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Aveva paura, tanta.

Il suo sguardo era lontano, il suo viso rosso come un peperone e le sue mani ferme, anziché ad accarezzarmi il corpo come suo solito.

Consco dovessi essere io a prendere l'iniziativa, mi tirai su sistemandomi sulle ginocchia: mi tolsi la maglietta lanciandola a terra e tornai su di lui, sorridendo appena nel vedere come con la coda dell'occhio guardasse i miei addominali scolpiti.

Gli baciai le guance, la linea della mandibola e poi il collo, dove mi soffermai a creare dei succhiotti con molta cura in mezzo a quelli già esistenti.

Lui ancora era fermo, divorato dai timori e dalla paura di sbagliare, e lo guardai mentre mi strusciavo col bacino contro al suo, lentamente.

I suoi occhi lucidi erano palese sintomo di piacere, così come il fatto che tenesse il braccio davanti alla bocca per trattenere sospiri e gemiti, ma ancora non faceva niente.

Continuai senza arrendermi ed infilai le mani sotto la maglietta che ancora indossava.

Gli accarezzai il ventre caldo, i fianchi ed il petto e più risalivo con le mani, più la sua maglia si alzava scoprendo il suo corpo.

"Alza le braccia."

Lo fece dopo un primo istante di esitazione e così potei iniziare a spogliarlo, lasciandogli però i pantaloncini.

Torturai i suoi capezzoli esposti con la bocca e le dita, succhiandoli, mordendoli e torcendoli.

E quando vidi che stava di nuovo per coprirsi la bocca gli afferrai i polsi impedendoglielo: non doveva trattenersi, non con me.

Nonostante la mia richiesta più che palese di gemere senza alcuna paura, Jimin continuò a mordersi le labbra nel tentativo di stare in silenzio, vergognandosi del proprio piacere.

A quel punto mi fermai e tornai col viso sopra al suo, in modo da poterci guardare dritti in faccia.

"Jimin, amo i tuoi sospiri ed i tuoi gemiti: non nasconderli."

Mi guardò visibilmente imbarazzato ed annuì poco convinto, cosa che non mi sfuggì affatto.

Gli accarezzai dolcemente una guancia e gli sorrisi nel tentativo di infondergli un poco di calma.

I suoi occhioni scuri erano pieni di timori e le sue labbra erano già distrutte dai morsi, cosa che mi dispiacque non poco.

Gliele baciai dolcemente e con la lingua le passai dolcemente cercando di lenire quei piccoli taglietti che si era autoinflitto, tutto perché non voleva mostrarsi a me per il ragazzo timido che era.

"Se vuoi che ci fermiamo basta che tu lo dica."

Feci per allontanarmi, ma lasciandomi senza parole le sue mani mi afferrarono per i capelli impedendomi di alzare il capo anche solo di un'altro centimentro.

"N-no, io... voglio farlo."

Fu la prima volta che disse qualcosa con convinzione, deciso e determinato, e dopo un iniziale stupore gli sorrisi, baciandolo a stampo.

"Ogni tuo desiderio è un ordine, mio principe."

Tornai sul suo corpo e stavolta anziché fermarmi sui suoi capezzoli scesi con una scia di umidi baci fino al suo inguine ancora nascosto.

Succhiai la sua pelle scoperta poco sopra l'elastico e poi iniziai pian piano ad abbassare pantaloncini e boxer, lasciandogli il tempo di fermarmi.

Ma lui non lo fece, nonostante la vergogna a renderlo praticamente paonazzo lasciò che lo spogliassi ed il suo membro turgido si rizzò senza più nulla a costringerlo vicino al corpo.

Svettava orgoglioso e con l'acquolina in bocca decisi che prima di farlo mio avrei donato a Jimin estasi pura.

Baciai la punta lucida ed iniziai a leccare con cura tutta l'asta, dal basso verso l'alto mentre con le dita stuzzicavo i suoi testicoli morbidi e sensibili.

Lo sentii irrigidirsi praticamente all'istante e fra una lappata e l'altra ne sorrisi, lo sguardo rivolto in alto verso il suo viso contratto dal piacere.

Lo presi in bocca con un unico e fluido movimento e per la prima volta sentii un sussulto scuotere il suo corpo sinuoso, tanto da farmi quasi sorridere se non avessi avuto le labbra occupate con altro.

Lo succhiai avidamente, facendo ben attenzione ad incavare le guance il giusto da farlo godere appieno, e con la mano continuai a dare attenzioni a quel punto sensibile poco più sotto, pieno di seme che da lì a poco avrei fatto riversare nella mia bocca.

Non amavo fare pompini, avevo sempre trovato alquanto disgustoso il mettere la lingua in certi punti, ma con Jimin era completamente diverso: con lui avrei fatto e mi sarei fatto fare qualsiasi cosa senza battere ciglio.

Se mai mi avesse perfino chiesto di essere passivo, lo avrei accolto dentro di me senza alcuna esitazione.

Continuai a succhiare e Jimin iniziò lentamente a perdere le staffe; il suo petto si gonfiava e sgonfiava sempre più velocemente, i primi sospiri cominciavano a sfuggire dalle sue labbra e quando scesi a prenderlo completamente in bocca fino a premere il naso contro il suo pube un gemito soffocato riempì la stanza.

Quel suono paradisiaco mandò una scarica elettrica al mio membro eccitato ed il desiderio di continuare l'amplesso fino a raggiungere l'orgasmo si fece ancora più forte.

Volevo di più, volevo più piacere per me ma soprattutto per Jimin.

Per questo abbassai ed alzai la testa sempre più veloce, sempre più ingordo, ed uno spasmo gli fece tremare le gambe mentre inarcava la schiena.

Ed eccolo lì il punto di non ritorno.

"J-Jungkook!"

Sentire il mio nome fuoriuscire dalla sua bocca solamente a causa del piacere fu una tentazione enorme ed in quel momento la mente mi si affuscò e la voglia di fotterlo fino a spezzargli la schiena si fece sempre più incombente.

Ma dovevo resistere, altrimenti non si sarebbe mai scolto completamente.

Gli afferrai le natiche e le strinsi dividendole l'una dall'altra, sfruttando la presa su di esse per iniziare a fargli muovere il bacino contro i miei movimenti di bocca.

Lasciandomi senza fiato la mano di Jimin corse ad afferrarmi i capelli, stringendoli con forza per tenermi fermo dov'ero mentre il suo membro di gonfiava, pronto a lasciare che il seme fuoriuscisse.

Ma non potevo farlo venire perché altrimenti non appena liberatosi sarebbe tornato il solo Jimin pauroso e timido.

Mi staccai dal suo membro e lui mi guardò incredulo e pieno di disappunto perché sì, ormai era al culmine e voleva solo venire.

"Mi dispiace Jimin, ma non è giusto che io non abbia ancora ricevuto nulla e tu sia già ad un passo dall'orgasmo."

Schiuse le labbra e le sue guance già rosse si scurirono ancora di più mentre ansimava pesantemente nel tentativo di riprendere fiato.

"A-allora è meglio se prendi i preservativi."

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SPAZIO POLIPETTA 🐙

Smut un po' di verso da quelli cui ci siamo abituati in questa storia, che ne pensate? Vi ispira di più questo, oppure erano meglio quelli di prima? (il continuo sarà comunque molto mlmlml)

Sono due giorni che non dormo a causa di un dolore allucinante al braccio sinistro, ho un ematoma color melanzana grande come un'arancia (ringraziamo il mio moroso che mi ha buttata giù dal letto mentre gli facevo il solletico).

E niente, purtroppo devo dirvi che ci siamo avvicinando alla fine di questa storia! Spero comunque che vi stia piacendo💜

Kiss Cam [KOOKMIN]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora