Problemi in Paradiso

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Non so bene se essere contento che mi abbia liberato dal Demone, oppure essere preoccupato per quello che ho visto.

Dana si è mangiata il Demone, come se fosse la cosa più normale di questo mondo, ho visto così tante cose strane a questo mondo ma questa volta non so davvero cosa pensare.

Siamo riuniti nella cucina del Rifugio degli Uomini di Lettere, ognuno ha un bicchiere in mano, eccetto Dean.

Le cose da digerire per lui sono troppe, se ne sta abbracciando la bottiglia di Whiskey,  come un assetato all'acqua.

Dana fissa il suo bicchiere, come se fosse un serpente velenoso sul punto di attaccarla da un momento all'altro.

-Abbiamo affrontato cose strane, ma questo è assurdo anche per noi- mormora Sam.

-Pensavate davvero che la nostra realtà fosse l'unica? Stargate non vi ha insegnato nulla?- domanda Charlie.

-Si di lasciare in pace gli alieni- le parole di Dean, fanno alzare gli occhi al cielo a Sam.

Però al tempo stesso Sam si sta chiedendo, come il fratello faccia a conoscere Stargate.

-Io parlavo di Dana che mangia le anime- ammette Sam.

-Abbiamo visto cose peggiori- gli fa notare Dean.

Sembra così tranquillo, mi domando se non lo sapesse già dal Purgatorio.

Sam se ne accorge a sua volta, tanto da prendere la bottiglia di Whiskey, limitandosi a dire che ha bevuto fin troppo.

Dana si lascia andare ad un verso frustrato, ed alla fine vuota il sacco dicendo quello che fino a quel momento si è tenuta per sé.

Sua madre è collegata al Paradiso, ma non dice come, ha un aura angelica perché stava morendo ed un Angelo l'ha salvata donando buona parte della sua Grazia... beh il padre ormai si sa chi è.

-Come fai ad essere una Banshee?- domanda Charlie.

Dana risponde con una scrollata di spalle, in quel preciso momento, compare dal nulla Castiel.

Il suo sguardo sembra così distante e perso, che faccio fatica a riconoscerlo, quando provo a sondarlo non ci riesco.

È come se ci fosse un muro che non riesco a superare, il che è davvero strano, una persona non erige muri di sua spontanea volontà.

A meno che non abbia subito qualcosa di così traumatico e doloroso, che non vuole ricordare.

in quel preciso momento, dal nulla appare Castiel, guarda tutti eccetto Dean.

-Alla buon'ora! Sai quante volte ti ho chiamato?- sbotta Dean.

Castiel ignora ancora Dean, posando poi il suo sguardo su di me, come se avesse sentito che lo sto sondando.

-Scusate, sono stato occupato-

Dean lo scruta, poi si alza di scatto annunciando che andrà a dormire "alle cinque del pomeriggio?" gli fa notare Sam.

Dana scuote il capo, notando Dean che si allontana, anche se a giudicare dagli "ahia" sbatte contro i corridoi, Sam sospira, Charlie gli da una pacca sulla spalla andando ad aiutare Dean.

-Si può sapere dove sei stato?- domanda Sam.

Castiel fa per aprire bocca per rispondere alla domanda, succede qualcosa di strano, si blocca tutto.

E Castiel scompare.

Gli unici a muoverci siamo io e Dana, non so se è il fatto che non siamo di questo tempo, tutto questo è strano.

Storia di una BansheeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora