Ken's pov
Da quando siamo entrati in chiesa ho sentito la sua presenza su di me. Anche a metri di distanza mi attirava verso di lei; una forza maggiore che ho dovuto combattere con tutto me stesso per non cedere alla tentazione di riabbracciarla. Non ho ceduto, volevo dimostrale di non essere più il Ken di due anni fa, il ragazzo impulsivo e tremendamente geloso, sono stato male cavolo! Sono cambiato, ho imparato la lezione e mi pento per il comportamento che ho assunto anni fa, ma adesso basta, non riesco più a starle lontano, ho bisogno della sua vicinanza più che mai. Mi lascio trasportare dalle emozioni e mi alzo dal tavolo mentre tutti gli altri sono in pista a ballare e cantare, a me non importa, devo andare da lei. È Seduta infondo alla sala, sguardo chino sul cellulare ma non appena mi avvicino alza la testa di scatto, mi guarda dritto negli occhi e si alza, corre verso di me, mi abbraccia stretto nascondendosi tra le mie braccia. Sono sopraffatto dal suo profumo, da questa sensazione di calore familiare, un tepore nostalgico che sa di casa, le tremano le spalle quando si stacca da me, il viso rigato di lacrime –Ken, mi sei mancato così tanto- dice stringendomi ancora, si aggrappa a me con tutte le forze –Jade io...- cerco di scusarmi con lei –Non mi interessa, so che sei cambiato si vede dal tuo sguardo ma non posso più sopportare di starti lontano Ken perché ti amo, questi anni ci hanno fatto bene ma è ora di smetterla- -Jade anche io ti amo, tanto anzi tantissimo- si sporge verso di me e con vigore mi attira in un bacio, infilando le dita tra i miei capelli mentre le lacrime continuano a rigarle il viso, appoggio le mani sulle sue guance calde e umide, quando ci stacchiamo sorride, non riesco a descrivere la sensazione di sollievo che provo in questo momento stringendola a me, abbiamo molte cose di cui parlare ma troveremo il tempo, abbiamo tutto quello del mondo adesso che siamo insieme. Tutti ormai radunati intorno a noi vengono ad abbracciarci, siamo di nuovo riuniti, tutti qui dopo due tremendi anni, anche adesso che la musica continua per noi il tempo sembra essersi fermato, siamo tonati a tanti anni fa quando come adesso tutti ci abbracciavamo in quella piccola stanza della nostra casa a New York. Anche se il tempo torna a scorrere so con certezza che noi non potremo più separaci perché abbiamo superato tutte le difficoltà che in passato ci avevano allontanati e siamo tornati quei 16, i vecchi 16 ragazzi, orami adulti legati per sempre dal filo dell'amicizia. Un filo immortale che andrà avanti di generazione in generazione. Finalmente siamo felici, finalmente abbiamo il nostro lieto fine.
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Una casa per sei
FanfictionTutte le amicizie più lunghe e durature partono da un gruppo. L'amicizia dei 16 ragazzi di New York è una di queste, partita da 6 amici che abitavano tutti in una grande casa si è ampliata sempre di più. Ci sono stati momenti di gioia infinita, di t...