III - The night

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5/03/2015

Sono passati 29 giorni dall'aggressione. Ogni giorno, da quando è successo, Effy rivedeva quella ferita ancora fresca sul suo braccio. Rimaneva lì a ricordarle gli occhi feroci di quella creatura, a farle rivivere la paura, il dolore. «Io non sto impazzendo», si ripeteva, «so cosa è successo ma non riesco a spiegarmelo. So che il sogno che ho fatto quella notte e l'aggressione hanno un nesso». Ora temeva per il secondo sogno che aveva fatto. Sembrava così reale e la paura che potesse accadere da un momento all'altro qualcosa che si collegasse ad esso la assaliva. Non riusciva ancora a capire i segnali di quel sogno e per di più non riusciva a capire se ne avesse dovuto cercare. Ogni giorno, da quel momento, non aveva più dormito serenamente; riviveva sempre quella scena e vedeva nel buio quella presenza. Quell'uomo.

Quei pensieri l'avevano fatta uscire di testa, ma cercava di non mostrare la sua pazzia quando era con gli altri. Nonostante Dylan fosse il suo migliore amico, Effy non era riuscita ancora a parlargli dei suoi sogni, perché non voleva farlo preoccupare e soprattutto non credeva avrebbe capito.

Effy era in biblioteca da tutta la mattina e sapeva di non riuscire ad affrontare più tutto quello stress. Non capiva nemmeno cosa ci stesse facendo lì. Perché avrebbe dovuto leggere di una storia come la sua in uno di quei libri? E' assurdo!

«Elizabeth», si girò quando sentì pronunciare il suo nome. Sapeva già chi era. Gli fece un cenno con la testa e mentre Dylan veniva verso di lei, Effy mise da parte i libri che stava leggendo tra cui Interpretare i sogni e capire il loro significato di Brian Innes, Segni e sogni di Nicole Gratton e altri ancora. «Come stai?», le chiese appena sedutosi davanti a lei.

Effy fece un mezzo sorriso, «che succede?», glielo aveva chiesto con quel tono di preoccupazione raro che usava quando succedeva qualcosa di grave.

«Cosa? Niente! Mi sembri solo...strana. C'è qualcosa che non va?»

«Niente», Effy era serena. Anche se gli mentiva non sentiva il bisogno di preoccuparsi quando era con lui, «sto bene. Andiamo?».

Passarono il pomeriggio insieme a studiare per il compito di inglese. Il cielo si era ormai oscurato quando si decisero a tornare a casa, così si salutarono. Effy decise di non aspettare l'autobus alla fermata poiché la strada era isolata ed era tutto buio. Così si incamminò sul bordo della strada verso casa.

Verso le 19 le arrivò il messaggio di Dylan che era arrivato a casa. Erano soliti dirsi quando rientravano a casa così da poter chiacchierare un po' su skype. Rimise il cellulare in borsa e continuò a camminare. Una macchina passò e si fermò vicino a lei. Una donna sui quaranta le chiese se avesse bisogno di un passaggio. Non sembrava affatto pericolosa, quindi accettò e la ringraziò anche. Così Effy si avvicinò all'auto e quando aprì lo sportello, una forte fitta al petto la fece accasciare. Il cuore si arrestò. La signora uscì dal veicolo e di corsa la raggiunse, incapace di capire cosa stesse succedendo. Effy iniziò a sentire dolori fortissimi in tutto il corpo. Dallo sforzo per cercare di trattenere il dolore Effy credeva di essersi addirittura rotta un osso. Ma non era così, perché in realtà tutte le ossa si stavano rompendo. Il cuore che fino a quel momento era stato immobile, iniziò a battere ripetutamente e velocemente, molto forte. Poteva sentire il petto alzarsi e abbassarsi rapidamente. La fitta si fece più forte. Urlò mentre la donna chinata verso di lei prendeva il cellulare per chiamare aiuto. Effy infilzò le unghie nella pelle nella speranza di strappare via il dolore che sentiva all'interno del proprio corpo. Intanto sentiva le ossa rompersi e rompersi ancora. Il corpo sembrava andare in fiamme. Bruciava dal dolore. Non riusciva neanche a piangere per quanto stesse soffrendo. Si morse il braccio per scaricare ciò che provava e i denti affondarono la pelle fino a farle sentire il sapore del suo sangue. Sudava. Urlava. Soffriva. Si dimenava. Sembrò durare anni, invece tutto avvenne in pochi minuti.

Premonitory NightmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora