Capitolo 27

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                                                                                      Due anni dopo 


Katy's pov

Amore, serenità, spensieratezza queste parole rappresentano a pieno la mia vita. È strano come le emozioni, le situazioni e le necessità possano cambiare un individuo in così poco tempo. La mia vita fino a due anni fa era un completo disastro, non avevo un casa, un lavoro retribuito e a tempo indeterminato, non avevo una famiglia, degli amici, ero completamente sola e abbandonata a me stessa. Ho passato anni difficili in cui mi chiedevo se sarei mai riuscita a sopravvivere fino all'indomani, dove la notte e il giorno si accavallavano formando un limbo infinito di disperazione e sofferenza, una vita spenta e insignificante. Da quando però lui è ritornato nella mia vita improvvisamente tutto il disordine che covavo dentro me ha cessato di esistere riportando la calma tra i miei pensieri e la lucidità. Quel meraviglioso ragazzo che ha riportato il sereno tra le nubi grigie della mia testa è Jay, non potevo desiderare un migliore compagno di vita, lui che sa capirmi con un solo sguardo, che non perde mai la calma e che riesce a trovare una soluzione a tutto è anche il padre di mia figlia. La mia gravidanza non è stata per niente semplice, come tutto nella mia vita del resto, i primi 4 mesi sono stati i più duri, io e Jay non ci parlavamo e io essendo da sola non avrei mai potuto pensare di affrontare un qualcosa di così grande. Mi vergogno ancora molto per le mie azioni, ma un bambino in quel periodo non avrebbe di certo risolto i miei problemi anzi li avrebbe aumentati. Quando ci siamo rimessi insieme è stato tutto una discesa, lui mi aiutava molto e non perdeva mai una visita ginecologica, mi ha aiutato anche in tutte le spese per il parto ed era lì con me a tenermi la mano quando la nostra piccolina è nata, quel giorno non lo scorderò mai. Era una mattina di Febbraio, la notte prima aveva nevicato e le strade erano ricoperte da grossi strati nevosi, io ero in cucina e stavo facendo colazione, sfogliavo una delle mie vecchie riviste di un servizio fotografico a Miami, quando ho sentito un dolore lanciante al basso ventre, qualche secondo dopo ero tutta bagnata, corsi a chiamare Jay che era uscito da qualche ora per andare a lavoro –Jay...la bambina sta per nascere...mi si sono rotte le acque...fa presto- mi ricordo che dissi così cercando di frenare le contrazioni che erano una più dolorosa dell'altra –Cosa?! Arrivo subito tu preparati- aveva il fiato corto e la voce carica di preoccupazione, arrivò in 5 minuti e con la stessa velocità mi portò in ospedale, entrò in sala parto e mi tenne la mano mentre mi incitava –Forza Katy ancora uno sforzo! – gridava trafelato, quando la bambina nacque mi diede una bacio sulla testa –Bravissima Katy, sei stata fantastica- mi ripeteva eccitato, appena la piccolina cominciò a piangere il cuore mi si riempì di gioia e mi abbandonai ad un pianto liberatorio. La nostra piccola Kimberly Ritter, 3 chili e 50 centimetri di puro amore. Dopo la nascita della piccola ci siamo trasferiti a New York, era tempo di tornare alla nostra amata città e di cambiare appartamento perché diventato troppo piccolo per noi. Abbiamo trovato un villetta a poco prezzo in periferia e indovinate chi abitava a due case di distanza? Britney. È stato l'affare del secolo, finalmente potevo stare vicino alla mia migliore amica che mi è stata lontana per troppo tempo. Lei e Sam erano felicissimi e una conseguenza di ciò è stata che i nostri bambini tutt'ora crescono insieme, i gemelli sono di qualche mese più grandi rispetto a Kimberly ma non si sono mai creati problemi a riguardo. Io ho aperto una mia agenzia di moda, ho capito che era questo il mio sogno e il mio scopo nella vita, non avrei più fatto la modella ma le avrei accolte nella mia attività, mentre Jay ha aperto il suo ristorante dei sogni nel cuore di New York. Siamo tutti e due finalmente felici e siamo insieme ed è questo quello che conta.

Oggi è mercoledì, uno dei giorni più impegnativi della settimana. L'estate è iniziata solo da qualche giorno e già non si respira, mi giro su un fianco, non ho proprio voglia di alzarmi, non voglio che il mio cervello si riattivi perché so che mi scoppierebbe la testa. Se dormo ancora cinque minuti non succederà niente vero? Ma sì, cosa potrebbe mai accadere. Sento un lieve rumore di passi e poi la porta della nostra camera da letto si apre, qualcuno si arrampica sul letto e viene vicino a me –Mamma svegliati- mi chiama la piccola Kimberly –Ho fame- continua con voce imbronciata, apro gli occhi e lei sorride, due piccole fossette le affiorano sulle guance, -Ciao mamma- si butta sopra di me abbracciandomi –Buongiorno stellina- -Posso svegliare papi? – chiede alzando la testolina dal mio petto, annuisco mettendomi seduta, strofino gli occhi e mi preparo ad affrontare una nuova giornata, ormai ogni mattina è così –Papi svegliati- lo chiama lei scavalcandolo per mettersi tra le sue braccia –Papi svegliati- ci prova ancora e io sorrido, Jay è così stanco, torna sempre tardi da lavoro ma nonostante questo trova il tempo di giocare con lei. Dopo qualche minuto lui si gira e la alza in aria –Ciao papi! – dice la piccolina ridendo –Buongiorno principessa mia- si alza di scatto mettendola a cavalluccio –Buongiorno anche a te principessa grande- si avvicina a me dandomi un bacio sulle labbra –Buongiorno- dico io alzandomi, Kimberly si tappa gli occhi –Che schifo- dice facendo finta di vomitare –Allora dammelo tu un bacino- dice Jay sporgendosi verso di lei che si abbassa e da un bacio ai suoi capelli –Ho fame- continua mettendo il broncio –Allora andiamo a fare colazione- lui si alza portandola in spalla verso la cucina. Mentre loro sono di sotto io ne approfitto per lavarmi e cambiarmi e solo quando sono pronta scendo di sotto per fare colazione. Trovo Kimberly sul divano intenta a guardare la TV, dove stanno trasmettendo "Topolino" il suo cartone preferito mentre Jay è appoggiato al bancone e sorseggia un caffè. Mi avvicino a lui appoggiando il mento sulla sua spalla –Devi già andare? – chiede attirandomi più vicina lui –Purtroppo si, oggi è- -Il mercoledì infernale- finisce ridendo –Esatto quindi prima sarò allo studio prima potrò tornare- -Va bene ma non ti affaticare- -Lo stesso vale per te, a che ora finisci oggi? - -Dovrei essere a casa per le 9- -Allora vado a prendere io Kimberly da tua madre ok? - -Certo, ci vediamo qua- annuisco dandogli un bacio sulle labbra, sono costretta a staccarmi o non andrò mai a lavorare –Non dimenticare il pranzo- indica il cestino che mi ha preparato poggiato vicino alla mia borsa, sorrido e lo prendo, saluto la piccola –Mi raccomando non fare arrabbiare la nonna, io vengo più tardi- le do un bacio sulla testa –Va bene, ciao mamma- mi saluta con un abbraccio e torna a guardare la TV, proprio mentre sto uscendo il postino viene verso di me –Signora Ritter la posta- prendo l'unica busta presente –Grazie mille, buona giornata- mi fa un cenno col capo e va via –Posta? – chiede Jay mente rientro un attimo in casa –Si- apro la busta e leggo frettolosamente il contenuto, sorrido mostrandola a Jay –Ci siamo- quasi non ci speravo più –Allora è vero, ci rincontriamo- dice entusiasta. Britney me ne aveva parlato qualche tempo fa ma non avevo dato molto peso alle sue parole visto che è sempre molto impegnata col lavoro e non ha tempo per organizzare un matrimonio, ma adesso ho la prova qui davanti e fra due mesi ne avrò la conferma. I 16 stanno tornando. 

*SPAZIO AUTRICE* sono tornata con un nuovo capitolo! ormai questa storia sta finendo ma ho in mente una cosina che presto vi proporrò.  Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi va lasciate una stellina. Buona lettura!

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