Capitolo 2

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Lexy's pov

In questo periodo sembra che la vita mi sorrida. Vi è mai capitata questa sensazione? La pace interiore che è il meritato premio per aver raggiunto tutti gli obbiettivi prefissati? Io mi sento proprio così, in pace con me stessa come non capitava da tempo. Ho sempre pensato che per una come me timida e introversa non ci fosse un posto nella società, mi sarei accontentata di essere etichettata come quella depressa, asociale, strana del gruppo, ho sempre temuto il parere degli altri per qualsiasi cosa facessi, quelle dita puntate contro, le facce deluse si prendevano gioco di me, dei miei veri sentimenti, ero prigioniera di una maschera che non era la mia, ho alzato molti muri per far sì che la vera Lexy non potesse essere intrappolata o rovinata dalla cattiveria delle persone delle quali mi circondavo, volevo proteggermi mettendo al primo posto gli altri. Ho sempre dato tutta me stessa in ciò che facevo anche se poteva sembrare il contrario, ho cercato il mio posto in una società che si basa su degli stupidi stereotipi e mi sono adeguata. Nella mia vita mi sono sempre accontentata sorridendo ma non è stato facile e per tutte quelle volte in cui avrei voluto urlare ho piantato le unghie nei palmi e soffocato il dolore, ho sempre mentito agli altri e a me stessa, volevo solamente trovare la pace e la mia ultima relazione lo ha dimostrato... ho cercato di sopprimere i miei sentimenti verso quel teppistello silenzioso che mi osservava da un angolo, che mi attirava come una calamita anche se io cercavo di restare ancorata alle mie convinzioni, che con uno sguardo mi guardava nell'anima nonostante avessi alzato tutti quei muri attorno al mio cuore, a lui bastava un'occhiata per farmi tremare eppure lo volevo, lo desideravo, lo bramavo con tutta me stessa anche se stava con un'altra e io avevo un bravo ragazzo che mi amava veramente, cercavo di convincere me stessa che se fossi stata con lui questa stupida fissazione mi sarebbe passata. Ha stravolto tutti i miei piani, la mia vita e i miei sentimenti, ho fatto soffrire tutti quelli che avevo attorno per stare con quel ragazzo testardo, insensibile e sfacciato che alla fine mi ha regalato un lieto fine. Lui mi ha salvata da quella vita fatta di falsità e bugie in cui mi ero intrappolata con le mie stesse mani, mi ha liberata da catene opprimenti e mi ha mostrato la libertà, ha detto che avrei potuto fare qualsiasi cosa, ho smesso di fingere. Non scapperò più dalla realtà ma la affronterò a testa alta per mostrare a tutti chi è la vera Lexy Perry, una donna che lotta per se stessa e le persone che ama e che ha finalmente raggiunto la pace. Quel teppistello adesso dorme accanto a me, ha le spalle rilassate e il viso angelico. Da qualche anno conviviamo insieme, abbiamo un bellissimo appartamento in California vicino alla mia migliore amica Jade e mio fratello Justin, abbiamo entrambi una laurea e un lavoro, ci siamo realizzati insieme, mano nella mano, allontanando tutte quelle amicizie inutili che ci sparlavano dietro, abbiamo pochi amici ma veri. Quando abitavamo a New York eravamo in un gruppo di 16 ragazzi, ci siamo conosciuti lì. Lui era fidanzato con Katy, non mi ha mai sopportata quella lì, ha cercato in tutti i modi di allontanarci, io però non serbo rancore per lei, lo amava e dopo anni di relazione è difficile lasciar andare via una persona che in realtà ama un'altra, la quale vedi quasi tutti i giorni. Mentre io stavo insieme a Jay che era il coinquilino di Katy, era un ragazzo gentile e dolce, quando ci siamo lasciati ho sentito un senso di colpa opprimente che mi attanagliava il petto, non riuscivo più a guardarlo negli occhi, mentre lui verso di me aveva uno sguardo comprensivo e sorrideva nonostante tutto, siamo rimasti in buoni rapporti ma sono quasi 4 anni che non ci vediamo, in realtà è da 4 anni che ho perso i contatti con tutti gli altri e pensare che ad alcuni ero pure legata...Scuoto la testa e mi giro verso Shawn.

Sono le 9 e lui dorme ancora, mi metto seduta prendendo la coperta e appoggiandomela sulle gambe –A cosa pensi? – chiede lui con gli occhi chiusi, balzo sul posto –Shawn mi hai fatto prendere un colpo- dico ricomponendomi –Pensavo al passato- rispondo dopo un po' con lo sguardo perso nel vuoto, sbuffa accanto a me aprendo gli occhi –Ancora? C'è qualcosa che ti preoccupa? - -No stavo solo pensando, ai 16- si alza anche lui tirandomi per un braccio sopra di lui – Sicura che non c'è altro? - annuisco arrossendo –Che c'è perché sei tutta rossa? – chiede lui sorridendo –Shawn rivestiti ti prego- scendo da lui ridendo –Ah si scusa- si alza rivestendosi, resta a petto nudo e il mio sguardo si ferma automaticamente sulle nostre lettere intrecciate vicino al suo collo, sorrido. Mi alzo sul letto per ritrovarmi alla sua altezza –Sicura che vada tutto bene? Mi sembri strana- -Ho il presentimento che presto accadrà qualcosa- -Va bene filosofa andiamo a fare colazione- mi carica in spalla dandomi una pacca sul sedere –Shawn che fai?! - -Ti porto in cucina come un galantuomo, cerco di fare il romantico- -Questo non mi sembra tanto romantico- dico io scoppiando a ridere –Il sangue mi va al cervello e ho le tue chiappe in faccia- -Una bella visuale direi- dice lui scendendo le scale –Questo non c'entra- -Ecco principessina siamo arrivati- dice appoggiandomi al bancone della cucina, si infila tra le mie gambe e mi dà un bacio sulle labbra scendendo sempre più in basso –Abbiamo finito da poco non ti sei stancato? - -Non mi stancherai mai con te- fa un sorriso storto –Scemo- lo allontano amichevolmente e suonano al campanello –Che palle già di mattina presto- -Sono le nove- dico io alzando gli occhi al cielo -è presto- dice lui imbronciato e poi va alla porta –Sei mezzo nudo vado io- scendo dal bancone con un salto –Parli tu che hai solo una maglietta! - -Si ma è tua mi arriva a metà coscia- -Lexy stai ferma apro io- dice lui affrettandosi ad aprire la porta –Buongiorno a lei- risponde annoiato prendendo la posta –Si buona giornata- chiude la porta –Io odio i postini- -Lo dici ogni volta- tra le varie bollette trovo una busta bianca con un nastro rosa con il quale è legato un fiore, la apro e leggo –Lexy Perry e Shawn Montgomery siamo lieti di invitarvi al nostro matrimonio che si svolgerà il 16 Settembre al "Magic Castle" di Los Angeles. Sia il ricevimento che la celebrazione si svolgeranno qui, dopo vi sarà data anche una camera d'hotel. Lexy Perry è stata scelta come damigella d'onore della sposa. Speriamo che verrete

Jade Brookes e Ken Tripper-

-Non ci posso credere- dice Shawn mettendosi una mano sul viso –Chiamo subito Jade- dico io prendendo precipitosamente il telefono e camminando frettolosamente per la cucina –Pronto? Lexy sei tu? – chiede Jade con la voce impastata dal sonno –Jade Brookes cos'è questa storia? - -Quale storia? - -Perché non mi hai detto che dovevi sposarti? Pensavo fossimo migliori amiche, quando è successo? Il matrimonio è tra una settimana quando lo avete organizzato? – la tempesto di domande, ancora non mi capacito, dall'altro capo sento una lieve risata –Lo stiamo organizzando da un anno Lexy, volevo fare a tutti una sorpresa per questo non te ne ho parlato- -Tu da un anno stai organizzando il tuo matrimonio e vieni a dirmelo una settimana prima? – chiedo in un urletto isterico –Ti ha dato di volta il cervello Jade? E poi come potete permettevi Il Magic Castle? È carissimo- -I miei genitori stanno pagando il ricevimento come regalo di nozze e per il resto ci stiamo pensando noi adesso tono a dormire Lexy va bene? Notte- -Aspetta Jade- urlo ma lei ha già staccato, lancio il telefono disperata –Non posso crederci, non mi parlato del fatto che si stesse per sposare e ci siamo viste 3 giorni fa- Shawn mi blocca per le spalle –Fai respiri profondi ok? Va tutto bene- lo guardo negli occhi appoggiando la fronte alla sua –Ci sarà stato un buon motivo per il quale non te ne ha parlato- -Si ma siamo amiche- -Lexy- dice lui facendo un profondo respiro –Va bene mi calmo- -Ottimo adesso apri il pacco- mi sporgo per vedere il pacco in cucina –è opera tua?- chiedo guardando il fiocco sulla confezione –No è arrivato con la posta non te ne sei accorta? - scuoto la testa e mi avvicino per aprirlo, alzando il coperchio trovo un bellissimo vestito oro rosa –Questo è troppo- dico scuotendo la testa –Ti ha pure preso il vestito, magari per farsi perdonare- -L'ha preso anche a te Shawn- tiro fuori lo smoking nero e glielo porgo, trovo anche delle scarpe e dei gioielli –Le sarà costato un occhio della testa- dice lui osservando l'abito –Non posso accettare- -Sai com'è fatta Jade c'è il rischio che scoppi a piangere se rifiuti- -Ho bisogno di elaborare tutto- dico staccandomi da lui e andandomi a sedere sul divano –Ti preparo la colazione- dice lui sistemando il caos che ho lascito in pochi minuti, io lo dicevo che stava per succedere qualcosa.

Dopo aver fatto una sostanziosa colazione mi alzo dal divano per potermi preparare e andare a lavoro –Ti sei calmata? – chiede Shawn dalla cucina –Non proprio ma le tue uova e bacon mi hanno aiutata- -Le mie uova aiutano sempre, ricordalo- -Si ma non ti vantare- scuoto la testa, cerca sempre di farmi ridere per allontanare i brutti pensieri, non lo ringrazio mai abbastanza per tutto quello che ha fatto e fa per me, senza di lui non sarei riuscita ad andare avanti. Dopo aver sistemato la casa ed essermi preparata scendo al piano di sotto, Shawn è in cucina seduto al bancone col computer davanti, una tazza fumante di caffè è accanto a lui e sembra molto concentrato, mi avvicino abbracciandolo in vita e appoggiando il mento alla sua spalla, lui distrattamente allunga la mano per accarezzarmi la testa –Stai andando? – si gira verso di me –Si ho molto lavoro da fare oggi- -Io vengo a darti il cambio oggi pomeriggio- -Va bene non lavorare troppo però- -Anche tu, ti amo- -Io di più- dico uscendo dalla porta, adesso un bel respiro profondo Lexy e inizia la tua giornata, andrà tutto bene, deve essere per forza così.

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