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Non persi tempo, lo baciai senza attendere oltre come avevo sognato di fare fin da quando ero salito in moto diretto a casa sua.

Col suo viso fra le mani premetti le labbra sulle sue e lo sentii iniziare a tremare scosso dai singhiozzi.

Feci per staccarmi, ma lui subito si riappropriò della mia bocca gettandomi le braccia al collo e tenendomi stretto a sé mentre io facevo altrettanto, non volendo farmelo scappare in nessun modo.

Sapere di non essere soltanto uno dei tanti era la gioia più grande e l'essere ricambiato lo era altrettanto: lasciai il suo viso e abbassandomi lo presi in braccio da sotto le cosce e mi diressi a memoria verso quel posto in cui avevo scoperto il suo corpo e la sua anima, la stanza da letto.

Lo poggiai delicatamente sul materasso e quando le sue mani corsero subito a sbottonarmi la camicia lo fermai.

Stavolta niente sesso, non quando lui ancora piangeva ed io ero ancora sconvolto.

Rotolai mettendomi a pancia in su e trascinai Jimin sopra di me, accarezzandogli la schiena mentre lasciavo teneri baci a stampo sulle sue labbra e sulle sue guance umide ed arrossate.

"Jungkook..."

Mi fermai soltanto allora, pensando volesse dirmi qualcosa, e sistemandosi meglio sul mio petto alzò il viso per potermi fissare mentre ero poggiato sul cuscino.

"È vero tutto quello che hai detto prima? Che ti piaccio non perché sono provocante?"

Quella domanda dal sapore amaro era intrinsa fino all'osso di insicurezze e ne fui triste: Jimin era bellissimo sì, ma era anche dolce e gentile, due caratteristiche tutto fuorché inferiori all'aspetto fisico che per lui era sempre stato causa di prese in giro ed ostacoli.

"Certo che è vero Jimin. Amo anche quando mi stuzzichi e giochi con me ovviamente, ma c'è altro oltre a quello."

Gli sorrisi di nuovo e vedere il sollievo nel suo sguardo fu bellissimo.

"Jimin, posso farti una domanda un po' personale?"

Mi guardò timoroso, ma più annuì andandosi a stendere accanto a me, sul fianco così da potermi guardare.

Io feci altrettanto per essere faccia a faccia ed allungai la mano a stringere una delle sue.

"Perché pensavi non avresti avuto alcuna possibilità se non approcciandomi con fare malizioso?"

Sapevo si trattasse di un argomento estremamente sensibile per lui, ma volevo capire, volevo sapere cosa c'era in quella testolina così da poter far qualcosa per farlo star meglio.

Lui distolse lo sguardo con fare timido ed iniziò a parlare a voce bassa senza rialzare il capo, ma sempre stringendomi la mano.

"Da quando avevi iniziato a farti crescere i capelli e a diventare più muscoloso avevo saputo che ti divertivi con varie persone da una botta e via. Quei ragazzi erano sempre belli e mai nascondevano il desiderio di stare con te durante la notte. Ti si avvicinavano, ti lanciavano sguardi maliziosi..."

Tornò a guardarmi con tristezza e per dargli un poco di coraggio aumentai la forza delle mie dita attorno alle sue.

"Jungkook, avresti mai fatto sesso con un ragazzo sovrappeso, con problemi di acne ed introverso?"

Sapevo me lo avrebbe chiesto e nonostante fossi consapevole sapessimo entrambi la risposta, parlai comunque.

"No, non lo avrei fatto, non per una scappatella. Per esse scelgo persone sexy perché l'unica cosa che conta in quelle situazioni è l'attrazione fisica, il desiderio sessuale."

Mi avvicinai ancora e lasciai la sua mano per potergli accarezzare il viso dopo che i suoi occhi iniziarono ad essere di nuovo lucidi: sapeva avrei detto quello, ma sentirlo a voce alta e direttamente da me... doveva far male.

"Ma Jimin, quando si parla di amore la bellezza non si limita ad un corpo attraente. Sì, forse se ci fossimo incontrati di nuovo quando ero matricola non ti avrei proposto di andare a letto assieme, ma ciò non mi avrebbe impedito di stare con te a chiacchierare e chissà, magari mi sarei innamorato proprio com'è successo ora."

A quel punto Jimin ricominciò a piangere di nuovo e gli offrii il mio petto dove si rifugiò senza alcuna esitazione, stringendomi la maglietta mentre gli circondavo la vita con ambo le braccia.

Non riuscivo nemmeno ad immaginare quanto fosse stato difficile per lui cambiare in modo così drastico il proprio aspetto e nascondersi dietro la marijuana per potersi avvicinare a me, così gli baciai dolcemente la fronte.

"Sei perfetto Jimin, lo sei adesso e lo eri prima."

Ma proprio mentre stavo per chinarmi a baciarlo ancora una volta il mio cellulare iniziò a vibrare nella tasca dei jeans.

"Pronto?"

-Hey Jk! So che sei con Jimin e tutto, ma devi assolutamente venire alla festa di stasera!-

Ovviamente era Matthew e mentre il ragazzo accanto a me continuava a strusciarsi sul mio petto cercando di arrestare il proprio pianto allontanai il telefono dall'orecchio.

"Parla, sei in vivavoce."

-Oh, ciao Jimin! Stavo dicendo, oggi ci sarà il miglior party dell'anno anzi, dei miei interi cinque anni di college!-

Agrottai le sopracciglia con poca convinzione: BM amava le feste, ma mai aveva sostenuto che una fosse meglio di tutte le altre.

A lui bastavano ragazze ed alcool, il resto era superfluo.

"Come fai a dire che sarà il migliore?"

-Perché sarà a casa di Hill.-

Tutti conoscevamo Johnathan Hill, figlio di un giudice ed iscritto ad ingegneria che abitava da solo nella miglior casa di tutto il quartiere universitario.

Con la piscina, la vasca idromassaggio riscaldata, l'angolo bar nella veranda e otto camere da letto matrimoniali.

"Cosa?!"

-Esatto, non ci credevo neppure io, ma succederà davvero! In cinque anni mai ha fatto una festa a casa sua! Venite?-

Abbassai lo sguardo a cercare gli occhi di Jimin e quando gli incrociai non ci servì parlare per capire cosa desiderassimo.

"Assolutamente sì."

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SPAZIO POLIPETTA 🐙

FESTAAAAAAAAAAAAA

Kiss Cam [KOOKMIN]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora