𝖮𝖭𝖤 𝖣𝖠𝖸 || Uɴᴀ Nᴜᴏᴠᴀ Lᴜᴄᴇ

13. I'll come and find you somewhere up there, my love

[~VERRÒ A TROVARTI DA QUALCHE PARTE LASSÙ, AMORE MIO~]
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-Cazzo!- gridarono, dopo che un colpo di pistola risuonò nell'aria sopra le loro teste. Non capirono alla perfezione da che parte fosse arrivato, ma subito si inginocchiarono sul prato con le mani sul capo e spaesati continuavano a guardarsi intorno.

-Non capisco, eppure nessuno di noi ha sparato- commentò Daniel, uno dei ragazzi del gruppo.

-Avanziamo il passo, siamo troppo scoperti qui- replicò Mike riflettendoci su. Dinanzi a loro erano presenti due abitazioni, ma quello che Bryan sapeva è che erano solo una messa in scena per coprire il piccolo edificio alle loro spalle, ovvero quel famigerato deposito d'armi e di droga. Normalmente era a conoscenza di ciò grazie alle spiegazioni di cui prestava attenzione. Tutto era una messa in scena, e questo dava più possibilità di scamparla ogni volta alla polizia e giustamente avere sempre le mani pulite senza il minimo sospetto di essere scoperti.

-Forse dovremmo fermarci in uno di questi condomini. Nessuno ci abita, quindi potremmo osservare dall'alto la situazione e poi attaccare direttamente sullo stesso terreno- propose Bryan, e per una strana ragione Mike accettò la sua idea. Quando corsero di fretta verso la prima rampa della scala antincendio si fermarono tutti sulle sbarre per osservare il panorama e nel frattempo salire sempre più su per arrivare al tetto.
Il primo ad arrivare fu proprio Max, che si esposte fuori dal muretto che divideva il vuoto e il pavimento. La prima cosa che vide erano gli uomini di Liam tutti in fila indiana ad aspettare al di fuori dell'edificio, dopodiché arrivò anche l'alpha per parlare a tutti, ma da quella altezza no avrebbero mai sentito cosa avesse voluto dire. Bryan arrivò al fianco di Max e guardò con disappunto quella scena, anche se aveva già immaginato uno scenario del genere, molte volte ne aveva fatto parte anch'esso di quelle riunioni improvvise all'aperto, quindi c'era da aspettarselo.

-La questione si sta facendo complicata Bryan, siamo troppo pochi per un branco di uomini di quelle dimensioni- replicò impaurito Max, che con le mani in tasca cominciava a tremare dall'ansia e dal freddo. Bryan più che guardare non poteva fare altro, aspettava solo che gli altri ragazzi dicessero la loro su quello che stava succedendo in quel momento, o che almeno un'idea fosse uscita dalle loro bocche, ma niente, non volò una mosca.
D'altronde la situazione era davvero sfuggita di mano, nessuno si aspettava quello squadrone di persone. Tutti ragionarono e comunque dovettero farsi uscire qualcosa, ormai erano li, di certo non potevano tornare indietro, quindi Mike catturò l'attenzione di tutti e sputò fuori il suo piano -Luis, tu rimarrai sul tetto per controllare gli spostamenti di tutti, e se fosse necessario sparerai, Daniel, tul verrai con me dietro l'edificio, elimineremo la maggior parte degli uomini che sono li e poi passeremo sul davanti per incontrare quello principale. Nel frattempo voi due ci guarderete le spalle, finché non arriviamo a Liam e consegnargli ciò che è suo... Spero di essere stato chiaro per tutti!- tutti gli altri annuirono, ma Luis aggiunse -E se dovesse andare tutto storto?- questa fu la domanda che mise sull'attenti tutti, nessuno se lo aspettava, neanche della risposta che avrebbe dato Mike.

-Beh... Se qualcosa dovesse andare storto oppure non dovesse andare come previsto nel piano, allora ci inventeremo qualcosa sul momento come abbiamo sempre fatto. In un modo o nell'altro dobbiamo pur salvarci il culo, no?- non era poi così convincente dal modo in cui si stava agitando e il suo tono di voce era squillante tutto d'un tratto. A pensarci non erano dei killer professionisti, ma solo dei giovani ragazzi che per vivere facevano dei gesti azzardati, ma sarebbe tutto nella norma se avessero cominciato a trafficare droga o armi, e invece avevano preferito sporcarsi le mani e camminare nelle pozze di sangue altrui.
Bryan non lo avrebbe fatto neanche se lo avessero pagato... "Voglio avere la coscienza pulita" si ripeteva spesso, rifiutando alle volte i loro inviti.