Premessa: vi posto la sorpresa di Giulia, leggendo capirete.
Arrivati in camera, dopo essermi assicurato di aver chiuso bene la porta e di aver posizionato il cartello, resto a guardarla con le spalle alla porta: ai piedi del letto, in piedi, si toglie la maschera cosa che faccio anch'io posando la sul tavolino. Il sorriso le contorna il volto, le mani non riescono a stare ferme, passano continuamente sulla gonna del vestito come un massaggio delle dita, trema.
"Vieni qui" dice all'improvviso.
Mi avvicino a lei ed attendo.
"La sorpresa è più vicina di quanto credi, l'ho nascosto bene per non essertene accorto" dice poggiando una sua mano sul petto coperto ancora dalla canotta.
"Io amo le tue sorprese e sono sicuro che anche questa come le altre sarà bellissima. " le dico avvicinandomi di più perché il sentirla tra le mie braccia mi fa sentire protetto, mi fa sentire il battito dei nostri cuori che battono sincronizzati, mi fa sentire la sua fragilità, posso toccare con mano la sua anima e vedere che si sta ancora riparando, riparando le numerose crepe che l'hanno scalfita, l'hanno ferita. Lei diventa ancora più piccola tra le mie braccia, ancora più fragile.
Stacca un pochino il viso dal mio petto, mi guarda e mi dà un comando.
"Spogliami" mi dice restando ancora tra le mie braccia.
Non me lo faccio ripetere due volte, le abbasso la cerniera lungo la schiena ed il vestito blu scivola lungo le sue gambe per poi cadere leggero sul pavimento.
Resto sorpreso da quello che vedo: si aggiusta le spalline, toglie una forcina che aveva attaccata alla mutanda per alzare la gonna da terra e nasconderlo bene. Le scivola lungo le gambe, la parte superiore riesce a malapena a contenere i suoi seni, i capezzoli si vedono attraverso la stoffa non indossando il reggiseno, le forme sono molto visibili con questo 'abito' anche se lo chiamerei 'gonna e reggiseno'.
Resto lì, tra la porta ed il letto, a fissarla incapace di compiere un movimento o anche solo di dire qualcosa.
"Ti ricordi quando ti dissi che ero indecisa su due abiti? Ecco: l'altro era questo"
"Non ti avrei fatta andare al ballo così, sei pazza tu. Evidenzia le forme che hai, ti rende una preda succosa agli occhi di tutti, agganciabile. Se avessi scelto questo abito per la festa, ti fossi presentata così io sarei uscito dalla fila dov'ero posizionato e ti avrei trascinata in camera senza attendere oltre" le dico a pochi centimetri dal viso dopo essermi avvicinato lentamente.
"Mhh come posso prendere queste tue parole? " dice guardandomi intensamente negli occhi.
"Un complimento, chiaramente" le dico prima di baciare quelle labbra che mi attirano a sé.
Il bacio continua, la faccio sedere delicatamente sul letto spingendola, spingo il suo corpo fino a farla stendere del tutto. Mi stacco controvoglia da quelle labbra magnetiche e le tolgo le scarpe per poi farla stendere meglio sul letto, io sopra di lei ancora vestito del tutto, i gomiti ai lati del suo corpo per non pesarle e le labbra nuovamente unite.
Lentamente sposto una mia mano lungo un fianco, la faccio salire fino alla stoffa che ricopre giusto un seno, con le dita sposto la stoffa e faccio entrare la mano catturando immediatamente il seno tra le dita. Un gemito leggero le sfugge costringendola a separare maggiormente le labbra, le sue mani scorrono lungo la schiena sotto la giacca.
"Toglila" le dico guardandola negli occhi.
Sposta la giacca iniziando dalle spalle, la fa scendere lungo le braccia e la fa cadere dal letto, senza il minimo rumore.
"Aspetta" le dico alzandomi un attimo per abbassare la persiana ed accendere le luci soffuse in modo da non mostrare quello che è mio a nessuno.
Ritorno su di lei che mi aspetta, mi accoglie a braccia aperte cercando subito le mie labbra.
Alzo completamente un pezzo di stoffa scoprendo il seno precedentemente catturato, inizio a dedicargli delle attenzioni.
"Sei proprio diventata una donna Giù, sei diventata un pericolo per la mia sanità mentale e fisica: mentale perché ogni cosa che mi circonda riporta i miei pensieri inevitabilmente a te, fisica perché come il tuo sguardo od un tuo
tocco, la tua voce o anche solo il tuo profumo, un profumo che sa di 'casa', mi rende un cretino come dici tu, un fesso incapace di reagire al tuo enorme potere che hai su di me e a me non frega nulla, potrò anche essere esagerato ma non importa, sei fondamentale per me, per noi" dico portandomi una sua mano sui tatuaggi.
"La famiglia è un filo che ogni componente deve tenere stretto, ci dev'essere impegno da entrambe le parti ed io mi impegno con tutta me stessa e continuerò a farlo sempre, puoi giurarci. " mi dice stringendo forte la mia mano.
Sciolgo l'intreccio e raggiungo l'altro pezzo di stoffa che le copre ancora l'altro seno. Lo scopro e la libero dalle spalline intrecciate dietro al collo facendola restare mezza nuda sotto di me.
Resto un attimo fermo a fissarla, incantato dalla bellezza che emana.
"Sei bellissima" le dico dopo essermi ripreso.
Riprendiamo a baciarci stringendoci forte, le sue mani finiscono sotto la canotta, la solleva e me la toglie facendomi restare a torso nudo.
Il bacio ricomincia, il contatto delle nostre pelli, il battito accelerato dei nostri cuori e le lingue che danzano senza timore, senza vergogna ormai conoscendosi da anni.
Le mie mani scorrono lungo il suo corpo, accarezzando lentamente quella pelle liscia e delicata, arrivo alla gonna dell'abito e la faccio scivolare lungo le sue gambe aiutato da lei.
Resta con gli slip color carne, solo quello ormai le resta.
Mi stacco da lei per riprendere fiato, immergo i miei occhi nei suoi per poi lasciare che le mie labbra si posino sul suo collo e lente lasciano delle scie lungo quella porzione di pelle morbida.
È sempre come la prima volta per me, poggiare le mie labbra sulla sua pelle ed accarezzarla, sentirla fremere al mio passaggio sotto le dita, sentirla gemere e contorcere sotto le mie dita.
Mi fermo e lei mi guarda con occhi grandi, lucidi e colmi di desiderio, prendo le sue mani e le porto all'elastico dei pantaloni.
Senza che io dica nulla li sbottona e lentamente li fa scivolare lungo le mie gambe, verso la fine li scalcio via, giù dal letto, insieme al vestito di Giuli, alla canotta ed alla giacca.
Restano due pezzi di stoffa a dividerci dall'unirci completamente, i battiti sempre più veloci, raggiungo nuovamente le sue labbra irresistibili.
Percorro leggero la sua pelle lungo il fianco, le dita sotto l'elastico raggiungendo quella parte intima, nascosta agli altri, eccetto me. Inizio ad accarezzarla lentamente da sopra, non entro.
Si stacca dal bacio, scioglie le mani e le infila tra i miei capelli. Inarca la schiena, il suo petto spinge il mio con tanta forza, geme continuamente, sento le sue gambe divenire completamente molli, le abbasso lo slip facendolo scivolare lentamente lungo le sue gambe baciandone ogni lembo.
"Sei nuda bimba mia, sei bellissima, incredibilmente perfetta" le dico con voce roca per l'eccitazione.
"Perché mi vedi con i tuoi occhi" mi risponde per poi chiudere gli occhi e baciarmi la fronte.
"Che fai rubi pure ora? " le chiedo riferendomi ad una mia vecchia risposta ad un suo commento.
"Posso farlo"
"Puoi farlo" le dico.
Guardandomi negli occhi, facendomi cadere tra le nuvole, questa volta senza ali ma tenendomi sempre con sé, proteggendomi da cadute violente.
Abbassa i miei slip, li lascia cadere sul pavimento.
"Adesso mi sento completo" le dico prima di entrare in lei, ammirandola sotto di me: labbra schiuse, occhi socchiusi, mani intrecciate, gambe intrecciate in modo stretto. Aumento subito il ritmo, la velocità e la forza delle spinte provocando forti gemiti che a volte vengono bloccati nella bocca dell'altro, a volte si perdono tra le quattro mura di quella camera.
Stare dentro di lei significa donare la parte più fragile, delicata di me, ad un nido di amore, calore, eterna protezione. È quello che provo da quando c'è lei nella mia vita, dalla prima volta, la paura di farle male si era trasformata in desiderio, in voglia di averla, di amarla per tutta la vita, sempre.
Le mie mani ferme al suo bacino, le sue stringono la mia schiena, la testa reclinata all'indietro.
Le spinte diventano più veloci, i gemiti più forti, a volte seguiti da baci languidi o morsi violenti.
Non resisterò a lungo.
Le sue mani tirano la pelle, le mie stringono i suoi fianchi, il sudore scende lento lungo i nostri corpi lasciando scie invisibili, il respiro aumenta ed io sto per arrivare al culmine.
Vengo in lei con un gemito urlato seguito dal suo nome, mi accascio sul suo petto respirando la sua pelle: viene anche lei, sento il liquido coprirle le gambe. Trema sorpresa anche se è da anni che avviene, trema sotto di me sorpresa da quest'orgasmo molto potente.
"Piaciuta la sorpresa, ometto? " mi chiede iniziando ad accarezzarmi lentamente i capelli.
"Se mi è piaciuta, Giù? Sul serio me lo stai chiedendo? " le chiedo mettendoli comodo tra i suoi seni e chiudendo gli occhi.
"Si, sul serio" risponde continuando a coccolare.
"Giù quel vestito puoi indossarlo solo quando saremo soli, io e te: vederti vestita così con un pezzo di stoffa striminzita a coprire queste due meravigliose, dopo aver fatto alzare ancor di più il mio pene, secondo te non mi è piaciuta, piccolina? " le chiedo aprendo gli occhi per guardarla.
"Hai ragione amore" mi risponde accarezzandomi dolcemente la nuca.
Mi metto meglio sul suo corpo, il pene ancora dentro lei come spesso accade ultimamente, un bacio delicato sui seni, uno a lei con gli occhi chiusi. Spegniamo le luci e chiudiamo gli occhi, dopo un 'ti amo' soffiato sulle labbra dell'altro.Il corpo rilassato, il suo corpicino sotto di me. Per me sentirlo è molto importante, mi aiuta a capire quello che prova attraverso i vari segnali del suo corpo, attraverso i gesti.
Sono sereno, sono felice con la semplicità , basta poco.
Sento un tremolio sotto di me, leggero non tanto pesante per poi smettere.
Tempo due secondi e di nuovo il tremolio. Mi sveglio strofinandomi gli occhi ed accendo la luce sul mio comodino. Il tremolio proviene da lei ed è frequente, il respiro mozzato e l'espressione sofferente mi fanno allarmare: so perfettamente di che si tratta, è un attacco di panico.
Esco da lei e delicatamente mi stendo accanto a lei e le prendo le mani, stringendole leggermente e portandomele al petto. Trema ancora la mia piccolina, soffre ancora.
"Vorrei solamente vederti sorridere... " sussurro ignaro delle lacrime scese dal mio viso. Apre gli occhi come scottata, sento maggiormente il suo respiro irregolare, li allarga.
"Ascoltami: qualsiasi cosa ti preoccupa io sono qui, potrai sempre contare su di me, hai sentito? ... " le dico urlando poco verso la fine.
Stringo forte il suo corpo il suo corpo, il tremolio non cessa ma non m'interessa.
"Va tutto bene, io sono qui piccolina, sono qui... " le dico tenendola stretta.
Il tremolio si trasforma in singhiozzi, veloci e rapidi, come se non avessero tempo.
"Gio... "
"Sono qui"
Inizia a piangere forte tra le mie braccia, scompare tra di esse rannicchiandosi. Le do baci sulla fronte, carezze lungo la schiena.
La sento molto calda, troppo. Fermo le mie labbra sulla fronte: bollente.
"Shh va tutto bene piccolina, sono qui tranquilla... " le dico con voce strozzata.
"Giulia, mia piccolina" dico stringendola maggiormente.
"Hai la febbre" le dico a bassa voce.
Il suo respiro diventa leggermente regolare.
"Sangio... " sussurra sulla mia spalla, un bacio leggero su di essa, il suo corpo trema ancora.
"Tranquilla, va tutto bene, sono qui, va tutto bene... " sciolgo l'abbraccio per andare in bagno a bagnare dei tovaglioli di acqua tiepida da metterle sulla fronte.
Veloce torno da lei, mi siedo e la faccio stendere meglio guidandola delicatamente con le mie mani.
"Chiudi gli occhi ora" le dico dolcemente.
Le poso i tovaglioli bagnati sulla fronte, mi stendo accanto a lei stringendola forte con un braccio.
"Devi riposare amore, so che è difficile, lo so bene ma altrimenti la febbre non ti passa. Vuoi che ti canto qualcosa? " le chiedo ricevendo un cenno di assenso."Dove non ho più parole inizi tu
Dove comincio a stare bene
Dove mi sembra di volare e non tornare giùAmore in tutti quanti I sensi, amore mio
Amore figlio di altri tempi
Amor dal cor che si commuove
Amore amore amore mio.Dormi piccola mia, ne hai bisogno. Veglierò su di te, mi è difficile dormire vedendoti star male. Buonanotte piccolina" le dico sfiorandole le labbra per poi spegnere la luce e restare a guardarla, illuminata dalla luna, tutta la notte, stringendo la presa attorno a lei.
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Ecco un nuovo capitolo. Doveva uscire ieri sera ma sono crollata quindi chiedo scusa, perdonatemi.
Ovviamente commentate e votate che vi leggo tutti, a presto e bacioni💞
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Si ferma il tempo quando sei con me.
FanfictionDue anni. Due anni sono passati da quel giorno, due anni da quando mi ha mentito. Perché non ha voluto dirmi niente? Perché me lo voleva tenere nascosto?