VI

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*3 mesi dopo*

Yelena's pov

In questi mesi le cose con Pieck vanno meglio, anche se stiamo cominciando a litigare un po' di più. Ma credo sia normale perché stiamo passando un periodo un po' difficile. Lei ha perso il lavoro perché il bar ha chiuso, purtroppo non per ferie, e ne sta cercando un altro. Io sto facendo gli straordinari per compensare, cosa che mi fa tornare a casa distrutta. Almeno sto facendo parecchi soldi nel nuovo negozio di tatuaggi.

Entro in macchina, oggi mi hanno dato un giorno libero visto il mio duro lavoro.
Dopo circa 30 minuti sono davanti al negozio di gioielli del nuovo centro commerciale. Mi avvicino alla vetrina e vedo che, per mia fortuna, gli anelli che aveva fissato Pieck con fare sognante erano ancora lì.

x:" Buongiorno, le serve aiuto?"

Y:"sì, starei cercando degli anelli. "

x:" ne ha visto uno che le piace in particolare o vuole fare un giro?"

Y:" veramente sì, quelli in vetrina mi piacerebbero molto. Sono disponibili?"

x:" certamente, è una buona scelta."

Y:" la mia fidanzata li desiderava molto."

x:" le chiederà di sposarla?"

Y:" no, ancora no. Ma siamo ufficialmente fidanzate e non abbiamo ancora preso nessun anello."

x:" capisco. Beh, la sua donna ne sarà felice."

Y:" lo spero."

Pago ed esco dal negozio, ringraziando la commessa. Solo a pensare alla scena mi spunta un sorriso da ebete...devo trovare un bel modo per regalarle l'anello. Penso che ci rifletterò per qualche giorno. Guardo la borsetta che ho in mano e penso che ho proprio buon gusto. Anzi, è Pieck che ce l'ha. Nonostante mi siano costati un occhio della testa sono stupendi.
Mi dirigo verso la macchina con un'aria soddisfatta e metto in moto.

Pieck's pov

Mi alzo dal letto molto stanca e con un mal di testa tremendo. Mi guardo intorno...dove cavolo sono? Non riconosco questa stanza. Esco dalla porta e vago per il corridoio aprendo ogni porta. Non ho ricordi di questo posto. Scendo le scale e mi dirigo davanti alla porta. Ma come diamine ci sono finita qui? E cos'è successo? Non possono avermi rapita, qui non c'è nessuno. E la porta d'entrata è aperta, sarebbe chiusa a chiave. Che insolito risveglio.
Comincio a camminare per la strada e solo dopo 5 minuti comincio a riconoscere il luogo dove sono attualmente. Sono a Milano, è tutto normale. Mi rilasso e mi dirigo verso casa. Finita la via realizzo che non ho la minima idea di dove io abiti. Però mi ricordo dov'è casa di...di chi? Decido di andarci comunque, dev'essere un mio conoscente. Ma che cosa sta succedendo? Non ricordo quasi nulla.
Mi ritrovo davanti a un condominio ed entro. Salgo le scale fino a vedere una porta che mi sembra familiare. Sarà questa...almeno spero. Non è il caso di fare figuracce ora.
Suono il campanello e leggo i nomi: "Hitch Dreyse e Marlo Freudenberg".
Mi apre una ragazza con i capelli biondi alle spalle e gli occhi verdi. Dev'essere Hitch.

H:" Hey Pieck, che ci fai qui?"

P:" come sai il mio nome?"

H:" ma come, non dire cavolate. Tu e le tue solite battute. Entra, dai."

Entro e vedo un uomo con capelli scuri e un taglio a scodella seduto sul divano intento a giocare alla play.

x:" Hey Pieck, come mai qui?"

P:" ehm...dovrei parlare con Hitch."

H:" esatto, non immischiarti Marlo."

M:" calmati. Non puoi arrabbiarti sempre per tutto, lo sai che è tanto che non gioco ai videogames. Altri 15 minuti e poi basta, promesso."

H:" va bene dai. Vieni, Pieck. Andiamo in cucina."

[TW: ANTIDEPRESSIVI] se siete sensibili all'argomento interrompete la lettura o saltate alla prossima comunicazione ⚠️

Mi siedo su una sedia e la ragazza fa lo stesso di fronte a me. Mi guarda negli occhi e si mette a braccia conserte, come se stesse aspettando di sentire un suono uscire dalla mia bocca.

H:" che è successo? Non è da te venire a parlarmi senza preavviso."

P:" non lo so...mi prenderai per pazza ma ascoltami, per favore. Stamattina mi sono svegliata in un luogo che non conosco e non mi ricordo più nulla. Non mi ricordavo neanche che fossi tu."

H:" ragazza, tu hai seri problemi. Mi stai prendendo in giro o è vero?"

P:" te lo giuro, non so cosa fare."

H:"se è uno scherzo, non è divertente. Ma sembri piuttosto preoccupata quindi ti credo. Dopotutto sei la mia migliore amica."

P:" Grazie."

H:" quindi è da stamattina che non sai nulla...ti ricordi come ti chiami?"

P:" Pieck Finger"

H:" esatto. Dove abiti?"

P:" non lo so."

H:" chi sono i tuoi genitori? dove sono?"

P:" ricordo solo che mia mamma era partita per...per...non so dove. Non ricordo altro."

H:" è un serio problema. Ti ricordi almeno chi è la tua fidanzata?"

P:" ho una fidanzata? Da quando?"

H:" Oh cielo...sì, sei la ragazza di Yelena da più di un anno. Anzi, tra poco due."

P:" E come mai non mi ricordo nulla?"

H:" non ne ho la minima idea. A meno che non siano quelle pillole che ti prendi..."

P:" quali?"

H:" lo sai...quelle pillole. Non lo sai...giusto. Sono antidepressivi."

P:" oddio, perché sto prendendo quella roba?"

H:" rilassati, non farla sembrare una cosa così grande. Anche se lo fosse non è quello il punto. Ti spiego quello che mi hai raccontato qualche tempo fa. Ultimamente ti sentivi sempre giù perché hai cominciato a comportarti in modo poco carino con Yelena. Non sei riuscita a fermarti per lo stress, ti hanno pure licenziata poco dopo. Sei andata in depressione e il medico ti ha prescritto quelle pillole. Probabilmente la perdita di memoria è un effetto collaterale, ma bisognerebbe fare degli accertamenti."

⚠️FINE TW⚠️

P:" dovrei andare dal dottore? No, forse prima dovrei andare dalla mia ragazza."

H:" no, probabilmente le faresti molto male presentandoti lì senza sapere chi è la persona che ami."

P:" la amo?"

H:" sì, molto. Me lo ripeti sempre...e si vede. Comunque, per un po' ti copro io. Aspetta."

Hitch si alza ed esce dalla cucina. Torna con un telefono in mano e si siede. Compone un numero e si appoggia l'oggetto all'orecchio.


H:" Hey, ciao Yelena"

                 ...

H:" sì, è con me. "

                 ...
   
H:"resterà da me per stasera, le avevo promesso di organizzare una cena stasera. E cucinare solo io e lei."

                 ...

H:" non te l'ha detto perché era di fretta e non eri a casa. Non sapeva a che ora saresti tornata."

                ...

H:" in questo momento è al bagno, non posso passartela. Ti saluto."

             

Mette giù il telefono e mi guarda con aria soddisfatta.

H:" beh, sono intelligente o no?"

P:" molto. Grazie di tutto."

H:" figurati. "
     









E se fossi tu la mia felicità? [Pikulena]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora