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"Buon pomeriggio Jimin."

Lo salutai con un bacio sulla guancia quando iniziò a mugugnare mentre stendeva le braccia sopra la testa, stiracchiandosi.

Erano ormai le due e dopo una bella dormita mi sentivo decisamente bene, anche se avevo ancora il naso tappato e la gola un poco irritata.

"Mh buongiorno..."

La sua voce roca impastata dal sonno era adorabile e lo strisi di nuovo a me quando tornò a poggiarsi al mio petto.

Coi capelli tutti spettinati, gli occhi socchiusi ed il broncio tipico di chi era ancora mezzo addormentato, Jimin era il ragazzo più adorabile che io avessi mai visto.

Sorrisi senza nemmeno rendermene conto e subito mi piegai a baciare quelle labbra rosse e lucide tanto invitanti.

Il mio gesto venne ricambiato senza alcuna esitazione e in men che non si dica ero sopra di lui che lo baciavo appassionatamente, le sue mani strette sulle mie spalle.

Averlo sotto di me era stupendo, specialmente quando le lenzuola ancora ci tenevano protetti nel loro abbraccio, il calore dei nostri corpi intrappolato in quella stoffa a creare un'atmosfera più che accogliente.

Inclinai il viso per avere un accesso più comodo alla sua lingua ed i suoni bagnati dei nostri baci furono soave musica per le mie orecchie.

Premuti l'uno contro l'altro i nostri cuori erano vicini più che mai grazie a tutto quel che avevamo condiviso poche ore prima.

Il conoscere lati nascosti l'uno dell'altro ci aveva avvicinati ancora di più rispetto a prima e adesso le sue mani infilate fra i miei capelli erano ancora più piacevoli.

Aveva detto chiaramente quanto amava alla follia stringere quelle mie ciocche scure, sentirmi suo più di ogni altra cosa come mi tenesse per le redini.

Mi divisi dalla sua bocca soltanto dopo parecchi minuti e riaperti gli occhi rimasi accigliato nel trovare Jimin rosso di vergogna con lo sguardo rivolto altrove.

"Jimin?"

Non mi rispose e quando mi abbassai per potermi poi scostare capii perfettamente il perché del suo imbarazzo, sorridendo all'istante.

"Appena sveglio e già così voglioso?"

Si voltò di scatto schiudendo le labbra per ribattere, ma le parole gli morirono in gola nel rendersi conto che in effetti non vi era nulla che potesse dire per negare la cosa.

Mi piegai di nuovo col bacino e stavolta mi strusciai per bene facendogli notare che non aveva nulla di vergognarsi giacché non era il solo ad essere eccitato.

Eravamo giovani e le dosi massicce di ormoni adolescenziali ancora non ci avevano abbandonato... e poi eravamo assieme ai nostri rispettivi amati.

Sarebbe stato strano non avere alcun tipo di desiderio dopo essere stati sdraiati appiccicati ed essersi baciati così a lungo.

Mi rigettai su di lui, stavolta sul suo collo, e lo sentii sospirare non appena lasciai un languido bacio su quella pelle morbida ed invitante.

Iniziai a farmi largo fra le sue gambe prendendo l'iniziativa e gli strinsi il fianco con una mano, tenendolo stretto a me.

"A-aspetta Jungkook!"

Mi fermai, ma quando lo vidi allungare la mano verso il comodino, in particolare verso quella scatoletta che conoscevo fin troppo bene, lo bloccai afferrandogli il polso, costringendolo a guardarmi.

"Jimin, voglio farlo col vero te stavolta."

Sapevamo entrambi a cosa mi riferissi: la sua abitudine di fumare uno spinello in modo da essere più espansivo e senza vergogna era nota a tutti e due e nonostante agli inizi fosse stata fondamentale per avvicinarci, adesso era diventata una presenza superflua.

Le sue provocazioni ed i suoi sorrisi pieni di malizia erano eccitanti più che mai, ma per una volta volevo vedere il vero Jimin, il ragazzo timido ed impacciato che per tre anni non aveva avuto il coraggio di dichiararsi a me.

Volevo ammirare le sue guance rosse e le sue espressioni incerte, volevo sentire come tentava di trattenere i gemiti ritenendoli imbarazzanti, volevo sentirlo pregarmi non perché la droga lo avvantaggiava, ma perché era davvero al limite e non riusciva più a resistere.

"J-Jungkook, io non-"

Era palese non fosse completamente sicuro di quella mia proposta, ma lo costrinsi ad allontanare la mano dal contrnitore in cui teneva l'erba.

Lasciai il suo polso ed alzai la mano per accarezzargli la guancia, facendogli inclinare il viso in modo che mi guardasse.

"Ti fidi di me, Jimin?"

Mi guardò incerto, le sopracciglia piegate all'ingiù e gli occhi grandi puntati su di me.

Non sapevo cosa gli stesse passando per la testa: aveva trascorso tre anni chiuso in sé stesso coi propri sentimenti e durante quel tempo chissà quante volte aveva provato a farsi coraggio per avvicinarsi a me, fallendo miseramente.

Chissà quanti metodi aveva provato per darsi la forza necessaria a parlarmi, chissà quanto impotente e disarmato si sarebbe sentito senza quella droga leggera che bloccava le sue paure e timidezze.

Ma non vi sarebbe stato alcun drago da cui divendersi a suon di fendenti, non in quel momento in cui eravamo noi due soltanto, ad un passo dal fare l'amore.

Poteva spogliarsi della propria armatura senza alcun timore perché a fargli da scudo ci avrei pensato io, le braccia puntate accanto al suo viso e la schiena nuda offerta alle frecce nemiche.

Non doveva temere nulla, non finché era con me.

Lo guardai in silenzio, in attesa di risposta, e lui sospirò profondamente per poi deglutire visibilmente in ansia.

Alzò gli occhi incatenandoli ai miei e lì seppi la sua scelta.

"Mi fido di te, Jungkook."

Alzò la mano ad accarezzarmi la guancia e con la timidezza a fargli sudare i palmi si inumidì le labbra e si sporse verso di me, a baciarmi sugellando così la sua decisione.

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SPAZIO POLIPETTA 🐙

Aggiorno al volo che ora vado a vedere Dune, bye byeeeeeee✨💜

Amo alla follia questo capitolo fksfmmsdmdm

Kiss Cam [KOOKMIN]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora