Suona la sveglia, segna le 8. Mi sveglio aprendo solo un occhio, infastidito dal suono fastidioso della sveglia. Mi accorgo di aver dormito sulle gambe di Giulia, di non essermi mosso da lì. Spengo la sveglia allungando il braccio, volgo il mio sguardo su di lei: si è addormentata restando seduta. Si muove leggermente, sbadiglia, si stiracchia e poi apre finalmente i suoi occhi.
"Buongiorno bellissima" le dico alzandosi col busto per trovarmi all'altezza del suo viso.
Sorride ed io non resisto e catturo quel sorriso con le mie labbra.
"Buongiorno a te, amor" risponde dopo essersi staccata da quel bacio dolce, lento.
Dopo aver indossato almeno l'intimo, andiamo in cucina e facciamo colazione.
Ci vestiamo, a volte l'aiuto."Gio"
"Mh"
"Come stai? "
"Perché questa domanda? "
"Amore lo sai perché: come stai? "Faccio un respiro profondo e mentre continuo a cercare un paio di calzini le rispondo.
"Me lo ricordo ancora, forse non svanirà facilmente dalla mia mente. Rappresenta la mia più grande paura, al di là dell'ospedale e tutto, ma è quella di restare solo, tu che mi lasci solo, mandandomi di nuovo in quel tunnel di solitudine e di incomprensioni. Giù, per me tu sei la mia famiglia, fai parte di me. È vero l'ho capito dopo aver fatto l'errore più stupido della mia vita ma in fondo l'ho sempre saputo: tu sei la mia parte mancante, mi completi. Sei come il microfono: io senza microfono non posso fare quello che mi piace, non posso cantare e trasmettere tanti messaggi. Giù, voglio che resti sempre al mio fianco altrimenti mi perderò nel buio e da lì non ne uscirò. Sono perso senza di te. "
Sento il cuore battere veloce, lo sento più leggero. Un sorriso compare sul mio volto, contento di averle rivelato quello che lei è per me. Trovo il paio di calzini, non accorgendomi di lei: mi giro vedendo la sua ombra troppo vicina: è in piedi, una mano saldamente poggiata sul cassettone, l'altra sulla mia spalla. Rosse le sue guance, gli occhi lucidi.
Mi alzo rendendomi conto che sta in piedi e le metto le mani sui fianchi.
Scuote la testa."Toglile pure, mi reggo da sola. Sarò la tua luce nel tunnel, non sarai più solo. "
La guardo, di colpo l'abbraccio. Due frasi ma quelle che colpiscono in pieno, di quelle che hai sempre cercato. Io l'ho trovata la luce e ce l'ho adesso tra le mie braccia.
Arrivati in studio, dopo aver salutato tutti, andiamo dai costumisti e truccatori.
"Per l'idea che ci ha detto Sangio, Giulietta indosserai questa tuta nera, dovrai essere seria, ok? Sangio tu invece tutto bianco"
Il trucco di Giulia è leggero, capelli ondulati. Io invece capelli stirati e unghie bianche con l'anulare nero.
Entrambi scalzi.
Andiamo dove viene montata la scena per il video. Proprio come avevo pensato: un divano metà nero e metà rosa, una rosa bianca sulla parte nera e una torcia sulla parte rosa.Finiamo di registrare a mezzanotte e dopo aver salutato e ringraziato tutti, ci rechiamo verso casa.
Parcheggio la macchina in garage per poi farla scendere e tenendola sotto braccio camminiamo verso l'entrata del palazzo. Durante il breve tragitto qualcosa di appuntito si conficca nella mia spalla, tolgo velocemente il braccio suo da sotto il mio, inizio a vedere sfocato."Giulia" riesco a dire prima di svenire.
L'ultima cosa che sento è uno sparo, simile a quello che mi sparato il dardo appuntito. Poi più niente.
Mi risveglio su qualcosa di morbido, un letto, vedo tutto sfocato e mi fa male la testa. Vedo sagome di altre persone ma non riesco a metterle a fuoco.
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Si ferma il tempo quando sei con me.
FanfictionDue anni. Due anni sono passati da quel giorno, due anni da quando mi ha mentito. Perché non ha voluto dirmi niente? Perché me lo voleva tenere nascosto?