Alzai lo sguardo, notando dei familiari boccoli castani sopra di me. Sorrisi debolmente, accorgendomi dell'attenzione di numerosi studenti posarsi su di noi. Era davvero cosí strano che Harry parlasse con me? «Oh, uhm, abbiamo un lavoro scolastico da fare insieme.» balbettó, spostando il peso da un piede all'altro. Parve imbarazzato, Harry non era un tipo da lavori scolastici. «È impossibile, sei un anno avanti.» dissi piatta, essendo confusa dalla sua strana affermazione. Sentivo gli sguardi della gente, concentrata a guardare quella strana scena. «Non è una bugia, anche a tua sorella hanno assegnato una ragazza del tuo stesso anno» disse tranquillo, voltandosi da una parte all'altra. Mi voltai verso Edith, seduta di fronte a me. L'espressione seria e convinta mi portò a pensare che quello che stesse dicendo Harry era la verità. Dietro lo sguardo determinato di mia sorella notai un pizzico di preoccupazione e rabbia, che dedussi fosse causata dalla presenza del riccio.
«Va bene, possiamo parlarne dopo, grazie per avermelo fatto sapere.» dissi nervosa, cercando di far capire ad Harry le mie intenzioni. Aggrottò le sopracciglia, ma presto assunse la precedente espressione, sorridendo sfacciatamente mentre si incamminava verso l'uscita della mensa. Voltandomi nuovamente verso il tavolo, notai quattro sguardi posati su di me. «Che c'è?» domandai addentando il panino che tenevo in mano. Cercai in tutti i modi di evitare i loro sguardi, ma presto fui costretta a dir qualcosa. «Ragazzi, non sapevo nulla di tutto ciò» sbuffai.
«Trenta alunni e a te capita il migliore» disse Edith infastidita, alzandosi con il vassoio in mano. Non ebbi neanche il tempo di rispondere, dato che scomparve tra la folla. Presto fu seguita da Stephan, così feci un sospiro di sollievo, non volendo parlare con lei della mia situazione con Harry.
«Grace, è impossibile.» disse velocemente Aria, guardandomi con fare nervoso. «Cosa è impossibile?» domandai confusa, spostando lo sguardo da lei a Charlie. Notai che lui fosse distratto, preso a guadare qualcos'altro, o magari semplicemente il vuoto. Ero dispiaciuta per quello che era accaduto, non meritava questo, ma non potevo di certo far credere qualcosa che non era reale.
«Il fatto che a te sia capitato..Harry.» sussurrò il suo nome sottovoce, quasi come se qualcuno potesse sentirlo. Sospirai, giocherellando con l'anello che portavo al pollice. Quello che diceva Aria era effettivamente vero, ma come aveva fatto? Inoltre, se voleva davvero tenere nascosto tutto questo, perchè fare un lavoro di scuola in coppia?
«E' una cosa abbastanza intelligente, però. Nessuno sospetterà nulla con un lavoro scolastico, ma tua sorella..» non finì la frase, notando qualcosa -o qualcuno- alle mie spalle. Mi voltai, trovando Ellie e Denny sorridere ampiamente. «Bene, è tempo di rientrare in classe, a dopo ragazzi.» borbottai, gesticolando. Mi alzai impacciata e salutai i ragazzi con la mano, raggiungendo il corridoio B. Lo attraversai velocemente, trovandolo vuoto, se non per la presenza di qualche studente. Quando rientrai in classe, fui sorpresa di trovarla più numerosa del solito. Presto compresi che la classe di Edith aveva raggiunto la nostra, così deglutii nervosa, consapevole che tra le numerose persone ci fosse anche lui. Salutai educatamente il professor Truman. Occupandosi di filosofia, pensai che avrebbe assegnato un tema su qualche argomento noioso. Ma perchè in coppia?
Quasi nessuno fece attenzione a me, se non qualche studente distratto e poco occupato. I banchi erano stati disposti in file, così da avere un banco per coppia. Notai Edith sul fondo della stanza, guardarmi con espressione impassibile. Dopodichè trovai anche dei riccioli sbucare dal banco opposto, sul lato sinistro dell'aula. Harry non fece caso a me, tanto impegnato com'era a scarabocchiare qualcosa su un block-notes. Mi accostai a lui, picchiettandoli la spalla sinistra. «Ei» sussurrò, alzando lo sguardo su di me. Chiuse velocemente il block-notes, poggiandovi la penna sopra. «Ciao» accennai un sorriso, sedendomi. Sentii una strana sensazione al petto e presto sospirai, cercando di concentrarmi. «Uhm, ha già lasciato il compito?» chiesi nervosa, picchiettando le dita sul banco. «No» sorrrise, poggiando la sua mano sulla mia, fermando il mio movimento involontario e nervoso. Mi voltai dalla parte opposta, notando lo sguardo di Edith ancora fisso sul mio. «E' per lei che sei così nervosa?» domandò Harry. Non risposi e lui spostò lo sguardo sulla porta. Notai Aria e Denny entrare velocemente. Per foruna a lei avevano assegnato qualcuno che conosceva già. Pensai che sarebbe stato parecchio imbarazzante lavorare con qualcuno di cui non conoscevi neanche l'esistenza. «Grace» mi richiamò Harry, facendomi voltare. Passò una mano tra i capelli, portandoli indietro. «Sì» dissi, rispondendo alla sua precedente richiesta.
STAI LEGGENDO
Secret || Harry Styles
FanfictionVicini e lontani, unicamente sempre insieme. Nel giorno e nelle notti, nel buio e nella luce. Sempre e unicamente insieme. All’ombra di una ferita troppo grande per essere rimarginata ci muoviamo incerti verso un futuro che ci spaventa. Ma siamo in...