Capitolo Dodici

4.1K 209 62
                                    

baby be with me so happily

È Louis a parlare con il rettore e spiegargli quello che è successo, ed è sorprendentemente facile ottenere tre giorni di permesso per Harry, che rimane chiuso a casa sua dopo aver ceduto il suo appartamento sopra la copisteria ai loro amici. Louis lo sveglia, la mattina dopo il pomeriggio a bar, con lenti baci profondi, finché la sua lingua non gli schiude le labbra. A quel contatto tranquillo, Louis freme.

"Vado a fare lezione" mormora senza allontanarsi "Torno appena ho finito, ma ora vengono i ragazzi. Qualsiasi cosa fammi un messaggio e io torno subito, piccolo. Promesso."

Invece di rispondere, Harry avvolge la sua guancia con il palmo. "Cosa ho fatto per meritare uno come te, amore?"

"Non dirlo nemmeno, Harry. Hai presente..." Louis gli sistema un ricciolo, fregandosene dei vestiti che sta sgualcendo a stare steso al suo fianco. "Hai presente quando guardi il cielo?"

Harry annuisce, cercando il suo palmo e mordicchiandogli piano il pollice. Sbuffa una risata che gli gonfia lo stomaco di melassa e zuccherini. Louis continua:

"Tu te lo meriti tutto, Harry. Tutto il cielo, e quello che c'è sotto. Ogni cosa bella che puoi trovare sotto il cielo, vorrei dartela, ma non posso." si mordicchia un labbro, aggiunge: "Ci sono solo io."

"Che sei più o meno tutto quello che potevo chiedere" cinguetta a bassa voce, e quando lo riattira contro di lui Louis ha il mezzo intento di non andarsene mai più, ma deve, così si scosta dopo avergli mordicchiato il labbro. Harry ridacchia, ancora assonnato, e lo lascia così.

(Il lasciare il suo ragazzo in un letto che hanno condiviso e che ha il loro odore con la promessa di ritrovarlo in quella casa dopo il lavoro gli lascia piacevoli, calde fitte allo stomaco, che sanno di futuro.)

Ovviamente, ma Louis non aveva osato sperare il contrario, la notizia è dilagata per tutta la YUA, anche se solo i suoi alunni hanno osato fare domande su quello che è effettivamente successo ad Harry. Chiedono come sta con espressioni preoccupate che fanno effettivamente capire a Louis quanto lui e quei ragazzi abbiano legato in appena un anno e, per la prima volta, l'affacciassi di non avere il ruolo per l'anno successivo gli fa paura. Basta vedere i ragazzi impegnati nei loro spettacoli, però, per decidersi a respirare e calmarsi, perché è impossibile che un talento e una dedizione così, in appena due mesi, non li possa ripagare.

(Ha anche scritto ad Harry un confuso 'Credi che non mi faranno insegnare di nuovo?' al cui lui risponde subito con 'Sarebbero dei pazzi, amore x'. Questo l'ha calmato ma anche mandato nel pallone, perché se lui ha il ruolo di professore, non è detto che Harry torni in copisteria, a settembre. Cerca di non pensarci.)

Finite le prove con entrambi i corsi e ripetuto per l'ennesima prova gli argomenti per il teorico, Louis si massaggia le tempie al pensiero del pranzo. Passa per i corridoi salutando vari colleghi e fornendo spiegazioni a chi davvero è interessato alle condizioni di Harry, piuttosto che ai soliti pettegoli che parlano di nessuno e di chiunque in sala professori. Tenta di dileguarsi il più velocemente possibile, però, perché ha bisogno di riposare.

(Ha avuto un incubo, stanotte. Uno in cui Matt era di nuovo armato ed Harry non lo sapeva. Ha svegliato il suo ragazzo piangendo, raccontando la scena a singhiozzi. È stata una delle prime volte in cui Harry l'ha abbracciato da dietro, tenendogli stretto stomaco e cuore con le braccia, promettendogli baci sulla nuca fino a farlo dormire.)

Sky Never Looked So Blue ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora