Cap.11 Fuga con sorpresa

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Esco dal negozio tremando, all'interno sono ancora distratti, non ho molto tempo per scegliere la direzione da prendere, devo solo cominciare a correre.

Scelgo di andare a destra, ci sono più negozi e spero d'incrociare un taxi.
Fa molto caldo e comincio a sudare.

Cammino veloce, i negozi e le persone si susseguono davanti ai miei occhi, ma sembrano tutti andare per i fatti loro.

Passo veloce davanti ad un locale, sbatto contro una persona, e mi cade la borsa.
Mi abbasso per raccoglierla e l'uomo vestito in maniera elegante si scusa.
"Mi perdoni, spero di non averla fatta male"
"No, non si preoccupi"
"Posso aiutarla? La vedo sconvolta? È sicura di stare bene?" Mi chiede con gentilezza.

"Si, in realtà avrei bisogno di andare all'ambasciata americana, sto cercando un taxi"
"Se vuole l'accompagno io, ho la mia macchina, dietro il palazzo"
Non mi sembra vero, lo osservo meglio, é un uomo di mezz'etá, penso che posso fidarmi, anche se non ho molta fiducia nel mio intuito, ma non ho molta scelta.
Accetto di seguirlo, mi dice che ha la macchina nel parcheggio del palazzo, si trova appena svoltato l'angolo.
Mi dice che è a Dubai per lavoro, ma non lo ascolto molto, perché sono distratta da due occhi neri che ho imparato a conoscere.
Sta venendo nella mia direzione e a meno che non voglia mettermi ad urlare, fare qualche scenata, senza concludere nulla, devo stare zitta.

"Amore, ti ho cercata dappertutto" Marcus mi viene incontro con le braccia aperte.
Il signore ci guarda stupito.
Resto senza parlare con le braccia lungo il corpo, mentre lui mi prende tra le sue.
"Ti sei persa, hai lasciato il telefono a casa e mi sono preoccupato molto"
Ha un modo di fare che incanta anche l'uomo.
"Si" risponde guardandoci, "in effetti mi è sembrata molto sconvolta e la stavo accompagnando all'ambasciata".
Mi lascia un bacio fra i capelli, ancora non riesco a proferire parola.
"Adesso ci sono io qua con te"
Proprio l'ultima persona che volevo incontrare.

Si rivolge ancora a lui.
"Non so come ringraziarla, mr?"
"Ha ragione non mi sono presentato, sono Mr. Jefferson"
Marcus gli stringe la mano che lui gli sta porgendo.
"Piacere il mio nome è Marcus Sterling"
Posso giurare che negli occhi di quell'uomo è passato come un lampo, qualcosa che ha fatto cambiare il suo atteggiamento.

"Marcus Sterling?"
"Si, forse ci conosciamo già?"
"No, no, non ci siamo mai incontrati"
Guarda entrambi con occhi sbarrati.
Ma quella è paura, leggo nei suoi occhi un' incredibile paura, come ha sentito il suo nome.
"Be', devo andare, è stato un piacere conoscerla"
Si rivolge a me, mi sembra dispiaciuto che non abbia potuto aiutarmi, ma la presenza di Marcus lo ha sconvolto.

"Signorina, arrivederci"
Gira le spalle e va via a passo veloce.

Mi volto verso Marcus con le braccia incrociate.
"Ma chi sei? Quel pover'uomo non ha appena sentito il tuo nome è diventato bianco dalla paura"

Come se fosse la cosa più naturale del mondo, mi fa avvicinare a sé, siamo a pochi centimetri, "Sono una persona di cui dovresti avere paura anche tu, ma invece fai sempre di testa tua"
"Non ho paura di te"
"Vedremo"

Mi prende la mano e mi tira con sé, mi fa entrare in una macchina che non avevo nemmeno notato si fosse avvicinata.

Sono arrabbiata, lo dimostro con sbuffi e strattoni, metto il broncio come le bambine, ero ad un passo dallo scappare e invece mi ritrovo ancora prigioniera.

"Non ti piacevano i negozi dove ti hanno portato le ragazze?"
Lo guardo torvo, ma veramente ci fa?
"No" risponde stizzita.

"Ti porto io a fare shopping, sarà molto divertente"
Prende il telefono e chiama uno dei suoi
"Mi assento per qualche ora, fammi sapere se ci sono novità"

"Andiamo mia cara"
La macchina parte e si dirige verso l'autostrada, ci fermiamo dopo una decina di minuti davanti ad un centro commerciale molto elegante.

Scende dalla macchina e viene a prendermi per aiutarmi
"Faccio da sola".
Si sposta "come vuoi tu".
Sembra che si diverte, dev'essere abituato a non essere contradetto, per lui sono una novità.

Entriamo in un negozio dove ci sono abiti e capi meravigliosi, la mia idea di fare shopping è molto diversa da questa.
Anche io ho comprato nei centri commerciali ma di tutt'altro genere.

Sfioro i tessuti stupendi, le fantasie da favola, sono abiti lunghi, corti a kimono, glitterati, non saprei scegliere, non so nemmeno quando li potrei indossare.

Marcus mi segue come un cagnolino con le mani in tasca, non mi lascia un secondo, avrà paura che scappo di nuovo, se trovo l'occasione lo sa che ne approfitto.
I suoi uomini sono di guardia alla porta.

Una commessa che sembra una modella appena scesa dalla passerella si avvicina, ho quasi vergogna a parlare con lei, è molto bella, io mi sento il brutto anatroccolo.

"Salve" si rivolge a me in maniera molto gentile, in realtà si sta mangiando Marcus con gli occhi, da come mi guarda penserà che ci fa con questa uno tipo così?
Me lo chiedo anch'io in realtà.

"Sono a sua completa disposizione per qualsiasi cosa".
Ringrazio timidamente, sento la mano di Marcus nella mia schiena, che mi accarezza, ma che cavolo mi prende, quando mi sfiora ho i brividi, mi ripugna a tal punto.

"Grazie, possiamo dare un occhiata e poi provare qualcosa".
"Ma naturalmente, se vuole posso consigliare qualcosa per lei" indica il mio corpo come se fosse un oggetto da completare.
"Preferisco scegliere da me" le rispondo
Sento Marcus ridere in sottofondo, ha capito che non mi faccio condizionare da nessuno.
C'è veramente l'imbarazzo della scelta, prendo un paio d'abiti da provare ma poi vengo colpita da un paio molto carini, mi sto riempiendo il braccio di grucce
Mi volto verso Marcus ancora con le mani in tasca e gli faccio cenno se ha voglia di aiutarmi, acconsente ma con poca volontà.
"Sei voluto venire tu a fare shopping"

Mi segue nei camerini per provarli, quando lo vedo che entra con me, lo blocco subito.
"Non ci pensare proprio che mi spoglio davanti a te"
"Se ricordi bene ti ho già vista nuda"

Avevo dimenticato gli episodi in piscina, accidenti a me.
"Resta comunque fuori"
Sbuffa spazientito, prendo gli abiti e non mi curo del suo umore, ho già da pensare al mio.

Sono tutti stupendi non so quale provare per primo.

Mi lascio incantare da un abito corto con i glitter, color rosa shocking, mi spoglio e lo indosso.

È bellissimo, il colore dona molto con il tono della mia pelle, mi aderisce sul corpo senza essere volgare.

La parte davanti è girocollo, senza maniche, dietro è scollato quadrato, da indossare senza reggiseno, solo che è cortissimo appena sotto il sedere.

Non ho mai indossato niente di simile, se mi vedesse Derek nemmeno mi riconoscerebbe.
Penso a lui e mi si riempiono gli occhi di lacrime, trovo così assurdo tutta questa vicenda.

Da fuori sento Marcus che mi chiama."Anais posso vedere?"
"No"
"Posso darti un consiglio o ti mando la signorina coscialunga?".
"Aspetta allora"
Non mi andava proprio di essere consigliata da lei, mi avrebbe detto qualsiasi cosa pur di vendere.
Esco timorosa, sono quasi nuda.

Apro la tenda e trovo Marcus seduto su una poltrona che sta al cellulare col capo chino.
Mi schiarisco la voce e alza la testa
"Finalm.." si blocca non finisce di parlare.

Mi avvicino a lui, vederlo senza parole fa uno strano effetto.
"Cosa ne pensi?"
Mi volto per fargli vedere la scollatura dietro e lo vedo appoggiarsi allo schienale del poltrona.

"Non ti piace?"
"Molto" gli esce solo questo.

Ma il suo sguardo dice molto di più.
Decido di provocarlo.
"Cosa ne pensi se lo indossassi per una serata con lo sceicco?"
"Penso che te lo strapperebbe di dosso"
"E tu? Cosa faresti?"

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