Il risveglio, la mente ancora occupata dalle immagini di questa notte, le sue premure nonostante fosse un momento dove le premure erano le ultime cose, lei ancora dormiente, stretta a me, la testa poggiata sul mio petto provocandomi brividi leggeri dovuti al suo respiro.
Allungo un braccio sul comodino per prendere la pillola, guardo oltre le sue spalle: le culle piene, i sospiri delicati dei bimbi. Dormono ancora. Devono averli sfiniti. È tutto al suo posto, tutto come dev'essere.
Ho in mente una sorpresa per lei: non abbiamo festeggiato San Valentino essendo entrambi preoccupati e occupati perciò ho in mente una sorpresa per stasera, per lei.
Prendo il cellulare dal comodino cercando di muovermi il meno possibile, cerco tra i contatti Chiara e la chiamo.
Le dita dell'altra mano percorrono avanti e indietro la dolce curva della sua schiena, il suo respiro che si scontra con il mio petto, i capelli disordinati e le ciglia lunghe chiuse che nascondono quel marrone dalle tante sfumature.
C:"Buongiorno paparino, come state? Come sta lei? E le piccole pesti di zia non hanno nemmeno un graffio vero?"
"Buongiorno a te, stiamo bene, siamo felici e no, non hanno nemmeno un graffio sono solo distrutti infatti dormono ancora ed anche lei. Non immagini la gioia che provo sapendo tutto al suo posto: lei, i nostri figli, non puoi immaginare... "
C:"Posso lontanamente immaginare e sapere che adesso state bene e siete felici rende felice anche me. Comunque a cosa devo questa chiamata?"
"Giusto, devi portare fuori Giulia tutto il giorno fino all'ora di cena: devo prepararle una sorpresa. "
C:"Ricevuto principino e i bimbi?"
"Oggi è sabato li porto dai miei"
C:"Perfetto, altra richiesta?"
"Portala a fare shopping, sarà una serata intima solo io e lei perciò qualcosa di elegante ma non troppo"
C:"Alla Giulia"
"Si, alla Giulia" rispondo dopo aver guardato quel corpicino che tra un po' sparisce tra le lenzuola.
C:"Ricevuto paparino"
"Smettila di chiamarmi così "
C:"Mai, allora adesso le mando un messaggio e mi inizio a preparare. Ciao paparino."
"Ciao scema" rispondo per poi chiudere la chiamata.
I miei occhi puntano su di lei, le gambe intrecciate alle mie, un braccio circonda le mie spalle, l'altro a farle da cuscino.
Piccoli mugulii attirano la mia attenzione, lo sguardo verso le culle: provengono da lì.
Lentamente cerco di spostare Giulia dal mio corpo, cercando di fare meno rumore possibile. La ricopro con la coperta e in punta di piedi vado verso le culle.
Sono svegli ed hanno fame.
Indosso un paio di mutande e vado in cucina a preparare i biberon.
Gli effetti della notte passata si sentono, sento come fuoco acceso nello stomaco, le gambe molli. Devo mantenermi per non cadere.
Dopo averli preparati li inserisco nei bollitori a fuoco lento, basso.
"Mhh buongiorno" dice entrando in cucina e dandomi un bacio leggero sulla guancia.
"Come mai già sveglia? Stavo preparando i biberon ai bimbi per non svegliarti" le dico mostrandole le bottigline.
"Ti ho cercato ma non ti ho trovato, così mi sono alzata ed eccomi qua. Tra l'altro fra una mezz'oretta credo arriva Chiara che mi ha chiesto di passare questo giorno con lei, ti dispiace se ti abbandono? " dice con una vocina triste.
"Ma certo che no, tra l'altro devo fare anche io dei servizi quindi sarei comunque tornato tardi quindi vai, non preoccuparti " le faccio sapere mentre finisco la colazione e prendo i biberon per portarli ai piccoli in camera.
"Allora vado a prepararmi"
"Vai che a loro penso io " le dico dopo averla vista sparire in bagno con i vestiti da indossare.
Passa un'oretta circa mentre io ho nutrito e vestito i piccoli che andranno da mia madre. Ho mandato un messaggio ad Abe che se li verrà a prendere verso mezzogiorno.
Chiara e Giulia sono uscite da una decina di minuti, sono contento che passi del tempo con lei e passi del tempo per lei.
Una volta uscite corro in bagno per lavarmi velocemente e vestirmi, indossando la prima cosa che capita.
Prendo i bimbi e li sposto nei carrozzini per poi portarli in macchina.
Li lego per bene nel seggiolone e poi parto per andare ad una meta ben precisa: il fioraio."Buongiorno" dico entrando ed osservando il negozio mentre spingo le carrozzine.
"Salve, posso esserle utile?"
"Si, vorrei un mazzo di cinquanta rose e dei petali di rosa"
"Deve regalarli a sua moglie?"
"Si, voglio farle sapere quanto amo stare con lei, quanto è importante per me"
"Gradirá ne sono certa" dice la signora mentre finisce la composizione e mi porge la busta con i petali.
"Ecco a te, sono 350 euro il mazzo di rose e 25 per i petali quindi 375 euro in tutto"
"Ecco a lei " le dico dandole la cifra precisa e poggiando la busta di petali sotto il carrozzino di Noelle mentre il mazzo di rose sotto quello di Federico.
Esco dal negozio e vado verso la macchina contento di aver portato a termine una piccola commissione.
"Benissimo bimbi, ora vi porto con me a cercare delle candeline piccole da mettere a terra. " dico guidando verso un altro negozio.
Trovo quello che cercavo, pago e guido verso casa.
"Forza nani vediamo se avete sporcato il pannolino con la dinamite. Si, ce l'ho con te patatina" dico solleticando il pancino a Noelle.
Cambio i piccoli e metto loro dei vestiti comodi in nodo che quando arriva Abe sono già belli e pronti.
"Venite con me nello studio di papà, non scrivo una canzone ma una lettera alla mamma e voi mi farete compagnia fino all'arrivo dello zio" dico mettendoli accanto a me mentre io mi sono seduto vicino alla scrivania, ho spostato leggermente il computer e ho preso dei fogli ed una penna.
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Si ferma il tempo quando sei con me.
FanfictionDue anni. Due anni sono passati da quel giorno, due anni da quando mi ha mentito. Perché non ha voluto dirmi niente? Perché me lo voleva tenere nascosto?