Blair aveva dato appuntamento a Serena in uno dei locali più chic di Manhattan. L'idea era quella di un'uscita per svagare la mente, lontana da casa, un tranquillo incontro accompagnato da tè e pasticcini, ma non nessuno osò dire nulla quando Serena chiese del gin.«Qualcuno ha passato una pessima giornata, dico bene?» Le domandò Blair, Serena si voltò ed aveva un'espressione mogia che non lasciava spazio all'immaginazione. «Ohw.» Blair accarezzò la spalla dell'amica. «Come stai?» Si sedette accanto a lei.
L'amica si tolse il pellicciotto bianco che aveva poggiato sulle spalle e si capì subito da quei piccoli movimenti che l'alcol le avesse dato alla testa. «Mhhh.» Mugolò, infatti.
Blair mise su una smorfia irritata. «Andiamo, S. Anche se è tornata la madre di Liam questo non vuol dire niente per te e la tua relazione.» Cercò di consolarla, ma Serena era rimasta troppo scottata dalla sua precedente relazione per potersi concedere un po' di ottimismo.
«Da quando quella Charlotte è arrivata a New York le cose sono solo peggiorate.» Farfugliò Serena, il viso imbronciato e le guance rossastre. «Mi porterà via Nate, me lo sento.»
«No!» Sentenziò Blair e le allontanò il bicchiere prima che l'amica potesse prenderlo di nuovo e bere. «Non succederà, Serena. Perché pensi che valga così poco la tua relazione con Nate?»
Serena sospirò, si voltò impacciatamente per guardare l'amica negli occhi. «Perché io e Nate siamo sempre stati un sogno, qualcosa di troppo bello per essere reale e puntualmente accadeva sempre qualcosa che ci allontanava. Inizio a credere che non fosse una casualità.»
Blair aggrottò la fronte, corrucciando le sopracciglia fini. «Cosa stai dicendo? Nate è sempre stato sicuro di quello che voleva, ti desiderava così tanto!» E lo sapeva bene lei, visto che era stata tradita da Nate proprio con la sua migliore amica Serena.
In realtà, Nate, quando aveva rivelato chi fosse la donna tanto misteriosa che lo teneva occupato di recente, aveva raccontato a Serena tutta la loro storia, tranquillizzandola. Tuttavia, quando Serena non era con Nate le paranoie le riempivano la testa e la rendevano la solita insicura ragazzina del liceo.
Serena avrebbe volentieri approfondito l'argomento, si sarebbe lamentata ancora di come temesse per la sua relazione e di come fosse preoccupata per l'arrivo di quella donna in città, ma Blair aveva già deciso di dirottare la conversazione in qualcosa di più produttivo. «Non ti ho fatta venire qui a caso.» Asserì, infatti.
Serena, che cercava di rimanere lucida per l'amica, chiese al barista un bicchier d'acqua. «Di cosa stai parlando?»
Blair aspettò che il barista lasciasse quanto chiesto da Serena in modo tale che rimanessero sole a quel bancone. «Ho parlato con Ines Williams.»
«Sì, mi hai raccontato.» Ricordò Serena. «Del flirt con Bart e di come ti abbia minacciata di avere delle informazioni private.»
Blair annuì. «Ho riferito tutto a Chuck, che è andato su tutte le furie. Detesta venire minacciato ed essere messo alle strette.» Non era difficile da immaginare: il famoso e potente Chuck Bass non aveva intenzione di chinarsi di fronte a nessuno. «Quindi sta orchestrando un piano per rendere innocua quella donna.»
Serena non riusciva a seguire quanto Blair le stesse dicendo e non solo per colpa del gin. «Aspetta, ma... Cosa vorresti dire con questo?»
Blair assunse un tono grave come lo era tutta quella faccenda. «Non so, ma temo che Chuck possa fare qualcosa di pericoloso.»
«Potrebbe anche farlo, è sempre stato insofferente alle regole.» Convenne Serena annuendo, le dita che si muovevano lentamente e impacciatamente sul bancone del locale. «Pensi di impedirglielo?»
«Temo solo che possa fare qualcosa di cui può pentirsene!» Si difese Blair, ma non sapeva che Serena l'avrebbe appoggiata a prescindere. «Per questo ho bisogno del tuo aiuto.»
«Blair Waldorf che chiede aiuto, questa sì che è una novità.» Sorrise divertita Serena, ma quando l'amica le riservò un'occhiataccia alzò le mani in segno di resa. «Va bene, va bene. Cosa posso fare per te?»
«Devi assicurarti, anche grazie a Nate, che Chuck non agisca impulsivamente e che attenda che i nostri uomini facciano delle ricerche su Ines.» Istruì Blair, tirò fuori dalla borsa una busta gialla con su scritto a grandi lettere "privato".
Serena afferrò quanto Blair le stava porgendo e sbirciò all'interno della busta; erano fotografie di Ines con Bart, Ines in stanze d'albergo o con uomini sconosciuti intenta a fare affari. «Sono persone della malavita.» Spiegò Blair che comprendeva la confusione di Serena; lei non si era mai preoccupata di dover mandare avanti un'azienda, non sapeva tutti i sotterfugi a cui si doveva ricorrere di tanto in tanto.
«Pensi che questo basti per incriminare la Williams?» Domandò Serena preoccupata per quanto stava combinando la sua amica. «Non so, B. Sembra pericoloso, non puoi affidarti alla polizia?»
«E rischiare che venga riaperto il caso Bart Bass? Anche no!» Rispose stizzita Blair, si riprese in malo modo la busta gialla e la infilò nella borsa, nella sua precedente posizione. «Ci abbiamo messo del tempo prima che le ferite si rimarginassero, non ho intenzione di farle riaprire.»
Serena si ricordava bene di come fossero stati duri gli ultimi tempi in cui Bart era ancora in vita; si sentivano tutti costantemente in pericolo e detestava vedere la frustrazione negli occhi di Chuck e Blair, all'epoca dei ragazzi che desideravano soltanto amarsi.
«Dunque tenterai di minacciarla con delle prove più esplicite?» Domandò Serena che non riusciva a comprendere cosa fosse cambiato da quando Blair aveva avuto quell'incontro con Ines Williams.
«No, potrebbe contraccambiare e non ho intenzione di rischiare niente.» Precisò Blair, ma Serena non era d'accordo. «Che c'è?» Domandò scocciata quando l'amica mise su un'espressione di pura confusione.
«Niente, ma credo che come hai messo a tacere quelle voci molti anni fa potresti fare altrettanto adesso.» Disse Serena cautamente, ricordandosi del perché Blair si fosse sposata in fretta e furia in città. «Ora siete una famiglia ancora più potente di allora, nessuno oserà riaprire il caso se giustamente incentivato.»
Quello che Serena stava proponendo era di corrompere la polizia? Per quanto fosse allettante quella soluzione, Blair non si sarebbe fatta intimidire. «Non ho intenzione di rischiare e vedere quali prove compromettenti abbia Ines su mio marito.» Ribadì seccata, infatti.
«Va bene, va bene.» Si arrese Serena che stava cominciando ad accusare un forte mal di testa. «Quindi?»
«Quindi assicurati che mio marito non faccia niente di avventato nel mentre che io mi occupo di trovare qualcosa che possa mettere a tacere una volta per tutte quella donna.» Ordinò senza mezzi termini Blair. Si alzò in piedi e rivolse un sorriso che non sembrava essere sincero. «Ed io potrei aiutarti a far sparire quella inglesina, ovviamente.»
Per quanto potesse sembrare un aiuto sincero, proposto da un'amica di lunga data, Serena sapeva che fosse in qualche modo una provocazione; lei aveva sempre avuto parecchi intrighi familiari e romantici nella sua vita, al contrario di Blair che aveva sempre messo la famiglia e la carriera al primo posto. Molto probabilmente le due non si sarebbero mai comprese appieno poiché erano semplicemente molto diverse tra loro.
Per questo Serena non avrebbe accettato l'aiuto di Blair ed avrebbe lasciato che fosse Nate a rassicurarla. Infondo, se Nate era il suo destino sarebbero sempre e comunque finiti insieme.
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Buon inizio settimana!
Qui per annunciarvi che questo è il terzultimo capitolo di questo racconto, fatemi sapere cosa ne pensate fino ad adesso!
xoxo
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𝐍𝐄𝐖 𝐆𝐎𝐒𝐒𝐈𝐏 𝐆𝐈𝐑𝐋, 𝐀𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨
Fanfiction𝐍𝐄𝐖 𝐆𝐎𝐒𝐒𝐈𝐏 𝐆𝐈𝐑𝐋, 𝐀𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 Nuove generazioni, nuove famiglie, nuova Gossip Girl! Serena, Blair, Nate e Chuck sono cresciuti, ma non hanno abbandonato affatto la loro vita, gli intrighi e i complotti perché, si sa...