Sciolsi la lunga treccia riluttante, lasciando cadere in modo naturale i capelli sulle spalle nude. Sfilai gli ultimi indumenti che tenevo ed entrai velocemente nella doccia, aprendo il rubinetto e facendomi trascinare dal calore dell'acqua. La mente vagava confusa tra gli avvenimenti che accadevano nella mia monotona vita, mentre una piccola parte del mio cervello urlava e ripeteva continuamente la stessa cosa. "Harry mi ha baciata per confondermi" sentii uno sconosciuto dolore allo stomaco, sopraffatta da quell'episodio improvviso. Piú volte nel tragitto verso casa cercai di convincermi che lo avesse fatto per puro piacere, per divertimento o magari perchè gli piacevo, ma il mio essere sapeva bene che non era cosí. "Che bastardo, baciarmi per cambiare discorso!" Improvvisamente l'angoscia si trasformò in rabbia, lasciando spazio a quello che avrei dovuto dirgli ore prima. Uscii dalla doccia infuriata, avvolgendo un asciugamano ai capelli ed una al corpo. Non persi tempo ad asciugarmi, indossando poco dopo una comoda tuta nera ed una maglia azzurra a maniche corte. Infilai la felpa grigia e raccolsi i capelli in una crocchia disordinata, dopo averli asciugati distrattamente. Decisi di scendere al piano di sotto per trovare qualcosa in grado di farmi distrarre, ma l'unica sorpresa che ebbi fu Stephan, in piedi di fronte al bancone della cucina. Feci un cenno con la mano, avvicinandomi alla dispensa e allungandomi per prendere qualche biscotto. Sbuffai annoiata, uscendo dalla stanza distratta. Pensai che fosse incredibile il fatto che quando le persone servissero, non erano mai presenti e viceversa. Quel giorno Aria visitava sua zia Cathy con la famiglia, anche se a quanto avevo capito, non ne era particolarmente felice. Mi gettai a peso morto sul divano e mi accertai che il biondo non stesse frugando tra gli armadietti della cucina. Avevo appena acceso la tv quando la vibrazione del mio telefono risuonò sotto di me. Mi scostai sorpresa, prendendolo tra le mani. Aprii il messaggio curiosa.
"Andrai alla festa di Thomas Birgen?
Harry x"
Sussultai sorpresa, sgranando gli occhi. Non avevo alcuna intenzione di andare a quella festa, non perchè non mi piacesse Thomas Birgen, per caritá, lo conoscevo appena, ma bensí perchè ero totalmente sola e non ero in grado di prepararmi e restare da sola ad una festa.
"No
Grace x"
Risposi velocemente, gettando il cellulare al mio fianco e sospirando nervosamente. La veritá era che per quanto odiassi le feste e la puzza di alcol, l'idea che ci fosse anche Harry mi faceva un particolare effetto, che interpretai come disgusto. O almeno, era ciò che credevo di pensare.
"Oh povera, la mamma non vuole? ;) xX" Sbuffai sorpresa dalla sfacciata risposta di Harry e salii nuovamente in camera, accostandomi all'ampia finestra sulla parete sinistra. "Non ho nessuno con cui andare. Limita il tuo linguaggio."
"Se lo dicevi all'inizio avrei risparmiato un bel pò di tempo. Ti passo a prendere alle otto.
Harry x"
Cosa? No! Non avevo alcuna intenzione di salire in macchina con quel maleducato. Gli mandai qualche messaggio, ma con mio grande fastdio non rispose e provai a chiamarlo. «Aah» urlai irritata portando le mani in aria e voltandomi bruscamente verso la porta, uscendo. Scesi al piano di sotto esitante, sperando di non trovare Edith e Stephan nella loro piccola bolla. Non volevo disturbarli. Sospirai sollevata, trovandoli rannicchiati sul divano a guardare chissá quale telefilm spagnolo. «Uhm, Ed» richiamai mia sorella, arrossendo involontariamente quando si girarono entrambi sorpresi. «Sí?» «S-stasera vado ad una festa..» finsi sorridente «..con Aria» terminai, sperando che non sapesse della sua visita alla zia. Sussultò. Probabilmente lo avrei fatto anche io qualche mese prima, sentendomi. Iniziai ad accaldarmi e a sentire le mani sudare. Non volevo far arrabbiare Edith, sopratutto quando tra di noi regnava la quiete. «Oh» fu l'unica cosa che riuscì a dire, mentre confusamente mi scrutava da capo a piedi. «Allora?» chiesi esitante, facendo un passo avanti e sospirando, non essendomi accorta di aver trattenuto il respiro. «A- allora va bene. Solo..» non terminò la frase. Pensai che qualcosa la disturbasse, così le mandai un'occhiata confusa. «Stasera non sono a casa. Pensi che la mamma sia già qui quando ritornerai?» chiese. Sbuffai incredula, voltandomi. «Non sono più una bambina, Ed!» esclamai stanca, salendo velocemente al piano superiore e frugando nell'armadio disordinato. Uscii dei jeans stretti ed una semplice canotta nera, appoggiandoli delicatamente sul letto e raggiungendo il bagno. Mi sciacquai velocemente, legando i capelli in una coda alta e ritornando di fretta. Lanciai un'occhiata all'orologio sul comodino. Le 19:47. Harry sarebbe arrivato a minuti. Mi lasciai cadere sulle spalle una giacca semplice e sciolsi i capelli, liberando le lunghe onde. Infilai le ballerine nere e presi la borsa. Quando tornai di sotto, Edith era già andata via. "Sono stata troppo brusca nei suoi confronti?" decisi di non pensarci e di scrivere un breve messaggio a mia madre, nel caso in cui mia sorella non la avesse avvisata. Aspettai impaziente Harry, girovagando nervosa per la cucina e preparandomi mentalmente. "E se quel bacio fosse piaciuto anche a lui?" maledii la mia vocina interiore, ordinandole di stare zitta per almeno qualche ora. Come previsto, Harry arrivò alle otto in punto, preciso come era. Si risparmiò l'uscita dalla costosa macchina nera, dato che, impaziente com'ero, lo avevo aspettato fuori dal cancelletto. Mi avviai a passo deciso verso il sedile del passeggero, rielaborando quel piccolo pezzo di autocontrollo che mi era rimasto. Entrando in macchina, inciampai goffamente, cadendo a peso morto sul sedile. Mi sistemai imbarazzata, chiudendo poi la portiera dietro di me. Sospirai brevemente e mi voltai verso il ragazzo divertito al mio fianco. Alzai gli occhi al cielo irritata, facendogli cenno di mettere in modo quella dannata macchina. Il silenzio regnava ta noi due, concedendomi del tempo prezioso per riassumere le idee ancora una volta. «Ti divertirai» annunciò poco dopo, mantenendo un espressione seria e controllata. «Ti ricordo che non ti ho neanche dato il mio cosenso, hai fatto tutto da solo» sbuffai, guardando fuori. Il sole era già calato e Spring Hill iniziava a perdere i suoi colori. Accennò un ghigno divertito mentre passavamo per il vialetto che doveva portare alla presunta festa. Potevo sentire la musica rimbombare tra le mura chiare, e mi chiesi se fosse stato prudente entrare in quel posto assordante. Quando Harry spense il motore, corrugai la fronte confusa. Non stava scendendo, così aprii la portiera per prima, volendomi risparmiare qualche discorso poco adeguato. Lui scese poco dopo, seguendomi fino all'entrata.
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Secret || Harry Styles
FanfictionVicini e lontani, unicamente sempre insieme. Nel giorno e nelle notti, nel buio e nella luce. Sempre e unicamente insieme. All’ombra di una ferita troppo grande per essere rimarginata ci muoviamo incerti verso un futuro che ci spaventa. Ma siamo in...