Capitolo 20

204 12 0
                                    

Katy's pov

Corro via più veloce che posso attraverso le grandi sale dell'hotel. Sapevo che non sarei mai dovuta venire qui, cosa speravo? Di potergli parlare normalmente, di confidargli le mie ansie e paure e che poi lui mi avrebbe accolta tra le sue braccia? Sciocca e ingenua ecco cosa sono, questi terribili anni non mi hanno insegnato niente sono sempre la Katy del passato, legata a speranze futili e amori non corrisposti. Arrivata all'esterno mi fermo in un angolo e riprendo aria, il mio fiato crea delle nuvolette di fumo nell'aria e mi rendo conto di quanto faccia freddo anche se siamo a Settembre, osservo il cielo notturno di Los Angeles ricoperto da pesanti nubi che non preannunciano nulla di buono, ci sarà una forte tempesta, rappresenta a pieno ciò che sta succedendo dentro di me, la sua presenza ha messo in subbuglio tutto ciò che sapevo, la voragine che da qualche tempo si era richiusa in me si è riaperta con impeto e cerca di trascinarmi nell'oscurità. Quando mi sono "calmata" in qualche modo e sono pronta a tornare dentro per controllare la situazione la porta d'ingresso si apre –Katy? Katy dove sei? – chiede una voce che riconosco fin troppo bene, cerco di nascondermi, proprio come una bambina che scappa dall'uomo nero. –Katy ti prego torna qui ho bisogno di parlarti- trattengo il fiato per evitare di fare rumore ma dopo un po' tossisco per l'asprezza dell'aria di questa dannata sera, viene verso di me, sono in un vicolo cieco non posso più scappare, dovrò affrontarlo faccia a faccia. –Katy ti ho trovata finalmente- mi prende il polso, lo strattono bruscamente alla sua presa –Non toccarmi! - -Ti prego Katy perdonami io- -Ne ho abbastanza delle tue insulse scuse non ricordi cos'è successo l'ultima volta che hai provato a scusarti- -è proprio per questo che adesso sono qui, per parlarti, per chiarire tutto tra noi- -Non c'è più niente tra noi- ribatto velenosa sputandogli contro le parole, devo resistere, non riuscirà a piegarmi, fa un passo indietro come se fosse stato colpito da uno schiaffo –Forse hai ragione...ma ti prego di ascoltarmi- -Perché non vai da Caroline? Le sarai mancato molto- lo guardo negli occhi mostrandogli tutto l'odio e il ribrezzo che provo per lui in questo momento –Non sto più con lei da quattro mesi, da quando noi beh sai...- -Si lo so cos'abbiamo fatto ed è stato un errore non mi sarei mai dovuta fidare di te! – scandisco bene le parole –Mi fai schifo Jay! Per tutto quello che mi hai fatto sei un verme! - -Katy lo so, lo so, ci penso ogni giorno e mi struggo per questo ti prego lasciami spiegare, ti prego di regalarmi solo cinque minuti del tuo tempo, poi potrai anche dimenticarti di me o fare ciò che vuoi ti chiedo solo questo- -Ti ho dato più di quanto meritassi- abbasso la voce profondamente ferita –Ti sto implorando- non ho il coraggio di incrociare il suo sguardo, se lo facessi tutte le mie difese cederebbero e saremmo di nuovo punto a capo...No, devo per forza guardarlo o mi farò sottomettere ancora, alzo lo sguardo ed è proprio come temevo -Va bene... ma solo 5 minuti- cedo, lo faccio sempre, non posso resistergli, anche se provo con tutte le mie forze a restare ancorata all'odio.

Ci sediamo su una panchina lì vicino, riscaldo le mani col fiato per alleviare il freddo che sento e non solo all'esterno –Hai freddo? Vuoi la mia giacca? - -Non mi serve niente- lui me l'appoggia lo stesso sulle spalle e subito il suo profumo familiare invade le mie narici, devo trattenermi con tutte le forze per non sospirare per la felicità che mi provoca il suo gesto. –Comincio col dire che sono dispiaciuto per tutto ciò che ti ho fatto- sbuffo –Ascoltami ti prego, in questi anni di lontananza ho avuto modo di pensare, su tutto ciò che ho fatto in vita mia e ho pensato soprattutto a ciò che ho fatto a te. Quando abbiamo litigato quella volta e sono andato via di casa mi sono subito pentito di averti detto quel che ho detto ma quando sono tornato tu eri sparita, nessuno aveva tue notizie, ho passato un anno intero a cercarti ma non ti ho mai trovata. Così ho pensato che questa lontananza ci avrebbe fatto bene, ho sempre voluto il meglio per te e ho cercato di lasciarti tutto lo spazio possibile, non riuscivo a dimenticarti e il tormento per tutto quello che ti avevo fatto mi perseguitava, ho viaggiato per tutto il mondo tra i continenti e solo 5 mesi fa ho conosciuto Caroline, era una distrazione... dai pensieri che avevo su di te, pensavo di poterti dimenticare così, ma dopo un po' mi sono annoiato. Quando ti ho trovata ad Hollywood ho cercato di scusarmi, veramente ma poi è successo quel che è successo, io avevo già intenzione di lasciare Caroline e quando mi hai cacciato sono tornato da lei per dirglielo. Katy non so più come dirtelo mi dispiace tanto veramente non c'è giorno in cui non mi penta di ciò che ti ho fatto, non ho mai smesso di pensarti in tutto questo tempo, sei stata, sei e sarai sempre il centro dei miei pensieri. Ho passato terribili anni senza di te quindi ti prego ripartiamo da noi. – Non so cosa dire realmente se non guardarlo, il viso stanco, profonde occhiaie, guance scavate, mi si stringe il cuore a vederlo così, mi guarda con i suoi occhi cristallini ormai spenti tanto quanto i miei, so che non sta mentendo ma ho bisogno di sentirmelo dire –Jay tu mi hai fatto tanto male, ti prego dimmi che non stai mentendo- -Non sto mentendo Katy, non so veramente che fare vuoi che mi inginocchi? Va bene lo farò, farò di tutto per fartelo capire- -Non c'è bisogno di inginocchiarsi voglio che almeno per una volta tu mi dica ciò che senti realmente senza girarci attorno- ho bisogno di questo adesso, della sua sincerità o non potrò più fidarmi di lui, fa un profondo respiro e mi prende le mani, non le sottraggo, mi abbandono all'unico sentimento che mi rimane, l'amore, -Katy Parker io ti amo, te lo dirò fino alla fine dei miei giorni, sei la cosa più importante che ho, anche se non ci sono più speranze per un noi non smetterò mai di amarti, mai, mai, mai, mai più, non farò lo stesso errore e se dovessi riconquistarti da capo lo farei senza nessun problema. Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo devo continuare? – le lacrime scendono irrefrenabili, mi bagnano il vestito, le mani e le sue, un sorriso smagliante spunta sulle mie labbra –Avrei sempre voluto sentire queste parole da parte tua- dico singhiozzando –Tu mi ami Katy? - -Si, sì, sì e mille volte si ti amo Jay, quando te ne sei andato l'ho capito, mi si è materializzato davanti agli occhi ciò che provavo e pensando di averti perso ho sofferto molto, neanche immagini. – poggia la mano sulla mia guancia con delicatezza e cerca di fermare le lacrime che non ne vogliono sapere di smettere –Non piangere più ti prego- -Non riesco a smettere- -Allora non farlo, va bene così- mi tira tra le sue braccia. Sa di casa, la casa che cerco da 6 anni, che ho bramato con tutta me stessa, il cuore mi si riempie di gioia e scoppio in un urlo disperato, non merito tutta la felicità che mi sta donando in questo momento ma mi ci aggrappo con tutte le forze, ne ho bisogno, il mondo ad un tratto si tinge di colore tanto che ho bisogno di chiudere gli occhi. Da bianco e nero tutto si ricolora come per magia, il tempo ritorna a scorrere come un tempo, è tutto così perfetto che mi manca l'aria, inalo il suo profumo come ossigeno nell'aria e mi lascio andare ad un sospiro di sollievo stringendolo ancora di più a me, così io ritorno a vivere. Quando dopo interminabili minuti ci stacchiamo lui dice –Katy vuoi stare con me? – sorrido, le lacrime ormai asciutte sulle mie guance –E me lo chiedi? Ovvio che si ma dobbiamo ancora parlare di tante cose- -Certamente parleremo di tutto quello che vuoi, chiarirò tutti i tuoi dubbi- si avvicina titubante alle mie labbra come a chiedere il permesso così sono la prima ad avvicinarmi, un bacio rimasto in sospeso per troppo tempo, che trabocca d'amore, di passione, di parole non dette ma perfettamente capite, un bacio che sa di Katy e Jay le nostre essenze, le nostre anime mescolate in una sola, che si sono cercate disperatamente per anni e adesso che si sono ritrovate non si divideranno mai. Mi stacco dopo tre minuti buoni trafelata, anche lui adesso sorride affannato, una goccia mi arriva sulla fronte, alzo la testa e piano piano migliaia di gocce ricoprono la strada, -Sarà meglio entrare- dice lui e io lo seguo all'interno, ci sediamo su uno dei divanetti della reception ormai vuota –Jay c'è una cosa molto importante che devo dirti e devo farlo proprio adesso- dico io dopo un po' guardandolo seriamente negli occhi –Dimmi- anche lui diventa serio –Ecco vedi io...- abbasso lo sguardo, lui però mi alza il mento con una mano –Ci siamo solo tu e io- sorride e io mi sciolgo, merita di saperlo, devo dirglielo –Jay io sono incinta- abbasso le mani sul basso ventre accarezzandolo –Aspetta cosa? - -Aspetto un bambino- -I-io sono- -Si sei il padre- sorrido verso di lui –Da quanto? - -Quattro mesi ormai- -E tu per 4 mesi non mi hai detto niente badando da sola al bambino- -Ho rischiato di perderlo- dico con un po' d'imbarazzo, mi vergogno molto per ciò che ho fatto –Mio dio Katy, mi dispiace di averti lasciata sola per così tanto tempo- mi tira tra le sue braccia dandomi un bacio sulla tempia –Ma sei felice? - -Ma certo che lo sono, come potrei non essere felice di diventare padre- -Sono così felice Jay- appoggia le mani sulla mia pancia e si piega rivolgendo l'orecchio verso essa, appoggio le mani sulla sua testa –Lo senti? – chiedo –Si sento il battito- risale estasiato –Tra quanto sapremo il sesso? - -La prossima settimana ho la visita- -Allora andremo la prossima settimana- adesso mi sento viva, ringiovanita di 20 anni, forte, libera mi sento io. Rimaniamo ancora un po' a parlare poi sentiamo i passi di qualcuno precipitarsi verso di noi –Katy vi ho trovati- dice Britney trafelata –Si abbiamo- non ho neanche il tempo di finire la frase che sento un tonfo sordo, un urlo disperato, Britney per terra.

Attimi di silenzio interminabile, noi immobili come statue, lei ancora sul pavimento. Ci avviciniamo a lei –Britney, Britney rispondi! – la scuoto –Le acque- dice trafelata cercando di rimettersi in piedi –Cosa? Jay portiamola dagli altri- lui le prende una spalla io l'altra e la tiriamo su –Mi si sono rotte le acque, il parto era programmato per la prossima settimana, io ero solo venuta a cercarvi- geme dal dolore –Dobbiamo portarla in ospedale- dice Jay mentre ci affrettiamo a raggiungere la sala. –Sam! Sam! Presto vieni- urlo entrando, tutti si girano verso di noi, con espressione preoccupata ci corre incontro –Che le è successo? – chiede preoccupato –Le si sono rotte le acque- dico trafelata consegnandogliela –Cosa? Impossibile il cesario era programmato per la prossima settimana- -è caduta a terra dicendo che le si erano rotte le acque- aggiungo preoccupata tanto quanto lui –Britney mi senti? – chiede verso di lei –Sam...andiamo in ospedale- un altro gemito –Dio, resisti piccola! –

*SPAZIO AUTRICE* questo è uno dei miei capitoli preferiti, ho impiegato moltissimo tempo per scriverlo e ho messo tutta la mia essenza. Katy può essere considerata da molti un personaggio negativo, io ho voluto risaltare il suo lato fragile e tenero. Una donna che ne ha passate tante e che cerca di rivendicare la vita che le è stata sottratta. Mi rivedo molto in lei e penso che questo si sia capito. Sono anche un grandissima Jaty shipper (Come sono scontata). Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che siate riusciti a immaginarvi questa scena nella vostra testa e che l'abbiate vissuta proprio come l'ho vissuta io. Lasciate una stellina se la storia vi sta piacendo e buona lettura! 

Una casa per seiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora