Domenica 20/09/1987
ClaudioAbbiamo passato tutto il pomeriggio insieme, chiacchierando e scherzando con i piedi a mollo nell'acqua fresca del fontanile. Ci siamo sdraiati sul prato e abbiamo guardato le nuvole addormentandoci dopo poco. Mi sveglio dopo un po', non so che ore sono, ma secondo me è passata circa una mezz'ora da quando ci siamo sdraiati. Non c'è quasi più luce.
Ad un certo punto sento l'orologio di Luca suonare, ha messo la sveglia, chissà per cosa. Guardo l'orario: sono quasi le sette e mezza, il sole deve essere tramontato da poco. Decido di svegliarlo, magari la sveglia era per la cena...
"Ehm Luca" sussurro mentre lo scuoto leggermente nel tentativo di svegliarlo.
"Luca, sono le sette e mezza, svegliati" cerco di alzare un po' il tono di voce. Certo che dorme come un sasso questo ragazzo! Mi viene un'idea. Vado a prendere la bottiglietta d'acqua e, dopo averla riempita con un po' d'acqua, gliela getto addosso.
"Luca, svegliati" gli dico ad alta voce ottenendo finalmente una risposta.
"Claudio!" mi urla lui appena sveglio, facendomi ridere.
"Non ti svegliavi! Quindi ho fatto a modo mio"
"Sì ma... ora sono tutto bagnato" mi dice guardandosi poi in giro
"È buio"
"Sì, sono quasi le sette e mezza... a proposito, ti è suonato l'orologio una decina di minuti fa"
"Oh cavolo! Sì, è la sveglia per ricordarmi che devo tornare a casa entro le sette e mezza per la cena. Sono in ritardo!"
"Scusa se non ti ho svegliato prima, ma mi sono svegliato anche io poco fa"
"No tranquillo, non è colpa tua... comunque dimmi dove abiti che ti do uno strappo a casa"
"Abito nel cortile di Via della Croce, sai quello vicino al parco del Conte?" gli dico tranquillo
"Ah perfetto, io abito nel cortile di fronte, quindi siamo piuttosto vicini"
"Ah sì? Che coincidenza!"
"Dai salta su, corriamo che sennò mia mamma mi uccide!" mi dice mentre faccio un risolino.
Ci dirigiamo in fretta e furia verso casa. Nel tragitto gli scrivo il mio numero di casa su di un post-it che ho trovato nel mio zaino, aspettando di arrivare per darglielo. Dopo qualche minuto di tragitto arriviamo a destinazione.
"Scusa se ti lascio qui ma davvero sono in ritardo"
"Tranquillo, siamo praticamente vicini di casa quindi non importa dove mi lasci, sarà vicino comunque"
"Vabbè, ora sai dove abito quindi ti basta cercare Fumagalli sul citofono"
"Ah ecco, ti ho scritto il mio numero di casa, qualora dovesse servirti" gli dico mentre gli porgo il bigliettino stropicciato a causa della fretta
"Ah grazie, provvederò anche a darti il mio"
"Grazie"
"Allora, ci vediamo in giro" mi dice mentre si allontana salutandomi
"Sì, ciao!" lo saluto un'ultima volta dirigendomi verso la porta di casa.
Appena entro vengo sorpreso dalle risate della mia famiglia già seduta a tavola
"Claudio! È tardi, dove sei stato? C'è già pronto!" mi dice mia mamma appena metto piede in cucina
"Ah sì, sono stato fuori con un amico"
"Un amico? Ah, la tua compagnia di Cassano?"
"No, l'ho conosciuto oggi pomeriggio, abita nel cortile qui di fronte"
"Oh, come sono contenta che ti stai già facendo amici qui... sai, dopo quei brutti episodi delle medie e degli anni scorsi, avevo paura che non so, non riuscissi a fare nuove amicizie, oltre a quelle nuove di scuola intendo"
"Beh in effetti avevo paura anche io ma è stato davvero gentile, e sento che posso fidarmi"
"Beh, allora buon per te. Dai mangia che si raffredda!"
"Sì", dico subito, affondando la forchetta nel piatto di ravioli al burro che aveva preparato mia mamma.
Dopo aver chiacchierato con la mia famiglia per una buona mezz'ora, mi dirigo in camera a studiare. Tra poco non potrò più uscire per i fatti miei se non il weekend, dato che da ottobre inizieranno verifiche e interrogazioni, senza contare che inizierà a fare freddo. Quindi mi metto subito sotto, iniziando a fare gli esercizi di matematica che la prof ci ha lasciato. Saranno almeno una ventina, fortuna che io in matematica sono piuttosto bravo per uno che va al linguistico. Dopo aver fatto matematica, e aver tirato ormai le nove a causa delle molte pause fatte in corso d'opera, inizio a studiare tedesco, una tra le materie che meno preferisco, almeno per quest'anno. Poi chissà, magari l'anno prossimo mi piacerà di più. Comunque, continuo a destreggiarmi tra il libro e il dizionario, tentando di capire cosa c'è scritto nelle parti che la prof non ha tradotto in classe e finisco per fare tardi, di nuovo. Ormai sono quasi le undici e mezza, e come al solito sono rimasto indietro... La dovrei smettere di stare fuori così tanto tempo, e magari iniziare a fare qualcosa dopo scuola invece di dormire fino alle tre. Dopo tedesco scopro che ho da copiare gli appunti di filosofia, storia e italiano della settimana scorsa. Decido di fare italiano, dato che per questa materia non devo usare il libro.
Vado avanti così per un'ora circa e quando decido di finire, guardo l'orologio stanco e punto la sveglia per il giorno dopo, lunedì.Bene! Siamo arrivati alla fine di questo capitolo! Onestamente, mi è piaciuto molto scriverlo, e soprattutto descrivere la spontaneità dell'amicizia nata tra i due. Non so se ve ne sarete accorti ma man mano I capitoli si stanno allungando, cosa che ho valutato molto anche perché i primi 2/3 sono semplicemente revisioni, mentre questo è quello precedente (e da qui in poi) saranno brand new! Spero quindi che vi piacciano!!! (E comunque scusate se ho fatto durare un giorno tipo tre capitoli)
Alice
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lui
Romance1987, Nord Italia Luca è un normale ragazzo italiano di diciotto anni, che frequenta un normale liceo scientifico e abita in un normale paesello della provincia di Milano. Un giorno però tutta la sua esistenza viene sconvolta: incontra Claudio. Clau...