Fortunatamente la settimana era passata velocemente, ed era già Domenica. Pensai di poter passare la giornata con Aria ed Edith, da quando lei e James avevano rotto stava prendendo una brutta strada. Non pensavo che James la migliorasse, ma non avevo mai visto Edith in quello stato, cosí pensai di poter farle cambiare idea, in qualche modo. Lei e mia madre non parlavano dal giorno in cui si erano urlate contro, ed io ero sempre piú convinta che l'unica persona viva in quella famiglia fossi io.
«Allora, vieni?» domandai, per la seconda volta, a mia sorella, che leggeva Orgoglio e Pregiudizio, di Jane Austen. Alzó lo sguardo, facendo un lieve sorriso e annuendo. Sorrisi grata, salendo di sopra. Aprii l'armadio nella mia stanza e cercai qualcosa da mettere. Indossai degli skinny jeans scuri ed un maglione color panna, sistemai i capelli e scesi giú, avvisando Edith. Lei prese la borsa e mi seguí fuori, avevamo appuntamento con Aria tra dieci minuti, a Spring Hill Park. Durante il tragitto non parlammo molto, non avevo voglia di chiederle cosa avesse in programma per la sera, ma, coincidenza del destino, me lo disse lei, e cosa sorprendente, mi chiese se volessi venire alla festa a cui doveva partecipare. Molto spesso era solita a dire frasi come "Ti rovinerai andando alle feste" e io pensavo sempre che fosse stato molto piú efficace se lo avesse ripetuto a se stessa. Odiavo le feste, ma quando arrivai da Aria e venne a sapere della richiesta di mia sorella, mi pregó di restare con lei, cosí fui costretta ad accettare. Devo ammetterlo, avevo paura per Edith, ed ero anche curiosa di quello che facesse alle feste. Non che dubitavo di mia sorella, per carità, era una ragazza d'oro, ma non si sa mai quello che potrebbe accadere. Decidemmo di fare una passeggiata al centro commerciale, dove Aria e mia sorella comperarono dei nuovi vestiti per la sera. Io personalmente, non avevo idea di come mi sarei dovuta vestire, e non mi interessava neanche, avrei messo dei jeans ed una maglia.
«Mi prendi in giro?» esordí Edith, voltandosi verso di me. Corrugai la fronte, guardandola torva.
«Non compreró nulla» affermai. Lei e la mia amica si scambiarono uno sguardo di intesa, e dopodichè mi trascinarono dentro Derty, uno dei negozi che piú odiavo. Era stracolmo di vestitini e cianfrusaglie varie che a me non interessavano. Pregai le ragazze di aspettarle fuori, ma se ne uscirono con un "Ma il vestito è per te!" e continuarono a girovagare tra i reparti, ammontando un bel pó di vestiti. Iniziai a scartarne qualcuno, ritendendolo volgare e poco appropriato. Mi consegnarono la montagna di vestiti e mi fecero entrare dentro un camerino. Iniziai a gettare per terra quelli che non mi piacevano per niente, e alla fine mi ridussi a due vestiti decenti. Provai per primo un vestitino blu notte a maniche lunghe, mi piaceva parecchio e mi fasciava perfettamente. Scelsi di non scendere a conclusioni affrettate, cosí provai anche l'altro. Era piú corto del primo, e la cosa mi fece pensare che potevo iniziare ad eliminarlo, ed era molto piú semplice e.. Banale. Cosí presi quello blu e uscii fuori.
«Lo sapevo» dissero all'unisono. Alzai gli occhi al cielo e sorrisi ad entrambe, dirigendomi poi alla cassa per pagare. Quando uscimmo, erano già le sei, cosí rientrammo velocemente a casa per prepararci. Aria, ovviamente, era venuta a casa nostra, per non perdere tempo. Feci una doccia veloce e rilassante, mi fasciai bene con l'asciugamano e mi diressi in camera, dove trovai Edith ed Aria intente a truccarsi. Mi vestii velocemente e rimasi a fissarle, non sapendo che scarpe mettere.
«Metti le mie scarpe nere» disse Edith dolcemente, continuando a guardarsi allo specchio. Dopo un'ora, eravamo tutte pronte, avevo piastrato i capelli e messo giusto un pó di trucco. Mi guardai allo specchio facedo una giravolta, e pensai che quel vestito era davvero carino. Non era neanche corto, arrivava sopra il ginocchio e mi avvolgeva fantasticamente. I tacchi neri mi facevano sembrare piú alta e automaticamente piú grande, "piú donna" diceva mia sorella, che a sua volta, portava un bel vestito nero, stretto in vita e lento sotto, che arrivava a metà coscia. Aria, come sempre, era la piú stravagante, ed era questo che mi piaceva di lei. Un vestito color pesca la fasciava perfettamente, mettendo in mostra le sue forme e una fascia di brillantini appena sotto il seno dava un tocco di classe a quel suo look semplicemente bellissimo. Alle 19:00 precise, scendemmo di sotto. Salutai mia madre -quello che non fece Edith, che contrariamente, uscí senza degnarla di uno sguardo- e la raggiunsi insieme ad Aria. Arrivammo di fronte ad una villetta niente male, dove gruppetti di studenti si iniziavano a raggruppare. Edith salutó un paio di persone e poi entrammo. Mi sentivo a disagio, con quella puzza di alcool e sudore a riempirmi le narici, ma pensai bene che una festa era pur sempre una festa, e diciamocelo, quale festa universitaria non fa uso di alcool? Ovunque c'erano ragazzi intenti a strusciarsi tra di loro o ad esplorarsi la bocca. A quella scena mi venne da vomitare, cosí spostai lo sguardo e decisi di fare un giro per la casa, data la sparizione di Edith ed Aria, "belle amiche" pensai. Notai un paio di volti conoscenti, tra cui quello del ragazzo nuovo, Harry. Non lo avevo piú visto al parco e iniziai a credere che lo avessi spaventato, ma non ci feci caso e continuai a cercare qualche volto conoscente. Notai Tyler tra la folla, e cercai di chiamarlo, senza risultati. Mi avvicinai, scuotendogli il braccio.
«Grace, che ci fai qui?» urló, sovrastando la musica.
«Pensavo fosse una festa pubblica» risi, e lo fece anche lui. Tyler era un ragazzo carino, ed era anche piuttosto simpatico. I capelli rossi gli davano un'aria da imbranato, ma nonostante ciò, continuai a pensare che fosse un buon amico.
«Vuoi ballare?» chiese dopo un pó, sorridendo.
«Perchè no» risposi, prendendolo per mano e trascinandolo in pista. Ballammo per un po', ridendo e scherzando. Scovai Edith tra la folla; stava attaccata ad un ragazzo, Edward Tregor, penso, e non feci altro che pensare che stava sbagliando, ma cosa potevo fare io, quando non riuscivo neanche a staccarla da una lite? La serata passò velocemente, e un paio di volte notai Harry guardarmi, ma non ci diedi peso, e quando furono le 12:00, lasciai Tyler, raggiungendo Aria, che ballava con Luke Jhonson. Lo salutò dolcemente e poi mi raggiunse.
«Non ci credo» sorrisi «Luke Jhonson?»
«Stavamo solo ballando!» si giustificó, portando le mani in segno di difesa.
«Con Jhonson non si scherza» ammiccai, ridacchiando. Luke era un mio vecchio compagno delle scuole superiori, a cui ero stata parecchio attaccata. Diciamo che a scuola era abbastanza conosciuto, ed ogni ragazza sbavava dietro di lui, cosa che trovavo disgustosa e poco carina. Ma non era un tipo che se la tirava, anzi, era molto disponibile con tutti, e sapevo che da un pó lui ed Aria si sentivano, e ne fui felice, conoscendolo. Cercai disperatamente Edith per dirle che dovevamo tornare, e la ritrovai insieme ad Edward. Mi disse che non aveva voglia di ritornare, era un pó ubriaca, nonostante lei sostenesse che l'acool le faceva schifo, e la credevo, perchè era sempre stata cosí, ma sapevo bene che pur di far scena, Edith avrebbe bevuto. Decisi di aspettarla altri dieci minuti, ma ero già stanca, e lo era anche Aria, cosí ce ne andammo, facendoci accompagnare da Ron e Tyler. Ero incazzata nera con Edith, non potevo credere che si fosse ubriacata e per tutta la serata si fosse strusciata con un ragazzo che neanche conosceva, non era in lei. Lasciarono prima me e poi Aria, li salutai e rientrai in casa. Compresi che mia madre era già a letto, cosí andai anche io, cambiandomi velocemente e accoccolandomi tra le coperte. Non riuscii ad addormentarmi subito, e quando sentii Edith ritornare, capii che non era sola. Avrei voluto uscire dalla stanza ed urlarle contro che stava mandando tutto a puttane, ma non lo feci, convinta che non mi avesse neanche minimamente ascoltato. Amavo mia sorella, era una ragazza ragionevole, lo era sempre stata, ed ero sicura che fosse consapevole che stesse sbagliando a portarsi dietro quel tipo, Edward. Misi la testa sotto il cuscino, e pian piano mi addormentai, con uno strano vuoto allo stomaco, come se qualcosa era pronta a scaraventarsi contro di me, come se qualcuno era pronto a colpirmi.
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Secret || Harry Styles
FanfictionVicini e lontani, unicamente sempre insieme. Nel giorno e nelle notti, nel buio e nella luce. Sempre e unicamente insieme. All’ombra di una ferita troppo grande per essere rimarginata ci muoviamo incerti verso un futuro che ci spaventa. Ma siamo in...