Chapter 21

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«Andiamo?» domandó curioso il ragazzo dai capelli ricci, sorridendo. Annuii nervosa, ancora spaventata dai suoi strani cambiamenti d'umore. Lo seguii dentro l'auto nera, mettendomi comoda. Notai come l'interno della vettura fosse ben curato, mi ricordava lui. Mise in moto, incamminandosi verso la statale. Mi chiesi dove fosse diretto, ma decisi che chiederlo sarebbe stato inconcludente, cosí mi limitai a guardare fuori dal finestrino. L'unico suono udibile era il respiro regolare di Harry, mescolato allo strisciare delle ruote sull'asfalto. Mi voltai dalla parte opposta, notando come stringesse senza sforzi il volante. Le sopracciglia corrugate in un espressione indecifrabile e la mascella contratta. Nonostante il cipiglio sul viso, Harry continuava ad avere l'aspetto angelico ed eroico che manteneva costantemente. Quando le sue labbra si schiusero in un mezzo sorriso, capii che aveva notato il mio attimo di debolezza. Scostai velocemente lo sguardo, sperando non avesse notato ciò da molto. Rivolsi la mia attenzione al fantastico paesaggio che si presentava davanti a noi, dimenticando il motivo per cui fossi lì

«Eccoci» sussurrò con voce cupa, entrando in uno spiazzo colmo di auto. Un edificio grande e apparentemente spazioso fiancheggiava quello che sembrava un parcheggio. L'insegna diceva 'Grants House'. Harry accostò l'auto non poco lontana dall'edificio e spense il motore.

«Grace, ascoltami.» disse poco prima che aprissi lo sportello. Mi voltai confusa verso di lui, annuendo. «Non voglio che faccia questo perchè sei costretta. Quando sarai stanca, dimmelo e andiamo.»

Sussultai sorpresa da quelle strane parole, facendo un breve cenno del capo. «Bene» sorrise. Uscimmo entrambi dalla grande auto, dirigendoci verso il locale. Dall'esterno sembrava ben curato e molto frequentato, dato il grande assortimento di veicoli nel parcheggio. Harry avvolse delicatamente il suo braccio attorno ai miei fianchi, facendomi sussultare. Pensai che lo stesse facendo per far capire che fossimo insieme, ma presto compresi che lo avesse fatto per il semplice motivo che il locale fosse stracolmo di gente. Mi voltai attorno sorpresa, notando l'enorme numero di ragazzi e ragazze dentro quel grande spazio. Numerosi tavolini rotondi posti ai lati della stanza, affiancati da poltroncine rosse. Un grande bancone e piccole luci colorate incastonate nel soffitto. Era molto diverso da ciò che si poteva vedere dall'esterno, ma era comunque abbastanza carino ed accogliente. Harry continuó a cingermi il fianco, facendosi strada tra i corpi in movimento sulla pista da ballo. Fece un cenno del capo ad un uomo sulla sessantina dietro al bancone, guadagnandosi un grande sorriso da quest'ultimo. Non capii cosa volessero dirsi, ma decisi di seguire il ragazzo verso un tavolino nell'angolo della stanza. La musica risuonava dolcemente, la melodia bassa e lenta. Pensai che fosse uno di quei posti dove quando inizia a farsi buio, la musica inizia a diventare più alta, dato che per il momento sembravano tutti molto occupati a far altro. Dopo pochi secondi notai un ragazzo avanzare verso il nostro tavolo con due grandi bicchieri in mano. Il liquido rosa che contenevano non sembrava invitante, ma il sorriso ammaliante che sfoderò il cosiddetto cameriere mi portò comunque ad accettare.

«Harold, quanto tempo!» esclamò, dando una pacca sulla spalla ad Harry. "Bene, conosce praticamente tutto e tutti."

Non prestai attenzione alla loro conversazione, bensì notai come Harry scolò velocemente quel bicchiere, chiedendone un altro.

«Prendi il mio» balbettai. Harry e il cameriere si voltarono velocemente verso di me, come se fossi comparsa improvvisamente. «Non ti piace?» domandó confuso, guardandomi. «Non mi va» commentai, cercando di sorridere. Porsi al ragazzo il mio bicchiere, voltandomi nuovamente verso la pista. Non mi accorsi dell'assenza del cameriere fino a quando Harry non posó una mano sulla mia coscia. Lo guardai spaventata, scostandomi. «Sta tranquilla» sussurrò divertito. Pensai che di divertente non c'era proprio nulla, date le sue precedenti azioni. Sbuffai, chiedendomi cosa facessi ancora lì.

Secret || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora