Cap.9

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Ritorniamo in macchina senza parlare.

"Ti dispiace se prima di rientrare mi fermo in un posto?"
"Avrei scelta?" Gli rispondo di rimando.

Non risponde, si limita a guardarmi.

Proseguiamo lungo le strade cariche di luci, macchine eleganti che sfrecciano accanto a noi.
Guardo le luci fuori dal finestrino, penso alla mia vita cambiata, che non sarà più come prima.

Ci fermiamo davanti un locale molto chic, ci sono diverse persone in fila per entrare.

L'autista apre lo sportello dal suo lato, mi aspetto di restare in macchina, potrei approfittare per scappare.

"Vieni con me, non devo metterci molto"

"Cosa?" Il mio piano di fuga era rimandato.

Viene ad aprirmi lo sportello e mi aiuta a scendere, ancora una volta la mia mano nella sua.

Naturalmente non facciamo la fila come gli altri, ci fanno subito passare per entrare.
All'interno, le luci sono molto basse, al centro una pista da ballo dove alcune ragazze mezze nude ballano, molti uomini le guardano adoranti.

I tavoli erano occupati da occidentali ma erano presenti molti arabi con gli abiti tradizionali, qualcuno affascinante qualche altro più vecchio, ma tutti che guardavano noi.

Salimmo delle scale, eravamo sempre seguiti da un paio di suoi uomini, nella sala superiore c'erano molti divani e alcune sale private.

Marcus si fermò davanti ad una di queste, dove un uomo molto muscoloso si spostò per farci passare.

Anche qua una luce bassa forniva poca visibilità, ma bastava per poter vedere la presenza di alcuni uomini accompagnati da donne in abiti striminziti, non so perchè ma mi avvicinai di più a Marcus tenendolo per il braccio, lui mi strinse ancora di più la mano.

Si avvicinò a quello che doveva essere il capo, un arabo molto affascinante che non mi toglieva gli occhi di dosso.

La ragazza accanto a lui se ne accorse e si strinse di più intorno al suo corpo.
"Marcus amico mio" si alzò per stringergli la mano,
"Grazie di essere venuto subito"
"Nessun problema Hammet, cosa succede?"
"Volevo chiederti a che punto è la consegna?"
"A buon punto" ma la sua risposta non sembrava averlo soddisfatto, si porta le dita alle labbra come se stesse pensando a qualcosa da chiedergli.
Anche Marcus non sembrava convinto, ma continuò a sorridere come se niente fosse.

"Avevo pensato di rivedere un po' i termini, se mi consegni domani ti posso anche raddoppiare i soldi"

"Domani, è un po' complicato, ci sono dei tempi che dobbiamo rispettare"
Era irritato, sentivo i muscoli del suo braccio tendersi, ma dal suo viso non traspariva nulla.
"Domani o non se ne fa nulla" lancia come un ultimatum l'arabo.

Marcus abbassa la testa, lo conosco così poco ma credo che sia molto arrabbiato.

"Ok, domani ci sarà lo scambio" afferma

"Bene, adesso siediti con noi e fumiamo il narghilè"
Allarga le braccia per rendere partecipe anche i suoi amici presenti.
"Certo" mi guarda e mi rassicura.
Prendiamo posto sui divani color seppia, a terra grandi tappeti dai disegni stravaganti.

Lo sceicco si siede accanto a me, mentre Marcus dall'altro lato.

Si rivolge a me, ha gli occhi scuri e una barba molto curata, è giovane e bello, sicuro di sé.
"Come ti chiami?"
"Anais" rispondo debolmente
"Sei bella, in un modo molto puro"

Guardo Marcus che ha la mascella contratta, sembra infastidirsi ma non dice nulla.

Inizia a fumare e passa il bocchino a Marcus, che aspira anche lui, il suo sguardo non mi lascia mai.

Lo sceicco continua a fumare, inizia a parlare con lui di cose che non comprendo menzionando persone e luoghi.

"Adesso dobbiamo andare" dice Marcus guardandomi.

Si alza e faccio altrettanto.
"Marcus perché non mi lasci la tua amica, può farti compagnia Anastasia e se vuoi anche Ursula, domani mattina ritornerà in villa, vorrei mostrarle molto della nostra cultura"

È di nuovo irritato, non so perché ma lo capisco, spero che non accetti lo scambio perché ho il terrore puro di restare con quest'uomo.

Come a leggermi nel pensiero, mi prende la mano e mi tira verso di lui.

"Non posso, mi dispiace, diciamo che lei è nuova ad alcuni piaceri, non vorrei che restassi deluso"

Ma che cavolo gli sta dicendo? Che sono un principiante in tema di sesso?
In realtà è così, ma non mi si può trattare come merce al mercato.

Faccio per aprire la bocca ma Marcus mi dà un pizzico sul braccio che mi fa zittire immediatamente.

Le ragazze dello sceicco guardano la scena senza dire nulla, aspettiamo la sua risposta.

Lui guardando prima me e poi Marcus, scoppia in una sonora risata.

"Capisco amico, capisco molto bene, ma ricordati di me"

Torno a respirare e Marcus mi tira la mano in segno che dobbiamo andare, lo sceicco fa una sorta di saluto, io imbarazzata non so come rispondere e accenno un sorriso.

Quando siamo fuori dalla sala privè, avvicina la mia mano alla sua bocca, brividi, lungo la schiena, nello stomaco.
"Volevano già portarti via da me"
"Si, grazie, anche se mi hai fatto passare per una che non sa nemmeno dare un bacio, non che m' interessi la cosa"
Si ferma e mi guarda, e giuro che lo stomaco ancora una volta sì contrae.
"Non t'interessa dare un bacio?"
"No sto parlando dello sceicco, anche se è un gran bell'uomo"
"Più di me?"

"Lui non ha ucciso mio padre e mi ha rapita, portandomi via dal mio fidanzato"
I suoi occhi sono due fessure, mi guarda a lungo.
"Penso che io e te dobbiamo parlare" si fa molto serio in viso.

La folla di persone che ora è nel locale, sembra aprirsi al passaggio dei suoi uomini.
Ad un tratto, un ragazzo ubriaco mi spintona e perdo la mano con cui mi teneva, finisco in mezzo a due uomini che subito si avvicinano per ballare, ne approfitto per cercare una via di fuga, ma insistono che io balli per loro.

Solo quando mi mettono le mani addosso, vedo Marcus e i suoi uomini prenderli per il collo, vorrei scappare ma così vestita attirerei solo guai.
Rassegnata mi faccio riportare in macchina, con Marcus che penso gli esca il fumo dalle orecchie.
"Volevi scappare?"
Ho la testa bassa, mi sento presa in trappola.
"No, io...erano quegli uomini che mi hanno messo le mani addosso"

"Me lo sento, sarai una fonte di guai"

"E allora perché non mi lasci andare? Perché non mi fai tornare da Derek? Io ti odio Marcus, ti odierò per sempre, mi fa schifo il pensiero che tu mi metta le mani addosso, preferisco mille volte lo sceicco o uno di quegli uomini nel locale, tu hai distrutto la mia vita"

Mi prende per le spalle e mi scuote forte.

"Non sono stato io ad uccidere tuo padre, quei soldi non li doveva a me, ma ad un cretino che si è fatto prendere dal panico e ha sparato.

Tuo padre ti ha venduta, se non poteva restituire i soldi, si sarebbero presi te, e così avrebbero fatto.
Ti avrebbero venduta a qualche bordello estero, è stato Nick a dirmi questo, ha avuto una soffiata da un nostro uomo.
Ho pagato il debito di tuo padre e lui ti ha lasciata libera di venire con me."
"Adesso sai come sono andate le cose".

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