𝐍𝐀𝐓𝐄

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Erano giorni che Nate percepiva una certa tensione in casa, ma non riusciva a comprendere cosa fosse successo di differente dal solito. Jorge aveva iniziato a portare in camera una ragazza e Liam usciva spesso e volentieri senza dare spiegazioni, ma Nate non era preoccupato di questo. Qualcosa lo turbava nella sua relazione con Serena.

Aveva cercato di stemperare il clima come era solito fare lui, che aveva un'incredibile pazienza e una forte volontà d'animo, ma dopo neanche una settimana la situazione era diventata ingestibile e il mal umore di Serena si era palesato.

«Avevamo detto ai McCullen che ci saremmo stati questa sera all'evento.» Stava protestando Nate con indosso già il completo per la sera. Stava parlando a Serena, la quale era ancora in accappatoio dopo la doccia. «Perché non vuoi più andare?»

Serena sospirò proprio come una bambina mentre si ammirava allo specchio e spazzolava i suoi lunghi capelli biondi. «Te l'ho già detto, non mi sento bene.»

Nate le si avvicinò, la fissò attraverso lo specchio, piazzandosi a pochi metri dalla sua schiena. «Non è vero, Serena, stai bene. Si può sapere cosa diavolo è veramente successo?» Domandò scocciato e visibilmente provato.

Tutta quella situazione lo stava facendo esasperare; non desiderava altro che la verità. Se c'era qualcosa che turbava Serena lui voleva esserne al corrente. Non desiderava altro che la sua felicità.

Serena si voltò e, fingendo indifferenza, scrollò le spalle. «No, Nate, te l'ho detto, non mi sento bene.»

Nate finì la sua pazienza e si passò una mano sulla fronte corrucciata come faceva sempre quando era nervoso e teso. «Va bene, se è così, penso sia meglio che tu resti a casa ed io vada all'evento dei signori McCullen.» Concluse quel tremendo teatrino che gli aveva fatto venire il mal di testa.

Serena, come se fosse stata colpita da quella decisione, serrò la mascella. «Bene! Fa come vuoi.»

Se prima Nate aveva solo dei dubbi sul vero stato d'animo di Serena, ora non ne aveva più. Armato di pazienza, si sedette sul bordo del letto che condivideva con Serena, si sbottonò la giacca, se la sfilò e la adagiò accanto a sé sulle coperte morbide del letto matrimoniale, si tirò su le maniche -sembrava stesse andando in guerra. «Ora nessuno dei due esce da questa stanza finché non mi avrai detto il vero motivo per cui ce l'hai con me.» In realtà, aveva promesso che avrebbe partecipato all'evento di quella sera della famiglia McCullen, ma non se la sentiva di lasciare sola Serena in quello stato.

Serena, che imprudentemente avrebbe continuato volentieri il suo gioco del silenzio, sospirò e si voltò verso di Nate, pur non volendolo raggiungere a letto. «Va bene!» Cedette imbronciata come una bambina. «Lunedì ho accompagnato Dan a fare delle compere per arredare il loft.»

Nate aggrottò la fronte, confuso. «Cosa c'entra adesso Dan?» Credeva che il problema fosse fra di loro.

Serena posò i suoi occhi color nocciola su Nate e quasi rassegnata e delusa disse; «Ti ho visto con una donna».

Nate parve non comprendere per un attimo, rifletté su cosa Serena avesse potuto vedere e quel momento di pausa parve una conferma per Serena, che lo vedeva esitare. «Ero con Dan quando ti ho visto prendere il taxi con un'altra donna, ho poi fatto delle ricerche e soggiorna a nome tuo in uno dei più lussuosi alberghi della città.» Spiegò amareggiata. «Come hai potuto farmi questo, Nate?» Domandò con voce fievole come se stesse per piangere ed, in effetti, i suoi occhi si erano fatti più umidi e grandi, la sua bocca si era serrata. «Dopo gli ultimi mesi che ho passato con Dan e lo scandalo di Georgina...»

Nate si alzò in piedi e fece un passo verso Serena, scosse la testa come riluttante a sentire quelle accuse. «Sai che non farei mai una cosa del genere, non a te e dopo tutto quello che abbiamo passato!» Sembrava essere sincero, ma Serena sapeva cosa aveva visto e cose le era stato detto dalla sua confidente, la signora Monroe.

«E allora perché lo hai fatto?» Domandò sfinita Serena accasciandosi su una poltrona di fronte a una piccola scrivania adibita al make up.

Nate scosse la testa. «Riflettici, se avessi avuto una storia con un'altra sarei mai andato a giro con lei per le strade di New York, sapendo che tutti sanno che stiamo insieme?» Le disse Nate, cercava di farla ragionare, ma era difficile persuadere Serena, che era sempre stata una ragazza testarda.

«So quello che ho visto.» Scandì, infatti, la donna.

Nate sospirò, ormai pronto a vuotare il sacco. «Sì, infatti, hai ragione. Qualche giorno fa ho raggiunto una donna a Brooklyn e l'ho portata in un hotel con una prenotazione a mio nome.» Confessò, Serena sentì il sangue affluirle alle guance e le lacrime minacciavano di uscirle fuori dagli occhi. Come poteva dirlo con così tanta calma e tranquillità? Forse erano anni che Nate non era in una relazione, ma doveva riconoscere che un tradimento resta pur sempre un tradimento. «Ma non per quello che pensi tu.»

«Cosa diamine vorresti dire?» La pazienza di Serena aveva un limite e sembrava che lo avesse raggiunto. Neppure Dan aveva cercato di prenderla in giro a quella maniera.

Nate scosse la testa. «Fidati di me. Puoi chiedere a chiunque, non sono mai salito nella camera di questa donna.»

«Dunque, l'hai accompagnata fino alla porta e poi basta? E perché mai dovrei crederti?» Serena scattò furiosa; si sentiva presa in giro dalla persona da cui meno se lo sarebbe mai aspettato.

«Serena, ascoltami, per favore!» Quella situazione stava facendo uscire fuori di testa entrambi. «Capisco la tua riluttanza, ma che motivo avrei di mentirti? Sono sempre stato sincero con te, non ti ho mai dato motivi per non fidarti.»

Su questo Nate aveva ragione: in tutti quegli anni in cui si conoscevano, Serena era sicura di potersi fidare della parola di Nate. Non era mai stato un bugiardo, anche delle peggiori situazioni si era sempre preso le sue responsabilità.

«Chi era quella donna, allora?» Riprese l'interrogatorio Serena. «Perché le hai dato una camera a tuo nome e perché me l'hai tenuta nascosta?» C'erano molte cose che non tornavano e Serena era ancora bruciata dalla brutta delusione avuta dal suo precedente matrimonio.

Seppur riconoscendo una straordinaria differenza fra Dan e Nate, doveva ammettere a se stessa che non riusciva a mantenere la calma in quella situazione. Anche nel suo precedente matrimonio credeva di potersi fidare al 100% della persona che aveva al suo fianco, finché non era uscita fuori la notizia di quel tradimento avvenuto oltre sedici anni prima.

«Quella donna è venuta a parlare con me di questione importanti e private e-...» Nate venne interrotto da Serena, la quale era disgustata dall'idea che il proprio compagno non la ritenesse all'altezza di determinate informazioni a suo dire private.

«Cosa vorresti dire? Sono affari di lavoro o c'è dell'altro?» Domandò Serena che non comprendeva neppure perché stesse perdendo tempo in quel modo.

«Se mi lasci finire il discorso, Serena!» La rimproverò Nate e, in quel momento, sembravano proprio essere quei due ragazzini del liceo che battibeccavano nei corridoi. «Quella donna è venuta qui da Londra, mi sentivo in dovere di farle avere un luogo dove stare.»

«Londra?» Ripeté Serena ancora più confusa. Era forse una delle donne che Nate aveva avuto nel corso degli anni lontano dall'America? Non avrebbe, però, saputo spiegare perché si sarebbe dovuto arrabbiare di meno a quell'informazione aggiunta.

«Sì, lei si chiama Charlotte Sim e...» Sul volto di Nate per la prima volta in cui la sera comparve della paura e della preoccupazione, che prima di quel momento Serena non aveva mai scorto. Non riusciva ancora a comprendere cosa fosse accaduto e il timore di un tradimento le balenava sempre alla mente, ma ammetteva che vedere Nate così provato la preoccupava. «È la madre di Liam.»

𝐍𝐄𝐖 𝐆𝐎𝐒𝐒𝐈𝐏 𝐆𝐈𝐑𝐋, 𝐀𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora