio che mi fa sentire così. Mentre camminiamo mi giro a guardarlo e percepisco una leggera incertezza e ansia nei suoi occhi. Lo tocco dentro per dargli un attimo di sicurezza e appena si gira, un sorriso appare sul suo volto
"Figa, si sente la musica fino a qui"
"Beh Ste, non è che siamo molto lontani, la casa è dietro l'angolo"
"Ah serio? Non mi sono accorto della via, sai è un po' buio. Comunque, non vedo l'ora! Claudio poi ti faccio conoscere i miei amici. Raga, torno un attimo alla macchina, ho dimenticato il portafoglio"
"D'accordo" gli dico mentre lui torna indietro
"Comunque Luca, credo che a parte il gruppetto snob della C e qualcuno delle altre sezioni che non conosco, ci sia ben poca gente della mia età"
"Sarebbero dovuti venire! Non sai cosa si perdono"
"In realtà la mia classe aveva capito fosse solo per voi quinte" dice lui
"Ah -rispondo un po' sorpreso- In effetti Silvia avrebbe dovuto mettere un annuncio anzi che dirlo a voce e sperare che le voci di corridoio facessero il loro dovere"
"Idea intelligente, gliela proporrò alla prossima festa. Ah ecco, siamo arrivati, fidati che andrà bene"
Gli dico cercando di rassicurarlo. Mentre ci avviciniamo all'ingresso vedo una serie di ragazzi fuori a fumare e chiacchierare con delle birre in mano. Sono seduti sul marciapiede a gruppetti, mentre dall'interno arriva della musica talmente forte da capire le parole alla perfezione. Meno male che vive un po' fuori dal paese così non deve preoccuparsi dei vicini. La villa di Silvia comunque è davvero enorme. Già lei è ricca di suo, poi ha avuto questa villa in eredità e sta facendo la bella vita. Sembra una bella serata. Due secondi dopo ci raggiunge anche Stefano un po' con il fiatone.
Appena entriamo le luci colorate ci abbagliano facendoci distogliere lo sguardo dalla miriade di persone che si accalcava all'ingresso e nel salotto. La padrona di casa, Silvia, dopo essere passata con fatica tra la gente, ci accoglie calorosamente, presentandosi a Claudio e porgendoci subito un bicchiere di birra. Un benvenuto perfetto per un'altra festa perfetta.
"Beh, ragazzi, questa sera è fatta per divertirsi. Il bar sta in cucina, sapete dove si trova, e gli snack li ho messi in salotto. Fuori sta il DJ con la musica ma sono riuscita ad organizzare un paio di casse anche dentro come al solito. Ho coperto la piscina per farla diventare una pista da ballo. Non preoccupatevi, è al cento per cento sicura e non ci cadrà nessuno dentro."
"Beh sempre meglio di averla aperta... devi sapere, Claudio che a gennaio dell'anno scorso un tipo della vecchia quinta ci è caduto dentro e non è venuto a scuola per una settimana" dice Stefano
"Beh, ho imparato la lezione -dice lei mentre vedo Claudio ridere leggermente- comunque, fate come se foste a casa vostra, godetevi le vostre birre e ci si vede. Ah, Cristina e Giorgio sono fuori con il resto della classe" ci dice, e mente ci avviamo verso l'esterno prende Stefano e gli sussurra qualcosa nell'orecchio alla quale il ragazzo ha una reazione fin troppo entusiasta.
"Luca -mi dice raggiungendomi con gli occhi a cuore- Camilla è già arrivata!" dice Stefano eccitato picchiettando contro la mia spalla
"Ehi smettila -dico scostandogli la mano- è la tua sera fratello. O la va o la spacca" dico avviandomi verso il gruppetto.
Il pavimento è pieno di palloncini, così come i divani in salotto. Ci sono delle stelle filanti sul pavimento e dei coriandoli che qualcuno ha sicuramente tirato prima. Alle pareti sono state appese file di lucette tipo quelle di Natale e delle ghirlande dorate che riflettono la luce e producono insoliti riflessi colorati.
Raggiungiamo il giardino, e lo vediamo gremito di gente ammassata davanti al DJ che con abili movimenti cambia dischi in continuazione per tenere il morale di tutti alle stelle.
Attraversando la calca, andiamo a salutare gli altri, ma subito ci stacchiamo dalla massa prendendo un tavolino solo per noi a lato della pista. Ci seguono Cristina e Giorgio che subito iniziano a parlare a voce alta a causa della musica
"Meno male che siete arrivati, la vostra classe è un incubo" ci dice Gio mentre si siede
"Ma no dai, non è così male"
"Lo dici tu che ci stai dentro, ma vederla dall'esterno"
"Giorgio, voglio ricordarti che la tua classe è stata classificata in terza come peggiore classe della scuola. Io credo che tu sia l'ultimo che deve criticare" constata Cristina porgendo un drink al mio amico e sedendosi di fianco "Aspe, lui chi è?" dice praticamente urlando
"Ah, scusate non mi sono presentato, sono Claudio, sto in terza B"
"Piacere, io sono Cristina e lui è Giorgio" si alzano tutti e tre per stringersi la mano
"Il piacere è mio" risponde con lo sguardo visibilmente intimidito dai miei amici, al quale rispondo mettendogli una mano sulla coscia per tranquillizzarlo, ma subito vedo che riesce a rilassarsi grazie anche all'accoglienza dei miei amici.
"Ma, com'è che c'è pochissima gente di terza?" chiede Stefano che alla fine credo volesse sapere il colpevole per avergli tolto la possibilità di guardare anche le ragazze di terza. Donnaiolo come pochi.
"Ah sì, ne stavo parlando prima io e Claudio; tre quarti delle persone in terza avevano capito fosse solo per le quinte e molti l'hanno scoperto solo stamattina, ma hanno rinunciato comunque, tra questi anche i miei due migliori amici" riesce a dire in un momento in cui la musica era abbastanza bassa da sentire normalmente
"Ah, non lo sapevo, ma chi è lo scemo che ha messo in giro sta voce?" chiede Giorgio
"Io forse so chi è stato -risponde Claudio- sapete che nella terza C c'è un gruppo di ragazzi super snob che se la tirano un sacco? -dice e alla risposta affermativa degli altri continua- ecco, l'hanno già fatto un'altra volta quando ero in prima. In pratica vogliono esserci solo loro per dire che si sono "intrufolati" nelle feste di quelli più grandi"
"Ma che stronzi, e anche scemi! Prossima volta dico a Silvia di bandirli dalle loro feste, almeno smettono di comportarsi in modo così infantile"
"Sì, ma il bello è che fanno tanto i fighi ma poi sono solamente un gruppo di capre ignoranti" dice Claudio convinto prendendo un sorso della birra
"Ehi Luca, il tuo amico già mi piace!" esclama Cristina entusiasta. Io non faccio a meno di essere felice che Claudio si sia ambientato facilmente ai miei amici e si sia lasciato andare nonostante mi abbia detto più volte che era in ansia e si sentiva nervoso.
"A proposito di questo, propongo di andare a ballare, così Ste può chiedere la mano alla sua diletta"
"O ma smettila tu! -mi dà un colpetto sul braccio per poi alzarsi di scatto- Anzi guarda, lo faccio subito così la smetterai di rompere le palle a me" dice dirigendosi verso Camilla mentre noi lo incoraggiamo con un applauso. Con nostra sorpresa poi Camilla si alza prendendo la sua mano e si dirige sulla pista insieme a Stefano che ci fa un dito medio mentre noi scoppiamo in una risata clamorosa.
"Dai andiamo anche noi!" esclama Cristina prendendo sottobraccio Giorgio e Silvia, che si stava avvicinando al tavolo, per poi trascinare entrambi nella massa scatenata di persone danzanti e già brille.
"Andiamo anche noi?" chiedo a Claudio sorseggiando la birra
"In realtà la birra non è che mi piaccia moltissimo, andiamo al bar a vedere cosa c'è?"
"Buona idea, ma tu non esagerare. È la tua prima festa, non voglio vederti ubriaco"
Gli dico alzandomi e seguendolo verso il bar. Non è molto facile attraversare il giardino data la miriade di persone e tavolini. Ad un certo punto sento qualcuno che mi prende la mano, e con mia sorpresa vedo che è quella di Claudio. Evidentemente l'ha fatto per non perderci nel tragitto. Solo ora noto che c'è anche gente che non conosco, probabilmente di altre scuole, amici di amici per fare numero. Ci fermiamo davanti alla grande porta-finestra che da sull'interno, ancora mano nella mano. Ho le farfalle nello stomaco, ma non so se staccarla o lasciarla intrecciata alla sua ancora per un po'. Alla fine è lui che interrompe il contatto
"E comunque, ho già bevuto ad un diciottesimo" mi dice sorridendo innocentemente e non faccio a meno di sorridere anche io perché è davvero troppo quando sorride. Soprattutto adesso dopo avergli tenuto la mano per due minuti.
"Sì, cosa? Un bicchiere di spumante?"
"Luca, sembri un genitore apprensivo! Prendimi qualcosa, io vado al tavolo degli snack"
"Mh, d'accordo" dico tra il contrariato e l'infastidito, per poi andare verso il bar e chiedere due drink. Con tutta la gente accalcata in cucina, non riesco manco a capire cosa contengono. Ma
dopotutto è una festa, no?
Claudio mi raggiunge subito dopo porgendomi un piattino con su un paio di pizzette e qualche patatina, e dopo aver mangiato e abbandonato la roba su un tavolino a caso, ci buttiamo in pista e iniziamo scatenarci anche noi insieme a tutti gli sconosciuti e non che se la stanno spassando. La musica è molto alta, ci sono le luci colorate ed è tutto fantastico. Prendo un altro sorso del mio drink e così fa anche il ragazzo di fronte a me per poi continuare a ballare.
Ad un certo punto qualcuno ci prende entrambi e ci trascina ad un tavolo da ping-pong: è Stefano, che in coppia con Camilla ci sfida a una partita di beer-pong. Finisco il mio drink al volo e dopo aver spiegato le regole a Claudio, iniziamo a giocare. Subito mi accorgo che siamo svantaggiati perché io ho una mira che fa alquanto pena ma Claudio mi stupisce, magari fa basket. Tuttavia, nonostante i suoi sforzi, Stefano e Camilla vanno in vantaggio dopo poco e quindi siamo costretti a dividerci le bevute. Per la cronaca perdiamo sia la prima che la seconda partita, molto più alcolica e disagiante.È da qui che la serata inizia a degenerare. Dopo la doppia sconfitta contro la nuova coppia, torniamo a ballare sulla pista, dove ora c'è molta più gente. Non so se è l'alcol o la musica, ma tutto sembra diventare parte di uni strano sogno. È come se tutto sia circondato da una specie di aura mistica. Oppure è semplicemente la macchina per il fumo che a tarda serata viene attivata. Le luci si fondono e si perdono nel vapore creando un'atmosfera particolare, come all'alba, quando i campi sono coperti dalla nebbia e la luce del sole ci passa attraverso. Solo che qui al contrario di essere bianca, la luce è verde, rosa, blu, gialla, di tutti i colori. Illumina tutti dal basso e rende impossibile vedere chiaramente.
Il che è un vantaggio.
Ecco qui!! Il prossimo capitolo sarà il delirio! Non vedo l'ora, alla prossima!
Alice
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lui
Romance1987, Nord Italia Luca è un normale ragazzo italiano di diciotto anni, che frequenta un normale liceo scientifico e abita in un normale paesello della provincia di Milano. Un giorno però tutta la sua esistenza viene sconvolta: incontra Claudio. Clau...