Il forte mal di testa che sentii quando mi rialzai fu indescrivile, tanto che mi lasciai ricadere sul comodo materasso su cui ero distesa. Mi voltai intorno, cercando qualcosa di familiare, ma presto intuii che mi trovavo a casa di Aria. Mi alzai traballante dal letto e presi le mie scarpe, assicurandomi di non fare troppo rumore. Avrei mandato un messaggio di scuse alla mia amica ancora addormentata, ringraziandola per avermi trascinato qui nello stato in cui ero la sera prima. Un brivido scese lungo la mia spina dorsale quando frammenti di scene della sera scorsa riapparivano velocemente. Non ricordavo del tutto quello che era accaduto, ma continuavo a sentire la voce di Charlie, preoccupato e nervoso. Scesi al piano inferiore il più lentamente possibile, sperando di non svegliare nessuno nella grande casa. Fui colta di sorpresa quando Austin, il fratello di Aria, si voltò terrorizzato verso di me. «Grace!» sussurrò, portandosi una mano al petto. Non sapevo che fosse ritornato da Sidney, dove un anno prima era partito per il suo nuovo lavoro. «Austin» lo imitai. Sperai con tutta me stessa che non mi avrebbe trattenuto più di tanto, volendo svignarmela il prima possibile. «Dove stai andando?» domandò confuso, guardando la roba che portavo in mano. «A casa» borbottai, notando la sua fronte corrugarsi. «Non puoi, non sei in buone condizioni. Ieri sera eri in uno stato incredibilmente pauroso, non ti lascerò uscire di qui.» disse duro, guardandomi. «Ti prego, non posso rimanere» sussurrai, inclinando la testa. «Perchè?» Perchè tua sorella inizierebbe a farmi domande a cui non ho intenzione di rispondere. «Austin» mi lamentai, sperando in qualche modo di convincerlo. Sbuffò, passandosi una mano tra i capelli scombinati. «Ti do un passaggio, aspetta qui» borbottò, scomparendo dalla mia visuale. Sospirai sollevata, passandomi una mano tra i capelli. Non potevo di certo aspettare che Aria si svegliasse solamente per ricevere una marea di domande che mi avrebbero mandato in confusione. Sapevo che in ogni modo le avrei comunque dovuto parlare, ma non ero ancora pronta. Improvvisamente ricordai il giorno precedente; il trasferimento di mia madre, la mia improvvisa uscita e la preoccupazione nei suoi occhi. Cercai disperatamente il cellulare nella grande borsa nera che tenevo in spalla. Cinque chiamate perse e due messaggi, entrambi da mia sorella. Li aprii riluttante, sospirando ansiosamente.
Grace dove sei?
Dove merda sei andata? Grace rispondimi!
Deglutii preoccupata, maledicendo il momento in cui decisi di volermi ribellare. Non avrei dovuto reagire in quel modo, ma era l'unica cosa che potessi fare essendo a conoscenza della nuova notizia. Improvvisamente capii perchè nell'ultimo anno Edith e mia madre erano spesso in conflitto. Ebbi chiare molte più cose e mi sentii profondamente delusa da quella che era la mia famiglia. Notai Austin scendere le scale e raccolsi le mie cose, essendo consapevole del fatto che avrei dovuto affrontare mia madre e mia sorella una volta arrivata.
Seguii il ragazzo fuori dalla grande abitazione e salii velocemente nella sua auto blu, stringendomi nel vestito. Austin salì poco dopo e mise in moto, percorrendo lentamente la strada del ritorno. «Gace, c'è qualcosa che non va?» chiese preoccupato, voltandosi. «No» risposi semplicemente, cercando di mostrarli un sorriso. Quando la macchina accostò accanto al marciapiede di fronte casa mia, sentii un improvviso vuoto allo stomaco. Ringraziai Austin del passaggio e lo salutai velocemente, scendendo riluttante. Mise nuovamente in moto, salutandomi con la mano e allontanandosi. Feci un lungo respiro e mi incamminai a grandi passi verso il portoncino d'ingresso. Presi le chiavi dalla borsa e aprii la porta, accertandomi di non fare rumore. Quando entrai, fui sorpresa di trovare le luci accese e improvvisamente ne capii il motivo. Mia madre ed Edith erano sedute nel tavolo della cucina, con la testa fra le mani e gli occhi persi. Deglutii, comprendendo che fossero in quello stato per causa mia. «Sono qui» non capii bene se fosse un singhiozzo o una parola, ma imrpovvisamente scoppiai a piangere, forse per la situazione, o forse per essermi pentita. Portai le mani al viso, stringendomi nelle spalle e singhiozzando. Sapevo che loro erano lì, probabilmente a guardarmi, o magari a fare un sospiro di sollievo per avermi ritrovata, ma non si avvicinarono, nessuna delle due lo fece. Scostai le mani dagli occhi, guardando le due donne di fronte a me, ora scioccate e.. sollevate. Sussultai quando mia madre mi accolse in un grande abbraccio, stringendomi il più possibile. Cercai i ricambiare, ma risultò un tentativo del tutto inutile. Sapevo di provare ancora quel senso di ribrezzo verso colei che non mi aveva avvisato della sua "storia segreta" con un altro uomo. Piuttosto guardai mia sorella, che velocemente si alzò e salii al piano superiore. Sospirai, lasciando allontanare mia madre dal mio corpo. «Dove sei stata?» chiese tra i singhiozzi, guardandomi. «Io- io ero con amici.. Non volevo-» balbettai, sbuffando rumorosamente. Non avrei resistito altri secondi. Dovevo parlarle. «Io- devo parlare con Edith, s- scusami..» sussurrai, voltandomi freneticamente. Raggiunsi la camera di mia sorella in un batter d'occhio, sperando che fosse davvero lì. La trovai accovacciata sul letto, con le gambe piegate e le braccia strette attorno al suo sesso corpo. «Ti rendi conto di quello che hai fatto?» ringhiò, alzandosi velocemente, facendomi sussultare. «Ed-» «Sta zitta!» urlò, guardandomi dura. «Ieri sera ho ricevuto una strana chiamata da Aria, la quale mi diceva che mia sorella sarebbe rimasta a casa sua perchè troppo sbronza per tornare alla propria» disse, continuando a fissarmi torva. «Sei uscita senza dire una fottuta cosa a nessuno e vai anche ad ubriacarti? E' lui che ti ha ridotta così, vero?» Lui? «Di che stai parlando?» ringhiai, stringendo i pugni. Rise nervosa, sedendosi sul grande letto. «Sai di chi sto parlando Grace. Hai cercato di nasconderlo, ma vi ho comunque scoperti» «Io ed Harry non siamo nulla» sussultai, portando una mano alla bocca. Non potevo averlo detto realmente, non le avevo appena detto di Harry, no, non lo avevo fatto.
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Secret || Harry Styles
FanficVicini e lontani, unicamente sempre insieme. Nel giorno e nelle notti, nel buio e nella luce. Sempre e unicamente insieme. All’ombra di una ferita troppo grande per essere rimarginata ci muoviamo incerti verso un futuro che ci spaventa. Ma siamo in...