Caos

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Jared POV

La casa sicura che Shade mi ha indicato è in un sobborgo di New York, ben lontano dagli standard di Arianna, vedo la gente guardarci in modo torvo soprattutto perché con la mia macchina non passiamo di certo inosservati.

Arrivato a destinazione un uomo calvo, sulla cinquantina si posiziona all'entrata del condominio trasandato, "Bella macchina, qui però non durerà tanto a meno che tu non abbia un lasciapassare ragazzino" sentenzia con un ghigno, tipico di Shade, non avrebbe di certo messo un damerino all'entrata in un posto così, esco dalla macchina e mi avvicino all'orecchio dell'uomo sussurrando la parola in codice, mi guarda sbigottito e con un cenno del capo richiama un ragazzino ispanico

"Lui è Carlos ti indicherà dove parcheggiare la macchina, questo è un posto sicuro per gente come te, non far uscire la ragazza dall'appartamento" sussurra, annuisco e seguo il ragazzino che mi conduce a un garage sotterraneo di cui solo lui ha le chiavi.

"La macchina qui è al sicuro, señor"

Parla con un forte accento spagnolo e non sta fermo un secondo, si muove come se qualcuno lo stesse seguendo

"Puoi stare calmo non ci hanno seguiti" alle mie parole il ragazzino mi guarda interdetto e in quel momento anche Arianna scende dall'auto, Carlos rimane con la bocca aperta e gli occhi increduli, "Wow, la sua fidanzata è bellissima" bisbiglia quasi imbarazzato.

Lo guardo di sfuggita e prendo la valigia con i pochi vestiti che ho sempre con me, "Allora la nostra casa?" chiedo secco, il ragazzino si fa strada attraverso la luce fioca e apre una porta che si mimetizza con il muro , la quale rivela una stretta scala a chiocciola , si fionda su e dalla cima della rampa urla di seguirlo, prendo Arianna per mano e raggiungiamo Carlos che con una chiave magnetica apre una spessa porta di ferro, "Questa sarà casa vostra finchè i vostri guai non saranno finiti, andrò io a fare la spesa per voi, non uscite di qui e state lontano dalle finestre, il signor Johnson ha reso la casa a prova di proiettili" afferma orgoglioso e così dicendo mi porge una copia della chiave

"Solo se dovete fuggire" dice mesto "Tornerò tra due ore con le provviste" e così dicendo si chiude la pesante porta alle spalle.

La casa anche se piccola non è trasandata come l'esterno, è moderna e in ordine, con le pareti bianche e il parquet di legno chiaro, anche i mobili sono nuovi e tutto l'ambiente è illuminato da finestre oscurate e antiproiettili, faccio un giro veloce e scopro che c'è soltanto una camera da letto e un bagno , infondo è una casa sicura non certo un loft.

Arianna è sull'uscio con la testa china e le mani intrecciate tra loro, non ha proferito parola da quando siamo saliti in auto.

"E' una delle case sicure di Shade, qui non ci troveranno"

Non fiata, annuisce soltanto, getto il borsone ai piedi del divano e mi avvicino, le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sussulta

"Dovresti farti una doccia"

Niente.

Rimane immobile come una statua, le prendo il viso con entrambe le mani e la costringo a guardarmi, ha gli occhi rossi e stanchi , le labbra screpolate e le guance sporche di terra, è esausta.

Ripenso a tutto quello che è successo: alla gelosia che ha provato quando Matilde mi ha baciato, alla sfuriata contro sua madre e soprattutto quando ha perso la testa alla vista di quel ragazzo.

Chi è? E soprattutto perchè ha reagito così?

Mi guarda come se cercasse qualcosa a cui aggrapparsi per non cadere in un baratro di disperazione e la capisco, capisco cosa si prova, per me non c'era nessuno e sono diventato qualcuno da evitare, non voglio che sia lo stesso per lei.

Phoenix - NascitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora