HARRY'S POV.
«Harry, è pericoloso ciò che stai facendo.» disse mio padre, guardandomi attentamente dalla sedia opposta alla mia. Non risposi, facendo finta di non aver sentito.
«Harry» mi richiamò con voce bassa, sospirando. Continuai a guardare il tramonto fuori dalla finestra, sperando che non continuasse con quella storia. «Har-» «Ho capito!» sbottai, alzandomi. Lanciai un'occhiata furiosa a mio padre e raggiunsi la porta d'ingresso, chiudendola dietro di me. Sentii protestare Gemma, ma presto fui fuori da quell'inferno e presi un respiro, dirigendomi verso la mia auto nera.
Sapevo che quello che stava accadendo era del tutto sbagliato, ma non potevo fare a meno di vederla. Se davvero avessi potuto smetterla lo avrei fatto. Mi sentivo stupido e debole, dipendente da qualcosa, da qualcuno. Non avevo mai provato ciò che stavo provando in quei giorni, in quei momenti, eppure amavo il modo in cui riusciva a farmi sentire.
Accostai l'auto dietro l'angolo del "Light" e presto raggiunsi l'entrata del locale. Come avevo previsto non c'era molta gente a quell'ora, se non qualche uomo ormai incosciente. Salutai Paul e tirai i capelli indietro, sistemando il cellulare e le chiavi dentro uno dei cassetti sotto al bancone. Pensai a quanto avessimo realmente lavorato io e Grace le ore precedenti. Ero riuscito a farle scappare qualche risata, una di quelle che a me piacevano tanto.
«Harry!» mi richiamò Paul con voce stanca, guardandomi dal retro del bancone.
«Stasera chiudiamo prima, è il compleanno di Janice.» annuii, ricordandomi della figlia di Paul. Pensai a cosa potessi fare, dato che a casa non sarei andato comunque.
Quando uscii dal locale, due ore dopo, l'aria fresca di SpringHill invase il mio corpo, lasciando dei brividi lungo le braccia. Sentii una strana sensazione, come se qualcuno fosse lí a spiarmi. Cercai di concentrarmi per trovare l'auto e presto raggiunsi la mia postazione. Solo quando salii notai il biglietto bianco accostato al cofano anteriore. Scesi nuovamente dalla vettura, prendendo tra le mani il piccolo pezzo di carta.
'Sta lontano da lei. BT.'
GRACE'S POV.
«Dove vai?» chiese Edith, sistemando i capelli dietro le spalle. Notai come fosse ben vestita e truccata, cosa assolutamente improbabile per lei. Il vestito bordeaux avvolgeva perfettamente il suo corpo, dandole un'aria piú matura e signorile. Infilò delle ballerine nere e prese la piccola borsa accostata al divano in pelle.
«Dove vai tu, invece?» chiesi sarcasticamente, guardandola.
«Con Stephan» sorrise, abbassando lo sguardo. Notai come fosse imbarazzata e timida ogni volta che si parlava del suo ragazzo, cosí non feci altre domande e ricambiai il sorriso.
«Esco con Aria e i ragazzi. Ritorni a casa?»
«Non ne sono sicura» borbottò, lanciandomi un'occhiata di scuse.
«Tranquilla.» la rassicurai, abbracciandola. La salutai un'ultima volta, prima che lei uscisse, lasciandomi sola. Decisi di aspettare Aria sul divano, girovagando tra i canali. Sussultai quando il cellulare vibrò al mio fianco. Lo presi tra le mani, leggendo 'Harry' sullo schermo.
«Pronto?»
«Grace»
«Harry» risi, giocherellando con le dita della mano opposta.
«Hai impegni stasera?»
«Oh, uhm, in realtà dovrei uscire con i ragazzi. Ma se vuoi-»
«Oh, bastava dirlo. Fa nulla, davvero.» lo sentii ridacchiare.
«No, no, cioè, intendevo- vuoi venire?» dissi velocemente, aspettandomi di tutto come risposta. Sapevo che Harry avrebbe risposto di no, ma non chiederlo sarebbe stato maleducato, e inoltre se fosse davvero venuto ne sarei stata piú che felice.
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Secret || Harry Styles
FanfikceVicini e lontani, unicamente sempre insieme. Nel giorno e nelle notti, nel buio e nella luce. Sempre e unicamente insieme. All’ombra di una ferita troppo grande per essere rimarginata ci muoviamo incerti verso un futuro che ci spaventa. Ma siamo in...