Chapter 12

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Le parole fredde e distaccate di Harry mi risuonavano nella testa come un campanello d'allarme, mentre tremolante attraversavo la pista gremita. Le luci sopra di noi adesso erano basse e colorate, e l'alto volume della musica mi riempiva le orecchie. Cercai disperatamente qualcuno di conoscente nell'ampio spazio, alzando svogliatamente lo sguardo verso l'alto. Scorsi i lunghi capelli biondi di Edith ondeggiare e muoversi al passo con il suo ed il corpo di Stephan, mentre dolcemente si lasciavano trasportare in un lungo ballo. Raggiunsi Aria, affiancandomi al lei vicino al bancone delle bibite. Mi guardò con aria confusa. «Cosa è successo? Hai un espressione..» inclina la testa di lato, alzando un sopracciglio «..spaventata».

«Non ho nulla» sorrisi falsamente, voltandomi verso la pista e quindi verso la folla di studenti e invitati che si muovono al ritmo della musica. Harry stava ballando con la stessa bionda che mi aveva fermato poco prima, quando gli avevo sorriso. Miss Puttana passava le sue mani ossute su di lui, scuotendo i fianchi e pavoneggiandosi. Per quanto Harry potesse sembrare attratto da lei, sembrava distratto da qualcos'altro, gli occhi assenti. Mi chiedevo se si era pentito di ciò che aveva fatto. Mi aveva spaventata, non aspettavo una reazione cosí brusca da Capelli Ricci. Scossi la testa, togliendomi l'immagine del ragazzo perfetto dalla mente e chiedendo alla mia amica di passarmi un bicchiere di succo d'arancia. Bevvi velocemente il contenuto e scesi dallo sgabello su cui mi ero appollaiata, mentre curiosa cercai mia sorella. «Grace!» una voce particolarmente familiare mi richiamò da dietro, facendomi voltare sorpresa. «Daniel» sorrisi calorosamente, abbracciando Daniel, il fratello di Tyler. Non lo vedevo da tempo, data la sua partenza per Washington alla ricerca dell'Università adatta a lui. Era un sollievo vederlo, era cambiato molto. Adesso sembrava piú.. Uomo. I jeans scuri e la giacca nera gli davano un'aria da grande imprenditore, ma soffermandomi sui grandi occhi castani e i capelli ramati rammentai il vecchio Daniel, sorridendo. «Come va a Washington?» chiesi, sorridendo dolcemente. «Molto bene, grazie. Per adesso lavoro come assistente in una casa editrice, è molto bello.» sorrise, mostrandomi i denti perfettamente curati e il suo fascino da cattivo ragazzo. Parlammo per altri dieci minuti, e con mia grande sorpresa scoprii che aveva delle buone intenzioni di ritornare qui a Spring Hill, per passare piú tempo con la sua famiglia. Lo avevo sempre considerato un ragazzo com buone intenzioni, sempre pronto ad aiutare il prossimo. Ci salutammo divertiti quando Edith lo accolse in un lungo abbraccio, riempiendolo di molteplici domande. Mi allontanai dai ragazzi, incerta su cosa fare, e lentamente la serata passò, e la mia mente si concentrò nuovamente su ciò che era accaduto in quella stanza. ** «Dio, Grace!» urlò esasperata mia sorella dal piano inferiore. Era tardi. «Sto arrivando!» esclamai in risposta, prendendo velocemente le mie cose e scendendo di sotto, trovando Edith sempre piú impeccabile.

«Pronta» sospirai, seguendo la ragazza bionda fuori dall'abitazione. Ci incamminammo decise verso la fermata dell'autobus, non parlandoci. «Grace» disse ad un certo punto, quando fummo arrivate di fronte al cancello della Spring Hill University «c'è qualcosa che devi dirmi?» "Ma come fa?" «No» risposi velocemente, sorpassandola ed entrando, sperando che non mi seguisse curiosa. Mi infiltrai tra la folla, scostando qualche studente più alto e possente di me, mentre mi dirigevo a passo svelto verso l'aula di letteratura. Non vidi Aria, Ron e Tyler quella mattina, così fui costretta a pranzare sola a mensa, ma fortunatamente si rivelò una buona scelta. Mi piaceva ragionare sulle persone e immaginare ciò che facevano fuori da quell'edificio, quando niente e nessuno poteva mettere pettegolezzi su di essi. Improvvisamente mi chiesi chi fosse la ragazza che aveva detto ad Edith di mio padre, e mi ritrovai a scrutare attentamente la stanza affollata. Non riuscii a distinguere qualcuno che poteva essere sospetto, data la spaventosa somma di studenti che riempivamo l'ambiente, ma parecchie ragazze catturarono la mia attenzione. Notai di sfuggita la bionda della sera prima avanzare verso un tavolo al centro della sala, e con mia grande delusione a quel tavolo stava anche Harry. Non diede conto a Miss Puttama, bensì guardava qualcos'altro. Seguii il suo sguardo, e un brivido mi percorse la schiena quando arrivai a me. Spostai il viso sulle mie mani, sentendo il calore avvampare nelle guance. Mi alzai confusa, prendendo le mie cose e dirigendomi velocemente verso il corridoio B. "Perchè Harry mi stava guardando?"

Secret || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora