𝐋𝐈𝐀𝐌

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«Dimmi che non mi hai portato nel mezzo della settimana ad un night club.» Aveva detto Liam appena sceso dalla limousine che il padre, Nate Archibald, aveva gentilmente offerto a Jorge Hamilton, l'amico d'infanzia di Liam.

Quando i suoi occhi chiari si posarono sulla facciata del locale in cui stavano per entrare fu chiara la risposta alla sua domanda. «Potrei averti portato ad un night club, sì.» Confermò Jorge sorridendo maliziosamente, poi circondò le spalle dell'amico con un braccio e se lo strinse al petto. «Liam, Liam, Liam. Tu pensi troppo. Dobbiamo solamente divertirci per una notte, da domani saremo i bravi ragazzi che studiano in una delle più grandi scuole private di Manhattan.» Liam si scostò appena, trucidando l'amico con lo sguardo così Jorge si difese debolmente; «È ancora lunedì, possiamo dire che è un proseguo del weekend».

Ad un angolo dell'entrata Liam avvistò come un fulmine grigio in mezzo alla folla scura Laurence Johnson. «Che ci fa lui qui?» La bocca gli si impastò, il cuore gli salì in gola.

Jorge seguì lo sguardo dell'amico e sorrise, alzò un braccio e sventolò la mano a mezz'aria per segnalare che erano arrivati. Per poco Liam non uccise Jorge con lo sguardo. «Si può sapere che ti prende?»

Liam aveva raccontato a Jorge quanto era accaduto fra lui e Laurence e sapeva anche di quel pomeriggio a casa di Allison. Cosa stava combinando?

«È stato lui a proporre la serata.» Riferì Jorge meschinamente, sorrideva sotto ai baffi. «Vedrai, ci sarà da divertirsi.» 

Liam avrebbe voluto ribattere; detestava quel genere di serate ed ancora di più ora che sapeva che avrebbe trascorso il resto della notte con Laurence dagli occhi di ghiaccio. Come richiamato dal suo corpo, Laurence gli si parò davanti con un largo sorriso sul volto abbronzato, una leggera peluria scura sul mento e le guance.

«Siete arrivati finalmente!» Li salutò calorosamente Laurence, lasciando pacche sulle spalle ai due ragazzini. «Prego, venite venite.» Fece loro strada e li scortò fino all'ingresso, sorpassando tutta quella gente in fila che aspettava di entrare.

Liam riservò loro sguardi di compassione e sensi di colpa; detestava usare la sua posizione privilegiata per sovrastare gli altri. Anche da fuori il locale, la musica arrivava forte e chiara, le luci erano blu scuro e rosse e persino i buttafuori avevano oggetti lussuriosi indosso. Liam si sentì pervadere il corpo da uno strano fremito.

Una volta entrati i due ragazzini rimasero senza parole per quanto stavano assistendo: di fronte a loro un grandissimo palco in cui, in quel momento, si stava esibendo una ragazza seminuda, coperta solo da un misero vestitino fatto di diamanti. La platea era costituita da tanti piccoli tavoli, divani e poltrone di velluto rosso. Ai lati della sala vi erano altre sale minori, ciascuna con uno spettacolo diverso, ed infine le camere al piano superiore che erano destinate agli spettacoli privati, le serate con le prostitute.

«Sei sicuro che alla tua ragazza vada bene che tu stia qui?» Gli aveva domandato Jorge Hamilton proprio quando Laurence diede un sonoro bacio sulle labbra ad una cameriera che passava di lì con indosso un costume attillato che non lasciava spazio alla immaginazione.

Liam rabbrividì e non seppe dire se era per l'ennesima mancanza di rispetto di Laurence nei confronti di Allison o se perché detestava vederlo sminuire ogni contatto fisico. Laurence regalava carezze e baci a chiunque gli si avvicinasse, quanta importanza poteva dare a questi gesti?

Laurence sorrise a Jorge -i due in qualche modo si assomigliavano. «Allison è a cena col padre e i fratellastri stasera.» Disse quasi come fosse una giustificazione, dopodiché richiamò la solita cameriera di prima e senza mai smettere di fissarla maliziosamente le chiese un tavolo. Liam si sentì in obbligo a distogliere lo sguardo da quella scena vergognosa.

𝐍𝐄𝐖 𝐆𝐎𝐒𝐒𝐈𝐏 𝐆𝐈𝐑𝐋, 𝐀𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora