settimo

80 23 9
                                    

Lunedì 21/09/1987
Luca

Come ho potuto dimenticarmi a casa la merenda ... la mia pizzetta è rimasta sul tavolo della cucina uffa ... Suona la campanella che segna l'inizio della giornata, quindi mi dirigo in classe pronto per una noiosissima lezione di latino. L'unica cosa che voglio fare oggi è tornarmene a casa a dormire, oppure magari andare al fontanile insieme a Claudio. Ecco che penso ancora a lui, mi sembra di essere un adolescente in piena crisi ormonale. Beh, tecnicamente adolescente lo sono...dovrei concentrarmi, ma la prof spiega in maniera così poco coinvolgente che credo che tutto il resto della classe non veda l'ora che smetta. Cerco di prendere qualche appunto, giusto per, giusto nel caso la prof si giri verso di me e mi veda fare altro, cioè, se devo far finta di seguire almeno lo faccio per bene.
Quando finisce la lezione di latino, non faccio in tempo ad alzarmi per sgranchire le gambe che già il prof di filosofia è in classe. In questo periodo abbiamo iniziato con Hegel e gli idealisti, una palla mortale, ma almeno è abbastanza schematico e riesco più o meno a seguire le lezioni senza che mi perda nulla, anzi oserei dire che quasi mi piace come argomento... non vedo l'ora di arrivare a Freud a fine anno!
Dopo la lezione di matematica e l'intervallo senza pizzetta, rientro in classe preparandomi per scendere in palestra. Una volta arrivato il prof, ci avviamo rumorosamente verso le scale quando sento qualcuno bisbigliarmi qualcosa nel mio orecchio.
"Luca -mi dice Stefano- cerchiamo di convincere il prof a farci giocare a calcio?"
"Per me è uguale, prova a dirlo agli altri, io faccio lo stesso" gli dico per poi girarmi a comunicare il tutto al resto della classe. Sento le femmine lamentarsi un po', ma niente di che, dopotutto sono solo in sei su una classe di venti, possono concederlo per un giorno.
"Ste, io qui ho fatto, ora però glielo dici tu al prof per primo"
"Va bene uffa"
"L'idea l'hai avuta tu" gli dico alzando le mani per tirarmi indietro
"Mi scusi prof non è che potremmo giocare a calcio oggi?"
"No Nolli, oggi faremo altro"
"Ma tutto il resto della classe è d'accordo..."
"Magari la prossima volta. Oggi avevo in mente altro"
"Uffa prof! Però la prossima volta si fa calcio"
"Vedremo" dice mentre inizia a scendere le scale
"Raga niente da fare, ha detto prossima volta" dice Stefano sollevando una lamentela generale
"Eh vabbè, ci hai provato, prossima volta mandiamo Gianmario che ci sa fare con le richieste"
"Allora perché non l'abbiamo chiesto direttamente a lui?"
"Perché sai, caro Stefano, ci tenevi tanto a farlo di persona" mi metto a ridere
"Luca, guarda, ti tirerei volentieri un libro in testa in questo momento!"
"Come siamo violenti! Calma le acque, e ricorda che se mi uccidi, non ti potrò più passare i bigliettini di fisica e di inglese"
"Lo so, sono vincolato purtroppo, però potrei sempre farti fare un giro sulla mia bimba"
"Su quella macchina io non ci salgo, te l'ho detto. E poi, scusa hai la patente da due mesi solo!"
"Sì e tu da uno, e allora? C'è gente qui che non ha ancora compiuto diciotto anni e scommetto che pagherebbe per avere una macchina come la mia"
"Se, certo, quante persone? Tu e Cristina?"
"Scommetto quasi metà classe"
"Convinto te"
"Ragazzi in cinque minuti vi voglio fuori dallo spogliatoio!" ci dice il prof.
Il prof ci mette sempre fretta, che palle! E poi mica siamo noi a metterci tanto. Sono le femmine che ritardano sempre e si fermano a chiacchierare. Entriamo in palestra e vedo subito che c'è la rete da pallavolo montata. Che palle, però almeno me la cavo, al contrario di altri della mia classe.
"Ragazzi, per il prossimo mese faremo pallavolo, non fate storie" ci dice il prof, destando un brusio di disapprovazione. A me va comunque bene, cioè, un mese tira l'altro, non è che abbia così tanta voglia di giocare a calcio anche se in realtà sono uno tra i più bravi della classe.
"E ora dividetevi in due squadre eque, si gioca"
Detto questo il prof lancia la palla all'altra squadra e iniziamo una partita un po' a caso. Molti se la sanno cavare ma ci sono tre o quattro schiappe che rallentano tutti; loro e gli sport stanno su due rette parallele. A volte, infatti, mi stanco subito perché c'è la gente che non riesce a fare gioco di squadra e non sa proprio prendere la palla, quindi l'azione non c'è e la partita diventa monotona e noiosa. Oggi è uno di quei giorni; mi sa che nessuno, ma proprio nessuno voleva mettersi a giocare a pallavolo e quindi il tutto si è trasformato in una serie di lanci senza prendere la mira, scene da circo con gente urlante e un prof che cercava di incoraggiarci fallendo miseramente. Ad un certo punto lo vedo sedersi e mettersi una mano sulla fronte mimando un "no" con la testa.
"Non ci siamo ragazzi! Non ci siamo per niente! Come farete a vincere il torneo della scuola se giocate così?!"
"Noi gliel'avevamo detto professore, che oggi volevamo giocare a calcio!" dice Gianmario
"Non se ne parla, ho detto che il prossimo mese faremo pallavolo! Mettetevi l'animo in pace! Ora tutti a cambiarsi che tra poco suona"
"Finalmente non ce la facevo più" dice Camilla
"Ma se non hai nemmeno toccato palla!" le risponde Cristina con un tino scherzoso
"Almeno io ero in campo... dillo invece ad Anna che è rimasta seduta tutto il tempo in panchina"
"Ragazze, calmatevi -dico intervenendo nella conversazione- almeno avrete un bel voto, e sono sicuro che il prof vi alzerà qualcosa per l'impegno"
"Ma piantala! Almeno tu sai giocare!"
"Non ho detto che voi non sapete giocare. Ste! Vieni qui a fare i complimenti alle ragazze che si sono impegnate!"
"Beh ragazze, potevate fare di meglio, ma ve la siete cavata"
"Ma che razza di complimento è?!" risponde a tono al mio amico al quale spunta un sorriso.
"Sempre qualcosa da ridire Cami!" ridacchia. È palese che sono cotti l'uno dell'altra, ma Stefano essendo stupido non le ha mai chiesto di uscire.
"Vai a cambiarti va" lo spinge nello spogliatoio dei maschi ridacchiando a braccetto di Cristina,
"Ste ma perché non le chiedi di uscire?"
"A Camilla?"
"Eh, no a me. Certo a Camilla! Zio siete cotti l'uno dell'altra"
"Ma smettila di dire cavolate! Piuttosto, tu e Cristina?"
"Ma io e Cristina cosa? La conosco da quando sono nato, è come una sorella per me"
"Ma tu sai che le piaci, vero?"
"Io? A Cristina? Certamente... secondo me tu ti fai troppe canne"
"Ma stai zitto, lo sai che non posso"
"Ah già, tu sei lo sportivo modello" gli dico facendogli il verso e le virgolette con le mani
"È una cosa seria! E poi me lo ha detto lei"
"Ah" non ci avevo pensato... non la vedo per niente come una possibile partner
"No scherzavo, non me l'ha mai detto ma si vede da un miglio che le piaci"
"Non ci credo, e anche se fosse io non la vedo in quel modo. Se mai me lo confesserà spero che capisca... ma comunque come mai siamo arrivati a sto discorso?"
"Ah non lo so"
"Furfante! Entro ottobre voglio che tu chieda a Camilla di uscire con te"
"Sai che non lo farò mai"
"Allora preparati perché glielo dirò io"
"Non puoi farlo!"
"E invece sì, posso"
"Certo che sei stronzo"
"Io direi solo che sono un ottimo consulente amoroso" gli dico atteggiandomi un po' davanti a lui
"Mah guarda avrei da ridire. Comunque, cambiamoci che sennò il prof si arrabbia con noi"
"Sì, ne riparleremo più tardi però intesi?"
"Contaci" mi dice andando poi a recuperare l'orologio lasciato sul banchetto in palestra.
Ma ora che ci penso... Cristina non può essere innamorata di me. Cioè, ci conosciamo dalla nascita, siamo come fratello e sorella. I nostri genitori si conoscono, i nostri nonni pure si conoscono! Impossibile! Raggiungo il mio migliore amico in palestra ed entrambi ci avviamo chiacchierando verso la nostra aula pronti più o meno per la lezione di italiano.

Buongiorno o buon pomeriggio o buonasera a tutti, ecco un nuovo capitolo! A questo punto, confrontandomi con delle persone su Discord, sto pensando di tradurre questa storia in modo tale da aver più pubblico. Ovviamente l'originale rimarrà in italiano, ma ecco, l'idea della traduzione è molto allettante. Ovviamente e quasi probabilmente prima di cominciare con la traduzione in inglese, penserò prima a finire la versione originale. Però intanto l'idea c'è. Che ve ne pare?? Può essere una buona idea? ( non mi aspetto che rispondiate ahaha però sarei felice)
Alice

luiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora