Oggi dopo aggiornamento per celebrare la fine dell'anno! Sperando sempre che il successivo sia migliore del precedente!
xoxo
•Blair indossò il suo miglior abito a quadri neri e bianco che aveva, si sistemò un cappellino nero sui capelli castani che le scendevano fino a poco sotto le spalle in morbide onde scure. Guardò il suo riflesso allo specchio, si aggiustò il rossetto rosso fuoco che aveva messo quella mattina e mise su la sua migliore espressione sorridente. Salutò le domestiche, urlò un «Fate i bravi!» ai suoi figli e se ne andò di casa, riferì all'autista dove fosse diretta ed attese trepidante che il viaggio nelle limousine dei Bass si concludesse per raggiungere la destinazione.
Era tremendamente in ansia, così decise di chiamare la sua migliore amica. Serena aveva ormai scoperto tutta la verità che si celava dietro al ritorno in città di Ines Williams, pertanto poteva parlarne quanto le sembrava giusto per non finire spezzata dai suoi stessi pensieri. Serena rispose dopo pochi squilli al telefono. «Si può sapere cosa stavi facendo?» Aveva, però, detto Blair che sfogava così la sua ansia -con la rabbia.
Quando, però, sentì dall'altro capo del telefono l'amica tirare su col naso improvvisamente ogni sentimento scomparse e rimase solo la preoccupazione per Serena. Non era certo la prima volta che Blair doveva tenere d'occhio Serena, anzi! «Che succede, S?»
La bionda si soffiò il naso, dopodiché con voce pastosa dal pianto disse; «Nate». Una parte di Blair avrebbe voluto urlare dietro a Serena che non si piangeva in quel modo per un uomo, che si era preoccupata inutilmente, ma l'altra -più umana e buona- le consigliò di chiederle cosa fosse successo prima di arrabbiarsi. Così Serena raccontò cosa l'avesse portata a piangere così di prima mattina. «Gli ho chiesto cosa avesse fatto l'altro giorno, se avesse conosciuto qualcuno, i suoi impegni e mi ha nascosto di essere andato a giro per Manhattan con quella!»
Blair aggrottò la fronte, guardò fuori dal finestrino e pensò che ascoltare i problemi di Serena fosse un buon modo per non pensare ai suoi. «Ma chi è quella?»
«Non lo so!» Esclamò quasi isterica Serena, tornando a piangere e Blair se la immaginò distesa nel suo letto sfatto coi capelli biondi arruffati e la vestaglia ancora indosso.
«Adesso calmati S. Facendo così non risolverai un bel nulla e ti verranno le rughe.» A quel commento Serena parve riprendersi di colpo, smise di piangere e lamentarsi. Blair sorrise; sapeva perfettamente come parlare a Serena. «Non saltare a conclusioni affrettate, ti ha desiderata per tutta la vita, ora che ti ha non farebbe mai niente per perderti.»
Blair aveva ragione e anche Serena lo sapeva, ma c'era qualcosa che non le permetteva di essere felice e sicura del suo rapporto con Nate: forse il suo freschissimo divorzio con Dan e la scoperta del tradimento con Georgina Sparks o forse sapere che Nate avesse avuto moltissime donne prima di lei e che nella sua adolescenza le cose fra di loro non avevano mai funzionato. Qualsiasi cosa fosse, Serena era terrorizzata all'idea di perderlo di nuovo.
«Potresti provare a chiederglielo direttamente, no?» Domandò allora Blair. Una parte di lei ancora non credeva che stava suggerendo alla sua migliore amica come comportarsi con il suo primo fidanzato: Blair a volte ripensava a quanto le cose fossero cambiate dai suoi sedici anni, dal ragazzo perfetto che era Nate e al sogno che aveva con lui. «Nate è tante cose, ma non è un bugiardo.»
Serena si lamentò fra sé e sé, borbottò qualcosa che Blair non riuscì a capire, ma la limousine si era fermata di fronte all'appartamento di Ines Williams perciò Blair non aveva più tempo per chiacchierare con Serena. «S, ora ho una commissione urgente da fare, ma passo da te prima di tornare a casa, va bene?»
Serena parve farsi più seria. «Vai da quella arpia?» Aveva detto con lo stesso tono che usava da ragazzina per parlare male delle persone che detestava: Vanessa, Jenny, Ivy e Lola, senza dimenticarsi di Juliet Sharp.
«Purtroppo sì, devo sapere cosa diavolo ha in mente e perché è tornata a Manhattan.» Quando Blair si metteva in testa qualcosa era difficile persuaderla.
Serena, difatti, non ci provò neanche, ma non nascose un briciolo di prudenza. «Non pensi che sia una cosa di cui si deve occupare Chuck?» In fin dei conti, quanto scoperto pochi giorni prima era un tassello del passato della famiglia Bass.
Blair scosse la testa risoluta. «Se dovesse parlarci Chuck molto probabilmente la ucciderebbe. Ha un odio profondo verso quella donna.»
Serena annuì, ammettendo che la migliore amica non avesse detto una cavolata, anzi. «Vuoi che ti accompagni?» Magari Blair aveva bisogno di un sostegno prima di affrontare i fantasmi del passato.
La mora scosse la testa. «L'unica cosa che puoi fare per aiutarmi è non dire a nessuno di questa cosa, neppure Chuck sa di quanto sto per fare.» Disse, poi mostrò all'amica una busta gialla ben farcita. «Spero che questo basti a farla tacere e sparire dalla città.»
Serena avrebbe tanto voluto che un bel pò di soldi bastassero, ma temeva che Ines Williams e la sua famiglia non avessero alcuna intenzione di andarsene. «Sta attenta, per qualsiasi cosa chiamami, B. Sai che ti posso raggiungere ovunque tu sia.»
Le due donne si salutarono per sbrigare ognuna le proprie faccende. Chi l'avrebbe mai detto che non neanche con l'età i guai per quelle due ragazzine viziate dell'Upper East Side non sarebbero passati.
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𝐍𝐄𝐖 𝐆𝐎𝐒𝐒𝐈𝐏 𝐆𝐈𝐑𝐋, 𝐀𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨
Fanfiction𝐍𝐄𝐖 𝐆𝐎𝐒𝐒𝐈𝐏 𝐆𝐈𝐑𝐋, 𝐀𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 Nuove generazioni, nuove famiglie, nuova Gossip Girl! Serena, Blair, Nate e Chuck sono cresciuti, ma non hanno abbandonato affatto la loro vita, gli intrighi e i complotti perché, si sa...