6.

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HER POV

Noah è stato molto carino e gentile nell'aiutarmi con qualche espressione, sembra una persona di cui ti puoi fidare.

Dentro di me però c'è sempre la paura di stargli accanto, insomma a quanto pare è popolare è sicuramente standogli vicino attirerò l'attenzione e mi farò nemici, cosa che vorrei evitare.

Intanto l'ora con lui è terminata adesso dovrei tornare a casa. Le ore di scuola finiscono in fretta, il che risulta una cosa tanto positiva.

Aspetto che tutta la classe esca dall'aula, per evitare di causare ammassi di persone vicini o comunemente chiamati, assembramenti.

In realtà è anche perché non mi sento molto a mio ad uscire per prima, potrei attirare qualche occhio addosso a me e la cosa non è di mio gradimento.

Escono tutti, tranne, lui, non capisco per quale motivo e sono fin troppo timida ed imbarazzata per iniziare una conversazione, ma qualcosa dovrei pur  fare alla fine, non posso restare in aula.

Incredibilmente prima di aprir bocca, è lui a rivolgermi la parola.

"hey"
"ciao"
d
Mi fa cenno di uscire e con tutto l'imbarazzo che ho dentro di me, ci si prova.

Manco il tempo di qualche passo che fuori alla classe è pieno di ragazze che lo chiamano, cos.
Zio sei così tanto famoso?

Provo a farmi spazio tra la folla scansando qualche persone e così riesco ad arrivare alla porta principale e così ad uscire.

Preferisco tornare a piedi piuttosto che prendere l'autobus. Molto meglio.

Sento qualcuno cantare o farei meglio a dire urlare, una canzone. Non conosco la canzone, è inglese, ma il ritmo è bello, non come la canta la persona, ma della canzone proprio.

È una ragazza, è sola. Si è accorta che la stavo guardando ed ha riso, ma una risata del tipo
"che figura di merda ho appena fatto"
però è divertente, mi esce un piccolo sorriso

Continua ad avere la musica accesa, ma non canta più. Qualche canzone dopo ne esce una familiare.

Felicità, beh la conosco, ma perché lei la sta ascoltando, insomma gli americani ascoltano queste canzoni? le canzoni italiane?

"hey"
per tutto quel che è nel mondo, me la sono ritrovata vicina, ma che

"hi?" cerco di dire
"ti piace questa canzone?"
"scusa non parlo inglese" le dico a tono un po' basso

"ma allora ho capito bene, sei italiana" urla praticamente, ma in una lingua comprensibile alla mia
"tu cos?" io sconvolta
"evvai, qualcuno come me, aspettavo questo momento da anni"

"scusami, chi sei?" chiedo
Insomma è una tipa uscita dal nulla

"oh scusa, ho perso qualche buona maniera che ci insegnano in Italia"
"se proprio dobbiamo parlarne"

Ride, non imbarazzata come prima quando l'ho vista cantare.

"beh piacere di conoscerla, sono Sam e sarei molto onorata di conoscere il suo nome"
dice facendo un inchino
"sei strana"
"forse"
"sono Corinne"
"I LOVE IT"

"sei l'unica persona che conosco qui che parla una lingua che capisco anche io, ti prego parla quella"
"scusa solo che quando sono felice mi escono cose in inglese"

"sei felice ora?" chiedo
"si perché ho incontrato te e perché mi piace il tuo nome"
"la tua felicità è contagiosa"
"heyyyy che cute"

"come mai sei in America tu?" chiedo
"anno all'estero, poi ho pensato di trasferirmi, lei?"
"i miei genitori mi hanno costretta, dammi del tu"

"sembra che tu non l'abbia presa tanto bene"
"non conosco la lingua, avevo una mia vita ed ora sono qui"

"io ho fatto questa scelta da sola, conoscendo si e no qualche parola e pensa che ora abito qui per mia spontanea volontà, non sarà così male"
"beh ho perso tutti i miei migliori amici, ora non ne ho"

"ed io? ho capito che sono un alieno ma io esisto"
"io ripeto sei strana"
"tehee, abbiamo tanto di cui parlare"

"io abito qui"
"io lì, cool"
"figo?"
"esatto"

che strana, ma divertente

everything started like this | Noah SchnappDove le storie prendono vita. Scoprilo ora