Cap.7

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È l'alba e non ho chiuso occhio.
Mi sono girata e rigirata nel letto, per trovare un modo per scappare da lui e da tutto questo.
Devo tornare da Derek, immagino che non si darà pace finché non mi troverà, non ha la più pallida idea di quello che può essere successo.
Non è a conoscenza del del gioco di mio padre, gliel'ho tenuto nascosto, avevo vergogna nei suoi confronti e della sua famiglia.

Se riuscissi a raggiungere l'ambasciata, potrei chiedere aiuto e tornare in America.

Il problema è che siamo costantemente controllate, seguite, spiate.

Mi affaccio alla finestra e sento delle voci.

"Come hai intenzione di chiudere la faccenda?"
"Come abbiamo fatto sempre, con il nostro volere, non devono piegarci" il tono di voce di Marcus non ammette repliche.

"Ma questa volta è diverso, si tratta di un carico molto importante è circa la metà di quello che gestiamo in un anno"
Lo vedo voltarsi nella direzione del suo interlocutore, con un gesto di stizza gli risponde
"Si fa a modo mio"

L'altro si allontana e resta solo.

Nel giardino non c'è più nessuno.

Solo, seduto sulla panchina con le mani in grembo, sembra un ragazzo normalissimo in tuta che sta per fare jogging.

Una voce di donna lo chiama" Marcus ti aspettavo stanotte".
È Zaira, sempre lei che lo intrattiene.
Lui si volta e sembra felice di vederla.

Le tende le mani in un abbraccio e lei si appoggia tra le sue braccia.

Sembrano due amanti felici di vedersi, di stare insieme.

Lei comincia ad accarezzarlo in maniera languida come se conoscesse bene i punti che gli piacciono.

Si lasciano andare a delle effusioni molto spinte, lei si spoglia e lui fa altrettanto.
Quando resta nudo, bellissimo davanti a lei in piedi, riesco solo a sentire le parole di lui che le dicono
"In ginocchio e succhiamelo"

Chiudo immediatamente la finestra per non vedere e sentire altro.

Non sono scesa nemmeno a colazione, Samira mi raggiunge e mi chiede se sto male.

Il mio male è voler tornare a casa, ma non posso dirglielo altrimenti ricomincia con la storia che stiamo bene e siamo protette.

"Stasera Marcus ti porta a cena fuori, sarete soli, dopo ti aiuterò a scegliere un abito"

Forse è arrivato il momento in cui debba cominciare a pagare il debito di mio padre.

Il resto della giornata la passo in camera, non voglio incontrare nessuno tantomeno Zaira, la incontro sempre quando fa sesso con lui.
Non so dire chi mi fa più schifo.

Un lieve bussare alla mia porta mi fa sobbalzare, entra Samira con alcuni abiti .
Sono tutti meravigliosi e molto costosi, non ho mai indossato niente di simile.
"Senti non credo di sentirmi pronta per andare a cena con lui".
"Non devi aver timore, non ti farà del male"
Niente io e lei continuiamo a stare su due pianeti diversi, lei lo vede come colui che l'ha salvata, per me rimane invece quello che mi ha rovinato la vita.
In silenzio totale e rassegnato mi faccio aiutare, mi prepara un bagno, mi cosparge di oli, sono pronta per il sacrificio.

La scelta dell'abito cade su uno lungo con spalle scoperte, nel verde che si intona con i miei colori castani.

I sandali sono dello stesso colore, con un tacco altissimo, mi auguro solo di non cadere.

Mi lascio truccare e pettinare, quando ha terminato, Samira mi osserva soddisfatta, "Sei molto bella, gli piacerai"
"A me non interessa che gli piaccio oppure no, voglio solo tornare a casa"
Scuote la testa, mi prende la mano e mi porta con sé.
"Ti sta aspettando nel salone principale"

La seguo a malincuore.
Nei corridoi gli uomini di guardia sembrano apprezzare il mio vestito, lo noto dagli sguardi che mi lanciano.

Lo vedo giù nel salone, ancora una volta la sua presenza mi colpisce, mi incanta ma subito il sentimento di odio si fa strada dentro di me.

Si volta a guardarmi e si blocca, deglutisce, scendo le scale e vado verso di lui, non accenno ad abbassare lo sguardo, lo tengo nei suoi occhi senza timore.

Rimango ad un passo da lui, sono consapevole dell'effetto che gli faccio, lo vedo dal modo come mi guarda.

Con il completo scuro, le mani in tasca, è più bello che mai.

Mi prende la mano in un gesto che non mi aspettavo, mi si avvicina, "Sei da togliere il fiato stasera"

Mi torna Derek alla mente, con i suoi complimenti mi faceva stare bene, ma lui mi accende.

"Vieni con me, ti mostro Dubai"

Lo seguo ancora una volta senza parole.

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