Capitolo Nove

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beside you i'm a loaded gun

La prima volta che Harry si sveglia, lo fa perché una suoneria risuona lontana, lontanissima, e perché qualcosa di morbido e caldo gli preme gentilmente la guancia, sfregando, accompagnato da un respiro leggero. Una mano s'intrufola sotto la sua maglietta e gli accarezza il petto. Il riccio mugola appena, ma nemmeno apre gli occhi.

''H, buongiorno'' sente dire, ed Harry si riscopre ad essere totalmente rilassato, perché sa che quello che sta premendo piccoli baci a labbra chiuse sulla sua bocca è solo Louis.

''Spegnila'' impone al suo labbro inferiore, gli occhi ancora chiusi, e riceve in cambio una risatina.

''Sì, va bene, scusa'' soffia, e per un secondo non c'è nessuno davanti a lui, ma poi l'allarme si spegne e una mano torna a sfiorargli la pelle. ''Io vado a fare la colazione, anche se so fare solo le uova. Mi fai compagnia o dormi un altro po'?''

''Venti minuti'' borbotta, ricevendo un altro bacio. E' rilassato, in realtà. Se ha fatto incubi, non se ne ricorda.

''Va bene. Sono in cucina.'' gli mordicchia gentilmente il lobo, poi le molle del letto cigolano e nessuno è premuto contro il suo corpo. Harry afferra il cuscino di Louis e ci affonda il viso, ritornando ad appisolarsi.

E' totalmente sveglio meno di mezz'ora dopo, quando si mette a sedere e sorride dolcemente al tepore delle coperte, e all'avvallatura di un corpo di fianco al suo. Rimette il guanciale a posto, strofinandosi gli occhi e passandosi dita veloci tra i capelli. Sente odore di uova, caffè e thé, e una voce che canticchia a ritmo dello sfrigolare dell'olio. Si affretta a seguirla, infilandosi il maglione di Louis sulla t-shirt dei Ramones.

Louis, che con i capelli ancora scompigliati e un suo maglione, che viene decisamente dal suo armadio e gli cade ben oltre il sedere, sta cantando mentre strapazza delle uova direttamente nella pentola, con l'aiuto di una forchetta. Harry non aveva idea fosse così bravo, ma non se ne stupisce tanto, dato che Louis aveva accennato a come avesse fatto anche musical, cosa che presuppone una certa intonazione. Il suo stomaco si scalda comunque, però, nel sentire come scivola bene la sua voce sulle parole. Senza parlare, lo abbraccia da dietro, e sorride alla sua spalla quando Louis si tiene sui talloni per stare contro di lui. La sua mano sinistra gli accarezza la guancia.

''Sono un po' intontito, appena sveglio'' ironizza, e Louis lo segue con una piccola risata e un pollice premuto sulla base della mascella. ''Ma hai una voce stupenda. La musica mi calma molto, sai? Ha aiutato parecchio.''

''Grazie'' soffia, arrossendo leggermente. Harry gli bacia lo zigomo. ''Ma, sai, è che dalla morte di mia madre... Non lo so, calcare le scene o cantare non mi dava più lo stesso. Non senza lei in prima fila.''

''E' okay, Lou. A piccoli passi.'' rammenta, lasciandogli tanti delicati baci sulla spalla. ''Mi piaceva quella canzone, comunque. Non l'ho mai sentita, ma hai detto una bella frase-''

''For every question why, you were my because? O una cosa del genere'' Louis si allunga a prendere il sale mentre Harry annuisce ''Non so bene le parole, non ci metto mano da un po'.''

Harry blocca il lento movimento sul suo stomaco, cosa che porta Louis a guardarlo. ''Aspetta- Nel senso che l'hai scritta tu, questa?''

''Musica e testi'' conferma Louis, il tono casuale di chi sta parlando del tempo o della lavatrice da fare a casa. Si allunga a baciare la sua espressione stupita, mettendoci un po' più di attenzione, ed Harry si scorda di dover essere sconvolto. ''Non è importante, Harry. Davvero. Mangiamo?''

Si accomodano al tavolo di Harry, con del succo d'arancia davanti, e le loro mani si trovano come uno dei primi pranzi alla copisteria, solo che adesso c'è un implicazione diversa, Louis tiene una caviglia di Harry tra le sue, e parla più dolcemente, e gli ruba roba dal piatto barattandola con baci sulle labbra. Parlano di accompagnare Louis al suo appartamento, dato che deve ritirare il materiale per la lezione che ha tra meno di un'ora, così che il ragazzo abbia anche tempo per cambiarsi e farsi una doccia veloce, oltre che disfare un minimo le valigie (ha raccontato ad Harry che aveva così urgenza di parlargli che non ci è nemmeno entrato, in casa, ha semplicemente lanciato il borsone all'ingresso e si è richiuso la porta alle spalle). Dato che hanno già fatto colazione, Louis gli promette anche di fargli arrivare il caffè a metà mattinata, e nemmeno un ''Mi hai già totalmente conquistato, Lou'' può farlo minimamente desistere da quella prospettiva. Solo quando inizia a parlare del pranzo (hanno finito abbastanza in fretta, così adesso Louis tiene Harry in grembo e gli accarezza un fianco mentre lo sente parlare) il più giovane spezza una frase dicendo: ''E' una bella giornata.''

Sky Never Looked So Blue ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora