"Spacchi come sempre Sangio" disse Fabio incrociando le gambe sul divano nello studio.
"Grazie" gli rispondo solamente prendendo un grosso respiro e sedendomi di fianco a lui.
"Ti va se dopo usciamo, ci facciamo un giro? Oppure sei stanco? "
"Ci sono ci sono, il tempo di cambiarmi e lavarmi ce l'ho? " gli chiedo guardandolo con la coda dell'occhio.
"Dieci minuti davanti allo studio"
"D'accordo allora meglio che vada".
Esco dallo studio, sguardo basso, passi trascinati e mani in tasca. Cuffiette e musica ad alto volume per distrarmi dal mondo che mi circonda e continua a muoversi, mi isolo come succede da quel giorno. Da quel giorno è diventato tutto grigio, privo di colori come erano le mie giornate. Cammino verso l'hotel, entro, saluto cordialmente la receptionist e salgo al piano della mia camera. Apro la porta con la tessera magnetica ed entro in camera.
Mi butto sul letto, chiudo gli occhi facendo sparire i colori attorno a me.
Prendo un grosso respiro e decido di alzarmi per andare in doccia. Chiudo gli occhi rilassandomi facendo si che l'acqua bagni anche i miei capelli, ormai lunghi fino alle spalle. Mi lavo, prendo due asciugamani, una per i capelli e l'altra per la parte inferiore del mio corpo, per poi iniziare a vestirmi: maglia bianca, pantaloncini bianchi, cappellino di jeans e le ciabatte. Sposto lo sguardo sul comodino: le collane le ho messe sul fondo del cassetto, indossarle non se ne parla. Vengo risvegliato dal cellulare, dal suono di una notifica."Erano dieci minuti non mezz'ora. Quanto tempo ci vuole ancora? "
Sorrido perché a volte lo faccio spazientire e mi affretto a rispondergli.
"Sto arrivando, scusami"
Apro la porta, scendo velocemente le scale rischiando di cadere più volte, saluto nuovamente la receptionist ed esco dall'albergo andando verso il luogo d'incontro.
"Sempre in ritardo oh mai puntuale tu"
"Eh lo sai, dovresti conoscermi"
"Dai andiamo". Cammina davanti a tutto per portarmi in un bar appartato, senza troppa gente ma in fondo solo le 23, pochi bar restano aperti la sera e questo è uno di quelli. Prendiamo posto ad un tavolino in un angolo, abbastanza isolato rispetto agli altri. Arriva un ragazzo con un grembiule rosso e camicia bianca e pantaloni neri, ci porta due menù e li poggia sul tavolino. Prendo il cellulare e apro Instagram. Scorro distrattamente la home finché non mi soffermo su un post in particolare. Una foto sua. Sorride. Guardo bene la foto: le labbra ridono ma gli occhi sono spenti. Hanno quel colore che tipico di quando è triste, spenta, sfumature grigie spezzate dal marrone scuro. Pubblicata due ore fa. Guardo meglio cercando altri dettagli: le braccia sono più magre, il solito top che indossa per ballare le va largo. È dimagrita.
" Sangio, ci sei? "
"Sisi, ci sono" gli rispondo mettendo in fretta il cellulare in tasca.
"Eh cosa prendi voleva sapere il ragazzo? Io ho preso una cosa leggera, un vinello bianco tu? "
"Una birra alla spina grazie"
Il ragazzo si dilegua dopo essersi preso anche i menù.
"Allora? Emozionato per l'uscita del tuo nuovo disco? "
"Mi pare ovvio, fare musica per me sai cosa significa e riuscire a trasmettere me stesso alla gente è sempre una bella sensazione"
"Bhe ci siamo quasi, siamo vicinissimi ed io sono stragasatissimo per questo capolavoro"
"Anche io Fa" riesco a dire solamente. Penso a quella foto, riprendo il cellulare dalla tasca e la guardo di nuovo. Due anni che non guardavo il suo profilo, due anni e adesso Instagram ha deciso di farmela vedere nuovamente. Ha delle occhiaie ancora più marcate del solito. Guardo la frase sotto: Sorridi. Solo questo c'è scritto. Ripongo il cellulare in tasca giusto in tempo dell'arrivo delle bevande. Fabio alza il suo calice di vino in alto, pronto per brindare.
"Allora brindiamo all'uscita della settimana prossima: nuovo disco del mondo Sangio"
Alzo la mia birra e faccio scontrare i bicchieri. Tra pochi giorni uscirà il mio CD e non nascondo di aver scritto lei, non per lei né di lei ma lei.
"Come stai Sangio? "
"Bene perché? "
"No, ti vedo distratto ultimamente sicuro di star bene? "
"Si solo un po' stanco ma sto bene e sono contento per l'uscita del disco"
"È normale dai sballottato avanti e indietro la stanchezza si fa sentire ma resisti un altro po' e andremo in pausa tutti quanti"
Beviamo in silenzio quando decide di farmi una domanda. Particolare.
"Come mai hai scelto proprio il 20 giugno per far uscire il disco? "
"Non c'è un motivo preciso" mento spudoratamente. Lo vedo sorridere dietro il calice, sa che ho mentito.
"Va bene offro io andiamo a farci un giro va". Paga alla cassa ed usciamo, passeggiamo lentamente nei pressi del Duomo di Milano, mi stringo nelle spalle per la folata di vento improvvisa che mi investe.
" Fa freschetto eh? "
"Un po' ma camminando ci scaldiamo"
"Sono fiero di tutto quello che stai facendo, sul serio"
"Bhe ho la musica e ispirazione e scrivendo tutto ciò che provo riesco a farmi comprendere dalle persone".
Camminiamo in silenzio, di solito mi fermo ad osservare la piazza: immensa, grande, vuota.
" Il 20 giugno è il suo compleanno" dico all'improvviso.
"Lo sapevo, mi ricordavo fosse a giugno il suo compleanno ma perché proprio il 20 visto che non state più insieme? "
Decido di dirgli la verità, dopotutto oltre ad essere il mio manager è anche uno dei miei amici più stretti.
"Perché mi ha mentito"
"E tu odi le bugie, lo sappiamo. Era grave? "
"Di più Fa, non mi ha detto che doveva ballare col suo ex, quel fantomatico Sebastian. Sarò anche esagerato ma se me lo avesse detto forse saremo ancora insieme e ne avremo parlato con calma"
"Dubito fortemente conoscendoti che ne avresti parlato con calma"
"Fa non ne voglio parlare"
"Come vuoi tu ma se vorrai parlarne ti ascolterò, sfogarsi fa bene "
Continuiamo a camminare, osservo le poche persone che si trovano in piazza.
Chiacchierano, ridono, fanno le foto alla luna piena che regna nel cielo, sovrana. Illumina quel poco, il necessario insieme a quei pochi lampioni: arancione e bianco. Bianco. Colore della purezza. Distolgo lo sguardo dalla luna, smetto di pensare. Mi riprendo venendo richiamato da Fabio.
"Ti vedo distratto ultimamente, facciamo così : prenditi questi giorni prima dell'uscita del disco di festa, con questo mood nessuno rende al meglio delle sue possibilità, nemmeno io renderei come manager quindi riposo fino all'uscita"
"Ma sono cinque giorni, troppi per assentarmi"
"Niente storie, ti vedo in un mood strano e vorrei solo rivederti felice, energico, con una luce negli occhi che te li fanno diventare trasparenti"
"Gli occhi di cui parli li avevo ma due anni fa"
"E non pensi di volerla ritrovare? "
"Non lo so, ho bisogno di pensare mi ha mentito "
"Il motivo lo sai? "
"No e non lo voglio sapere. Senti sono due anni che provo a dimenticarla ma non ci riesco, la amo ancora? Si, ma non voglio tornare indietro, è lei che deve chiedere di parlare a me ed in due anni non ha mai provato a contattarmi"
"Forse perché sei sempre esagerato con le tue reazioni" mi dice con nonchalance sedendosi su di un muretto e incrociando le braccia al petto.********
Ok, non so se vi piacerà. Ci ho messo tre giorni lo ammetto perché ero indecisa sul da farsi. Mi piacciono i Sangiulia (non lo avreste mai detto). Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.
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Si ferma il tempo quando sei con me.
FanfictionDue anni. Due anni sono passati da quel giorno, due anni da quando mi ha mentito. Perché non ha voluto dirmi niente? Perché me lo voleva tenere nascosto?