Capitolo 117

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Premessa: qui sotto metto i vestiti che metteranno al ballo in maschera.
Ok solo quello di Giulia che ho la foto ma vi descrivo a parole quello di Sangio: giacca e pantalone argentati con paillettes e brillantini, scarpe argentate brillantinate e sotto la giacca una canotta nera a rete trasparente con la maschera nera e argento e le piume nere.

Questo lo metterà Giulia con una maschera argentata completamente con ricami

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Questo lo metterà Giulia con una maschera argentata completamente con ricami.

Il vestito alla fine lo prende e torniamo in albergo che sono le sei del pomeriggio.
"Ci sta un po' di karaoke, che dici? " propongo.
"Prima di stasera? "
Annuisce.
"Andiamo a posare l'abito e ci cambiamo per poi scendere" le dico prendendo le la busta dalle mani e portandola in ascensore.
"Questa bimba me lo concede un bacio? " le chiedo mentre l'ascensore sale.
"Più di uno" dice accarezzandomi dolcemente le guance. Mi da tanti bacini sulle labbra a stampo staccandosi in tempo prima che l'ascensore si apra.
Arrivati in camera metto la busta ai lati della sua valigia così non se lo dimentica e le circondo i fianchi da dietro.
"Mhh"
"Che c'è? " mi chiede mettendo una mano tra i miei capelli.
"Ci vestiamo velocemente? " le chiedo.
"Si, ci divertiamo un altro po' poi torniamo qua a prenderci i vestiti per stasera. Comunque" comincia un discorso girandosi tra le mie braccia "sono contenta di vedere che stai meglio rispetto a stamattina, lo vedo da come ti muovi, dagli occhi, da come sorridi, sei di nuovo tu, il mio bimbo" dice scompigliandomi i capelli con il sorriso sulle labbra.
"Sto bene grazie a te che hai pensato a tutto, sono qui grazie a te altrimenti non avrei ragionato un secondo, c'eri tu che mi hai calmato e raccolto come solo tu sei capace di fare con me, solo tu sai come prendermi" le dico guardandola negli occhi provocandole un rossore sulle guance.
"Piccola che ti imbarazzi sempre. Anni passeranno ma tu ti imbarazzi sempre per queste cose"
"Se le dici tu si" mi risponde nascondendo poi il viso sul mio petto.
"Ah la mia piccolina, ci vestiamo che dici? " le chiedo stringendola tra le braccia.
"Let's go" risponde facendomi ridere ma anche sorridere per la sua risposta.

Al karaoke prendo subito il microfono e canto veramente quasi tutti i pezzi rischiando di perdere la voce.
Giulia sale sul palco all'improvviso prendendo il microfono dalle mie mani.
"Se continui così ti resterà solo un filo di voce, voglio vedere poi quando inizierai gli eventi. Se permetti adesso canto io"
Recito la parte dello spaventato e le soffio di nuovo il microfono.
"Per l'amor del cielo Giu, ti amo tanto, sei la mia vita ma ti prego per i timpani di tutti noi non cantare" le dico reggendole questa scenetta iniziata da lei.
Lei allora prende l'altro microfono e con tono triste mi fa:" perché scusa? Stando con te qualcosina ho imparato. Ti prego fammi cantare" finisce facendo la voce da bambina. Tutti quanti i presenti ridono ed applaudono contemporaneamente.
Le faccio un occhiolino e continuo questa scenetta:" ma se non ti faccio cantare nemmeno la ninna nanna ai nostri figli, ti pare che ti faccio cantare qua? Non se ne parla, rischi di rompere i vetri qua" le dico facendo anche il gesto con il dito per indicare le finestre.
"Uff cattivo " dice posando il microfono e scendendo dal palco posizionandosi sul lato destro sotto di esso e sorridendomi.
"Uhh ce la siamo scampata, sono riuscito a salvarvi tutti" dico scatenando una risata generale.
"Però prima che andiamo tutti nelle nostre stanze per metterci in ghingheri per stasera vorrei solo dirvi che quella bimba, donna prima sul palco con me confermo ora e nei tanti futuri che mi riserverà la vita essere mia moglie. Amore vieni qui. " le dico invitandola a sedersi accanto a me sul palco. Mi raggiunge sedendosi accanto a me, uno sguardo luminoso accompagnato da un sorriso che mi fa sentire leggero ogni volta.
"Questa canzone te la dedico, come tutte quelle che scrivo da quando ci sei tu. Questa non l'ho scritta io ma mi sarebbe tanto piaciuto scriverla ed è per te:

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