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Sabato sera, due settimane dopo il mio inizio dell'università.

Si stava stretti in quella casa piena di studenti di ogni facoltà possibile, ma avevo comunque trovato un poco di spazio per potermi sedere su uno dei due divani in mezzo alla sala.

"Togliti la maglietta!"

La ragazza che da quel che avevo capito frequentava il terzo anno arrossì fino alla punta delle orecchie, ma sotto gli occhi di tutti fece come ordinato dopo che la bottiglia si era fermata puntando verso di lei.

Fra gli applausi più maschilisti di sempre rimase in reggiseno davanti ai presenti e dopo aver alzato il dito medio fece girare il contenitore di birra ormai vuoto.

Era la prima volta che facevo quel gioco: da dove venivo non erano cose comuni feste di tali proporzioni e quelle rare volte che se ne organizzavano venivo talmente riempito di raccomandazioni da parte di mamma e papà che alla fine me ne rimanevo in disparte con l'ansia.

"Tu, come ti chiami?"

Rialzai lo sguardo e vidi tutti fissarmi perché stavolta il collo della bottiglia mi aveva scelto come nuova vittima.

"Jk."

Raramente mi presentavo col mio nome completo siccone odiavo quando i non madrelingua coreana lo pronunciavano storpiandolo in malo modo.

"Bene Jk, obbligo o verità?"

"Obbligo."

Lo dissi senza nemmeno pensarci, eccitato più che mai per la mia prima volta con quel gioco e tutti attorno iniziarono a fare mille proposte a quella ragazza ancora mezza nuda per il mio ordine.

"Zitti ragazzi, so già cosa fargli fare! Ti obbligo a baciare Park! Con la lingua ovviamente."

Dopo un primo attimo di stupore collettivo tutti iniziarono a sghignazzare mentre due ragazzi si alzavano per andare alla ricerca di questo famigerato Park.

Non avevo la più pallida idea di chi fosse, ma quando quei miei coetanei tornarono tenendo sottobraccio un ragazzo sovrappeso con le guance piene di rossori e brufoli capii il perché di quelle risate mal celate.

Era un ragazzo considerato sfigato.

"Povero Jk, mi fa quasi pena: è ancora una matricola..."

I commenti furono molti altri mentre con il capo chino si avvicinava a me, visibilmente controvoglia e a disagio in mezzo a tutta quella gente.

Si vedeva lontano un miglio quanto quelle frasi per lui fossero ormai scontate, una colonna sonora per ogni volta che faceva il proprio ingresso nell'inquadratura.

"Che schifo, io mi sarei rifiutata di fare un obbligo del genere!"

Lo disse a tono decisamente alto apposta per farsi sentire da tutti quanti e a quel punto sbottai rispondendole in malo modo.

"Certo che se ti fa schifo un bacio non oso immaginare quanto ti faccia schifo la tua faccia."

Tutti si zittirono increduli, anche perché la ragazza che aveva parlato non era affatto brutta anzi, era decisamente di bell'aspetto.

"Che cazzo stai dicendo piccoletto?"

"Oh, ti sei offesa? Ti senti ferita dal mio insulto? E allora cosa ti fa pensare che anche lui non si senta male dopo quello che hai detto?"

Non mi rispose, ma mi fissò alquanto incazzata mentre dopo un primo attimo di stupore generale la gente attorno a noi iniziò a bisbigliare fra di loro.

Kiss Cam [KOOKMIN]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora