Capitolo 1

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Britney's pov

Avete mai avuto la sensazione che la vostra vita fosse incompleta? Io sì. Non c'è giorno che io non pensi che mi manchi qualcosa, è come se un pezzo del mio cuore se ne fosse andato lasciando un enorme voragine a divorarmi il petto, eppure non mi manca niente. Ho una bellissima famiglia che mi ha sempre dato amore e tutte le attenzioni che si possano desiderare, mi ha cresciuto come la donna che sono oggi e continua a vegliare alle mie spalle sebbene io abbia un buon lavoro e abbia raggiunto ottimi risultati nella mia carriera, ho una sorella fantastica che non mi ha mai voltato le spalle, che ha sempre messo la mia felicità prima di tutto e che ha preso il mio dolore in mano aiutandomi a sopportare il peso che avevo sulle spalle quando la mia vita stava crollando e ho il miglior compagno di vita che si possa desiderare, che ha lottato per noi contro tutto e tutti e che ogni giorno mi sostiene nelle mie scelte qualunque esse siano. Nonostante tutto questo mi sento vuota e so anche il perché. Il mio cuore è rimasto ancorato al passato, a quel gruppo di 16 adolescenti di tanti anni fa, nel cuore della mia amata New York e alle pareti di quella casa che ho lasciato per seguire il mio futuro, a quei 6 ragazzi che sono stati come fratelli per tutta la mia permanenza lì, alle risate racchiuse in quel luogo, alle lacrime versate, alle liti, agli abbracci infiniti e ai baci appassionati scambiati di nascosto o ad obbligo e verità, alle giornate in piscina, agli scherzi e alla loro compagnia. Sì mi mancano quei ragazzi, immaturi e spensierati, in quei momenti quando la libertà ci sferzava in faccia e il pensiero di crescere era solo un piccolo punto lontano e quando il peso delle responsabilità se condiviso era sopportabile, mi mancano con tutto il cuore, non so cosa darei per rivedere anche solo per una volta la faccia imbronciata di Katy quando non sapeva cosa mettere, le parole dolci di Jade, le facce buffe di John, l'amore con cui Jay preparava i suoi piatti, la sfrontatezza di Shawn, la saggezza di Liam, la disponibilità di Luke, la forza di Lexy, il calore di Nikky, la vicinanza di Ken, la timidezza di Justin e vorrei poter rivedere anche Cece e Jennifer nonostante me ne abbiano fatte di tutti i colori. Mi ripeto ogni giorno che prima o poi questa sensazione sparirà ma ci credo sempre meno e ogni mattina mi alzo cercando di non farmi abbattere dalla tristezza e sfoderando un sorriso, questa mattina non fa eccezione. Mi alzo con fatica controllando l'ora, sono le 5, ogni mattina è sempre peggio, non riesco mai a riposare come si deve e anche per questo a lavoro in alcune ore non do il meglio di me. Tutta la mia vita ha cambiato prospettiva quando io e Sam siamo andati a convivere, è stato subito dopo che Liam è partito ad Oxford, è stato accettato all'università ricevendo una borsa di studio, gli esaminatori dopo aver analizzato una sua tesi hanno deciso di chiamarlo per un colloquio, ovviamente lui lo ha passato a pieni meriti e circa un mese dopo è andato via di casa, quell'abitazione era così grande e tremendamente vuota che abbiamo deciso di trasferirci in una villetta nella periferia di New York, era dei miei genitori e dopo averla sistemata un po' abbiamo iniziato da zero una nuova vita insieme, all'inizio non sapevo come fare con il lavoro ma poi Sam mi ha convinto a riprendere le lezioni all'università, ricordo ancora che mi disse –Britney devi andare, sei sprecata ad una vita così, devi realizzarti perché nei hai tutte le capacità, se le avessi io sarei già laureato- e così mi iscrissi ad un'università vicino a New York e mentre Sam lavorava in un'azienda dei suoi genitori io studiavo per dare tutti gli esami, sono stati mesi duri perché ci vedevamo pochissimo e quei pochi pomeriggi in cui ero a casa li utilizzavo per studiare e portarmi avanti col lavoro, pensavo veramente che non ce l'avremmo fatta a superare questo periodo e che lui mi avrebbe lasciata e invece con mia grande sorpresa lui mi è stato accanto tutto il tempo, mi aiutava a ripassare e mi incoraggiava nei giorni degli esami, il giorno in cui mi sono laureata mi sono sentita realizzata e ho ricominciato a respirare dopo un lungo periodo di disperazione, pianti e crisi isteriche. Adesso lavoro da 4 anni in una delle più grandi aziende per la comunicazione d'America e sono incinta di due gemelli. Quando lo abbiamo saputo ci siamo guardati in preda alla pazza gioia, io rimasi a bocca aperta mentre Sam saltò in aria gridando –Diventerò padre, diventerò padre- quando alla prima visita abbiamo visto che erano dei gemelli il mio battito era aumentato pericolosamente mentre Sam si era messo a gridare ancora più forte tanto che un'infermiera venne nella stanza per vedere se fosse successo qualcosa. I mesi successivi sono stati i più pesanti per me, mi svegliavo con forti nausee e giramenti di testa, avevo la pressione bassa e ho pensato molte volte che avrei perso i bambini, sono stata un mese a letto in completo riposo ma mi sono ripresa fortunatamente, ho ripreso il mio lavoro e mi sono impegnata più di prima mentre Sam mi ripeteva di non sforzarmi troppo e adesso sono all'ottavo mese e continuo a lavorare senza sosta. Anche se adesso ho un pancione così grande che tutto è diventato faticoso, anche la semplice azione di allacciarsi le scarpe per me è diventata come scalare una montagna, continuo a tenermi in forma e ad allenarmi e molto probabilmente prima o poi sverrò per lo sforzo.

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