-Weird-

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"Buongiorno Niall, mi prepareresti un frullato con kiwi, anguria e ciliegie?"

Niall si mise a ridere a crepapelle "Amico, ti avevo sempre visto in vestiti da lavoro non penso di potermi abituare all'Harry in vacanza."

Il barista continuò a ridere anche mentre faceva il frullato, la sua risata era data dall'abbigliamento del poliziotto: quel giorno c'era il sole quindi Harry aveva deciso celhe sarebbe andato a correre quindi aveva i pantaloncini corti, una maglia anch'essa a maniche corte, una felpetta e le scarpe da ginnastica.

Niall gli servì il frullato che aveva un colore strano e gli disse "Spero che non ti faccia male bere questa roba."

Harry prendendone un sorso gli rispose "Non ti preoccupare, lo prendo sempre a Jule..."

"Dove stai andando vestito così?"

"Vorrei andare a correre visto che oggi c'è il sole ma non so dove perché mi piacerebbe andare non proprio in centro. Tu mi consigli qualcosa?"

Niall ci pensò un attimo prima di rispondergli "Prendi la strada dietro il panificio, giri a destra e poi c'è una piccola stradina che ti porta ai margini della città dove non verrai disturbato da nessuno."

Harry gli sorrise "Grazie mille Niall."

Harry si stava alzando dallo sgabello posto davanti al bancone del bar quando sentì una mano bloccarlo per il polso "So che non è necessario perché sei un poliziotto ma...ti prego sta attento."

Il riccio leggermente commosso per le preoccupazioni di quel ragazzo che conosceva da poco gli sorrise e gli strinse una spalla "Grazie ma stai tranquillo."

Niall annuì e con un piccolo sorriso lo lasciò andare a correre.

-

Era da venti minuti che Harry correva e da cinque era sulla parte più esterna della città, il sole era stato coperto da delle nuvole e si era alzata una leggera brezza che fece chiudere al ragazzo la felpa.

Tutto d'un tratto un tuono gli fece capire che sarebbe dovuto tornare indietro il prima possibile, vide una villa in lontananza e si apountò mentalmente di chiedere a Niall ci abitasse ai margini della città in un posto già così sperduto e isolato.

-

"Chi diavolo è quello?"

"E che cosa ne sò Lou."

Louis scostò la tenda del salotto e puntò lo sguardo fuori su quella figura longilinea che stava correndo verso la parte da cui era arrivata.

"Zay ho sentito il suo odore da quando è arrivato in città, ha un odore strano."

Zayn si mise a ridere "Sarà come per me lo sceriffo, sai Johanna mi ha detto che quando un odore spicca tra gli altri potrebbe essere perché è il nostro o la nostra compagna."

Il liscio spostò lo sguardo dalla finestra all'amico che oramai era un fratello per lui "Spero tu stia scherzando. Credi che io, Louis Tomlinson, nonché un vampiro millenario possa avere come compagno un umano?"

Il moro lo guardò alzando un sopracciglio "Cosa ci sarebbe di male? Sai che i vampiri sono territoriali e protettivi con le loro cose e con i loro compagni quindi avere come compagno un umano non sarebbe poi tanto male."

Louis rise e si addentrò in cucina dove Johanna aiutata da Fizzy e Lottie stava preparando dei biscotti al sangue di cervo e vedendo entrare i due ragazzi gli disse "O oggi pomeriggio o domani dobbiamo andare a caccia, il sangue sta scarseggiando e io non posso fare torte e biscotti all'infinito."

Il liscio si avvicinò alla madre e le lasciò un bacio sullo zigomo "Lo so mamma ma dobbiamo stare attenti perché ora non solo lo sceriffo della città si è messo ad indagare ma ha anche chiamato i rinforzi dalla cittadina di Jule che è qui vicina."

Charlotte guardò la madre "Non possiamo permetterci di ripetere gli stessi errori, questa cittadina mi piace e non ho voglia di fare le valigie di nuovo."

Johanna sospirò rassegnata "Staremo più attenti stavolta."



N. A.

Capitolo cortino ma dovevo introdurre la famiglia Tomlinson.

Come sempre spero che la storia vi stia piacendo e che stiate bene

-M

-My peace in hell- l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora