Domenica 27/09/1987
Luca-qualche ora dopo-
Dopo aver mangiato e aver chiacchierato con la mia famiglia, me ne torno in camera e mi stendo sul letto iniziando a leggere una rivista di musica nel tentativo di distrarmi prima di riprendere con lo studio. Questo weekend dovevo anche vedermi con Stefano per vedere le proposte da presentare alle elezioni per i rappresentanti d'istituto ma ovviamente ci siamo ridotti all'ultimo con lo studio e non ce l'abbiamo fatta. Cioè, lui se l'è presa comoda e adesso è in alto mare, io in realtà sono a buon punto. Tanto ho anche domani pomeriggio per un eventuale ripasso.
Dopo aver guardato un po' le novità musicali, torno a studiare Giacomo Leopardi, uno dei miei autori preferiti della letteratura italiana. Trovo che il suo pensiero, per quanto diverso dal mio, sia molto affascinante e interessante, soprattutto il materialismo storico. Mi concentro su "L'Infinito", probabilmente il più famoso componimento di tutta la poesia italiana e poi passo a ripetere le altre poesie per poi ridire tutto un'altra volta. Penso di saperla abbastanza bene, decido che è il momento di fare una pausa. Vado in cucina a farmi del tè, gusto vaniglia con un goccio di latte come al solito.
"Hai già finito di studiare?" mi chiede mia mamma sdraiata sul divano a leggere il giornale.
"Sì, in realtà devo rileggerla stasera giusto per precauzione, però sì, la so abbastanza bene. Sto facendo pausa"
"Ok"
"Ah mamma, senti... forse la macchina ha dei problemi"
"Ma si può sapere come mai rompi sempre tutto? Prima la radio, poi la bici, ora la macchina. La prossima volta ci farai cadere il tetto addosso"
"Non è colpa mia, era vecchia come il cucco! E per la precisione, la radio l'ha rotta Valerio e la bici beh la bici sì è stata colpa mia, ma l'ho anche riparata scusa!"
"Eh cosa ti devo dire, comunque mica ti compro la macchina nuova quando hai appena fatto la patente"
"Vabbè ok non ti ho chiesto questo, comunque non so se usarla e rischiare di rimanere a piedi o portarla direttamente dal meccanico a farla vedere, più che altro perché sabato sera c'è una festa da Silvia"
"Non puoi farti portare da Stefano o Cristina?"
"Allora, Cristina si è già messa d'accordo con le sue amiche e si fa portare quindi no."
"E Stefano?"
"Io non ci salgo sulla macchina di Stefano! E poi dovrei accompagnare un mio amico"
"Chi?"
"Non lo conosci"
"Vabbè ok, comunque, tu provala con papà domani o dopodomani quando torni da scuola, poi vediamo se ha bisogno"
"Sicuramente ha bisogno. Ora torno di là, tra quanto andiamo?"
"Che ore sono? Non vedo l'orologio"
"Le sei"
"Tra una mezz'oretta direi"
"Ok va bene, torno di là a finire allora" le dico tornando in camera.
Decido per prima cosa come vestirmi e poi finisco definitivamente italiano. Poi mi sdraio sul letto per il restante tempo concentrandomi su un pensiero in particolare che avevo trascurato dal pomeriggio precedente: Claudio.
Sempre lui, sempre lì. Ma perché... come mai... cos'è questa sensazione che provo ogni volta che il pensiero affiora? Molti le chiamano farfalle nello stomaco, ma non può essere, vero? O sì? Mi prendo la testa fra le mani nella speranza di far affievolire queste emozioni ma ottenendo scarsi risultati. Decido quindi di cambiare outfit, optando per un po' più comodo composto da un paio di jeans un po' più larghi dei precedenti, una maglietta a caso, una felpa leggera color verde militare e i miei fidati mocassini della Timberland che mi hanno regalato al compleanno... roba da paninari. Concludo il look con un giubbino di jeans, che mi sta un po'largo dato che era di mio cugino, più alto e robusto di me.
"Mamma sono pronto"
"Ok, ci siamo anche noi, iniziamo a scendere"
"E Valerio?"
"Va da un suo coinquilino, devono dividersi le spese della lavatrice nuova e devono mettersi d'accordo"
"Ok, arrivo" le dico mentre vado da mio fratello a salutarlo
"Vale, noi stiamo andando, ci vediamo stasera"
"Non so se torno a casa o sto dal mio amico stasera"
"OK, ci si vede" gli dico per poi uscire e chiudere la casa, dirigendomi alla macchina
"Ma', Vale forse sta dal suo amico a dormire, me l'ha appena detto"
"OK, andiamo allora"
Quando arriviamo, prendiamo uno dei tanti carrelli messi a disposizione e entriamo subito nel centro commerciale, dirigendoci verso il supermercato. Mia mamma mi fa vedere la lista mentre prendo un cestinetto, dicendomi di andare a prendere un paio di cose in altre sezioni, nello specifico quella riservata ai vini e poi la mia preferita: quella degli snack. Non perché mi piaccia particolarmente mangiare, cioè sì, ma il motivo è un altro: la sezione degli snack sta vicino a quella dei libri e delle riviste e ogni volta mi fermo a dare una sbirciata ai nuovi titoli. Okay, dentro il supermercato ce ne stanno pochi, ma la prendo sempre come anticipazione alla libreria più grande che sta qui a fianco. Quando abbiamo finito con la spesa mi sa che mi faccio un giro.
Dopo aver preso un paio di confezioni di birre e una bottiglia di rosé per mia madre, mi dirigo verso gli snack. Incarcato di prendere solo un semplicissimo pacco di patatine, ne afferro altri due, scegliendone tra la miriade di pacchetti colorati uno di arachidi salate e uno di patatine al gusto pizza che sicuramente finiranno entrambi nel giro di tre giorni, oppure meno se sono stressato.
Fatto il bottino, del cui sono decisamente troppo fiero, mi dirigo verso la sezione dei libri e delle riviste per prendere quella dedicata ai programmi televisivi della settimana e vedere se c'è qualcosa che mi interessa. Solitamente "Rolling Stone" è forte quindi mi metto a cercare pure quella.
"Luca" chi è che mi chiama? Non vede che sono super concentrato a scegliere una rivista?
"Ehi Luca" Oh, è lui.
"C-ciao Claudio, scusa stavo cercando una cosa" gli dico mentre pesco fuori "Rolling Stone" dallo scaffale.
"Ah non preoccuparti, comunque come mai sei qui?"
"Sono a fare la spesa con i miei, tu?"
"Stessa ragione, mi stavo annoiando così sono venuto a dare un'occhiata alle riviste e ho incontrato te. In realtà mi sono staccato anche perché mia sorella mi stava rompendo"
"Ah capisco -gli dico ridendo- e se... Dico, e se invece noi due andassimo a vederci un film e rimaniamo qui a mangiare? Possiamo tornare a casa a piedi poi"
"Ottima idea! Ho sentito che danno un bel film stasera, ci sta"
"Perfetto, vado ad avvisare i miei e a portargli questa roba, ci vediamo tra cinque minuti all'uscita senza acquisti"
"Perfetto, a dopo"Bene, godetevi questo capitolo anche se è un po' meh
Alice
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lui
Romance1987, Nord Italia Luca è un normale ragazzo italiano di diciotto anni, che frequenta un normale liceo scientifico e abita in un normale paesello della provincia di Milano. Un giorno però tutta la sua esistenza viene sconvolta: incontra Claudio. Clau...