Sunny day.

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Sono seduta sul muretto in pietra nel giardino della scuola.
Le mie gambe sono penzolanti mentre con le mie esili braccia cerco di sostenere il mio peso.
C'è un leggero venticello che mi sposta, anche se di poco, i capelli.
I miei Rayban neri sono adagiati sul mio naso per coprire i miei occhi dalla forte luce che il sole emana.
Faccio un piccolo salto e poso i miei piedi a terra quando la macchina di Andrea si ferma davanti a me.
Apro lo sportello della macchina cautamente, non voglio che si rovini.
Salgo e Andre si volta verso di me, scrutandomi con uno sguardo dolce.

"Dove andiamo?" domando curiosa.
"Sorpresa!"

Sorrido e volto lo sguardo verso il finestrino, appoggio delicatamente la testa ad esso e chiudo gli occhi.
Il vento mi scompiglia tutti i capelli ma non mi importa.
Andrea accende la radio che sta trasmettendo una delle canzoni del momento, quella con Bruno Mars; ora non ricordo il nome...
Alzo la testa e volto lo sguardo verso Andrea che sta tenendo il tempo picchiettando il suo dito indicie sul manubrio in pelle.
Inizio a cantare il ritornello della canzone seguita, subito dopo, dal biondo.
Cominciamo, così, a scatenare i nostri corpi e cantare a squarcia gola ridendo come degli stupidi.
Quando la canzone finisce scoppiamo in una fragorosa risata che cessa quando i nostri occhi si incontrano.
Abbasso lo sguardo arrossendo.

"Sei davvero brava a cantare."
"Oh, grazie."
"Beh, siamo arrivati, se vuoi, puoi scendere."

Alzo il capo e rimango incantata quando capisco che siamo nel parcheggio del luna park che è da poco arrivato in città.
Scendo dalla macchina e mi sistemo una spallina dello zaino per essere più comoda.
Vado verso Andrea e gli rivolgo un sorriso pieno di gioia, mi serviva una giornata del genere per distrarmi!
Andrea si avvicina sempre di più a me e mi prende la mano dirigendosi verso un piccolo bar dove ordina due panini e uno zucchero filato.
Mi offro per pagare ma ovviamente rifiuta.
Sbuffo e lui si lascia scappare una risatina.
Camminiamo guastandoci il nostro pranzo e quando abbiamo finito andiamo verso gli autoscontri.

"Io voglio la macchinina blu!" Urlo indicando verso la piattaforma di gioco.
"Io quella verde!" Mi risponde di rimando.

Siamo soli a giocare, ci rincorriamo e scattiamo foto con la Canon che si è portato dietro.
Faccio una linguaccia per l'ultima foto e la corsa finisce.
Scendiamo dai nostri veicoli ridendo.

"Montagne russe?" Propone, fissando con occhi sognanti la grande struttura posta davanti a noi.
"V-va bene, urlerò un po', ti avverto.."
"Non fa niente, tranquilla." Dice posandomi un braccio intorno al collo.

Sono ben quattro le corse che ci aspettano, non vedo l'ora!
Amo le montagne russe, pur avendo un po' di paura.

All'inizio va tutto bene ma quando iniziano i giri della morte comincio ad urlare come una bambina.
Andrea ride e mi sussurra dolcemente che andrà tutto bene.

È molto dolce e carino, aw.

Scendiamo dalla grande struttura e lui allaccia le nostre mani.

"Casa degli orrori?"
"Oh, no.
No no no no no."
"Come mai?" Mi chiese ridacchiando.

Andiamo amico! Io mi cago in mano per ogni cosa!

"Beh...è una casa degli orrori, ho paura."
"Tranquilla, ci sono io."

Mi stringe a lui e dopo iniziamo a camminare verso la "casa".
Paghiamo ed entriamo.
Faccio un urletto e mi stringo forte ad Andrea quando un uomo spunta all'improvviso ed inizia a rincorrerci.
Ha una motosega in mano e io non vedo niente, poichè, è tutto buio.
Andrea prende in mano la situazione ed inizia a correre ed in un nano secondo siamo fuori.

Sono salvaaaaaaaaa!

"Oddio!" Urla lui.
"Che scarica di adrenalina!" Continua.

Io sono immobile, ancora un po' scioccata.

"Ehi, tutto okay?"
"S-si,si.
Anzi grazie, mi hai salvata."
"Questo ed altro, signorina." finge un goffo inchino mentre io scoppio a ridere.

Corriamo ad un banchetto dove Andrea, con il suo talento per il basket, riesce a infilare tutte le palline nei quattro cesti e a vincere un orso gigante che, gentilmente, mi regala.

"Grazie mille." Dico lasciandogli un timido bacio sulla guancia.
Sorride e si volta per prendermi la mano e andare verso la macchina.
Saliamo e velocemente arriviamo davanti a casa mia.
Scendiamo e mi accompagna fino alla porta.

"Grazie, ancora, di tutto."
"Di niente, mi sono divertito tanto."

Questo momento di silenzio mi sta imbarazzando...

"Beh, ci vediamo domani..."
"Ehm, s-si a domani!" Dice grattandosi, dolcemente, la nuca e lasciandomi un bacio sulla guancia.

SALVE POPOLO DI WATTPAAAAAAD!

Ecco a voi il vostro capitolo, scusate per il ritardooooooo.
Ehm vorrei sapere chi schippate: #Siall o #Sondrea (?)

No, okay, lo so, i nomi erano pessimi, ma fa niente...
Vi adoro tanto.
Un grosso bacio e....AL PROSSIMO CAPITOLO!

-ludigna

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